Se pensiamo alla Svezia calcistica, cosa ci viene in mente? Di sicuro il "biscotto" che i lamentoni paventano tra la Danimarca e la squadra scandinava ai danni della nostra nazionale agli Europei del 2004. Si potrebbe pensare a Re Zlatan e alle sue giocate dall'alto della sua imponenza. Eppure, c'è un'associazione che raramente facciamo. L'esclusione dal mondiale di Svezia '58 e la disfatta contro l'Irlanda del Nord, eliminata ieri dalla Svizzera
È il 1957. Le qualificazione per il Mondiale durano solamente un anno. I gironi sono composti da poche squadre rispetto ad ora, e l'Italia si ritrova nel Gruppo 8 dell'UEFA insieme a Portogallo e Irlanda del nord. La Seleçao das Quinas non ha nulla a che fare con la nazionale che conosciamo oggi e per vedere sgambettare un giovane fuoriclasse mozambicano di nome Eusebio, bisogna aspettare ancora tre anni. L'Irlanda del Nord era un'anomalia del calcio britannico, nessuna partecipazione ai mondiali, tante sconfitte e all'epoca George Best era destinato a lavorare in tipografia. L'Italia era l'Italia, il tecnico era il veterano Foni che però giocava ancora con un retrivo WM. La nazionale iniziò bene il percorso verso la Svezia. Vinse 1-0 a Roma contro l'Irlanda del Nord, ma a maggio perse 3-0 in Portogallo, per poi rifarsi con lo stesso risultato nel dicembre successivo al Meazza. Ad ogni modo, l'Italia è prima con 4 punti e alle sue spalle ci sono Portogallo con 3 e Irlanda del Nord con 2. Manca solo una partita, e gli azzurri devono volare a Belfast, per passare il turno basta un pareggio. È il 15 gennaio 1958. I titolari dal CT Alfredo Foni sono: Bugatti, Vincenzi, Corradi, Invernizzi, Ferrario, Segato, Ghiggia, Schiaffino, Pivatelli, Montuori, Da Costa. La disfatta italiana. Il primo tempo si chiude sul 2-0 con gol dell'imponente McLlroy e Cush, non di certo due atleti del calibro del nostro oriundo Schiaffino o di Pivatelli. Nel secondo tempo, arriva la rete della bandiera di Da Costa. L'arbitro ungherese Zsolt sembra intimorito dal clima rovente degli spalti di Belfast, a dicembre durante un amichevole gli azzurri sono usciti tra botte e sputi dal rettangolo di gioco del Windsor Park. Arbitraggio penoso, si legge nelle cronache dell'epoca ed espulsione al '68 per Ghiggia. Al fischio finale, Italia scavalcata in classifica dall'Irlanda del Nord. Nessun ripescaggio, passa solo la prima. Nelle parole di Pivatelli l'atmosfera di quel giorno "Noi eravamo convinti che fosse una cosa già fatta, farsi eliminare dal'Irlanda del Nord fu una cosa incredibile. Sull'aereo di ritorno non fiatava nessuno, io ero avvilito e disfatto - prosegue - Mah, fu una partita affrontata male e stregata: non me la sento di dare addosso al commissario tecnico Foni, persona degna e con un grande passato caratterizzato da un mondiale e un oro olimpico vinto. Certo se ritrovassi l'arbitro adesso lo picchierei ancora, ne ha fatte di tutti i colori. Ma dobbiamo solo fare mea culpa, perchè non è normale che la grande Italia non batta l'Irlanda del nord, non esiste perdere contro una squadra così".