A Bangkok, Italia poco fortunata

Pubblicato il 4 giugno 2024 alle 21:06
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

A Bangkok, Italia poco fortunata. Completati o quasi i quadri per i Giochi di Parigi.

di Giuliano Orlando

I Giochi sono fatti. O quasi. Nella fascinosa e immensa Bangkok, capitale della Thailandia, fondata nel 1782, lungo un’area di oltre 1500 km° e una popolazione che sfiora i 18 milioni, il pugilato ha consumato l’ultimo atto a completare i promossi alle olimpiadi di Parigi, fissate per la boxe dal 27 luglio al 4 agosto, la parte eliminatoria nel Centro Sportivo Villepinte, mentre le finali avranno luogo al campo Philippe Chartier, il Centrale dove si svolge il mitico torneo tennistico Roland Garros. Ufficialmente gli incontri di qualificazione sono terminati a Bangkok, con l’assegnazione di 28 pass maschili e 23 femminili per raggiungere quota 248, 124 nelle sei categorie donne e 124 nelle sette degli uomini, limite imposto dal CIO, abbastanza cervellotico. In netto calo in confronto a Tokyo 2020-21 per i maschi, che erano 186 in otto categorie. La Francia sarà presente al completo, usufruendo di sei pass, che orgogliosamente voleva conquistare sul ring. Operazione fallita a Bangkok, nessuno dei 5 presenti ha conquistato la promozione.  Un torneo che ha visto alla partenza ben 578 atleti (381 maschi e 197 femmine), di poco inferiore alla prima preolimpica di marzo a Busto Arsizio nella provincia di Varese, dove erano presenti 598 atleti (371 maschi e 227 donne). L’Italia, guidata dal responsabile delle nazionali Emanuele Renzini, affiancato dai tecnici Eugenio Agnuzzi, Massimiliano Alota e Giovanni Cavallaro, col fisioterapista Fabio Morbidini, capo delegazione il segretario federale Alberto Tappa, ha portato Federico Serra 51; Michele Baldassi 57, Gianluigi Malanga 63,5, Salvatore Cavallaro jr. 71 e Melissa Gemini 75 all’ultimo appuntamento per rafforzare l’Italia che aveva già promosso a Parigi 2024, cinque donne: Sirine Charaabi 54 Kg, Alessia Mesiano 60 Kg, Angela Carini 66 Kg, Giordana Sorrentino 50 Kg, Irma Testa 57 Kg e tre uomini: Salvatore Cavallaro 80 Kg, Abbes Mouhiidine 92 Kg. Diego Lenzi +92 Kg. Purtroppo a Bangkok il bilancio non si è migliorato. Con un pizzico di fortuna la viterbese Gemini nei 75 avrebbe centrato il pass. Inserita nella parte alta della categoria, ha trovato all’esordio la turca Isildar, che ricordiamo facile vincitrice dell’azzurra Galizia Jessica agli europei di Belgrado lo scorso aprile, dove ha colto il bronzo. Contro ogni pronostico, la Gemini ha tenuto testa alla turca battendola con un 5-0 emblematico. Per arrivare a Parigi avrebbe dovuto battere la locale Baison Manikon, molto migliorata dalla preolimpica in Cina, dove era partita alla grande superando l’uzbeka Zokirova e la mongola Enkhbaatar, fermata in semifinale dall’indiana Borgohain, già iridata. A Busto Arsizio, non era sembrata in grande forma, battuta all’esordio dalla Zokirova, si giocava l’ultima opportunità a casa sua. Dove è parsa trasformata in meglio. Esordiva dominando la lituana Stonkute, ex iridata, quindi la forte koreana Seong. La sfida con la Gemini valeva Parigi e qui si è visto, quanto conta a parità di bravura la stazza fisica. L’azzurra si è battuta con la solita generosità e bravura, ma ha trovato una rivale altrettanto abile che la sovrastava atleticamente. Che un giudice l’abbia vista vincente, accresce il dispiacere e non c’è bisogno di spiegare il perché. Aggiungo che se avesse trovato nei quarti la kazaka, la filippina o la messicana, che hanno ottenuto il pass per Parigi, le probabilità di successo sarebbero salite e non di poco. Tre azzurri hanno ceduto il passo all’esordio, pur lottando strenuamente. Serra contro l’ecuadoriano Delgado di stretta misura, mancando nella fase finale decisiva. Anche Cavallaro ha lottato generosamente contro l’algerino Yaiche, ma parliamo di un rivale abbastanza modesto. Baldassi ha le qualità potenziali del campioncino al quale manca qualcosa per dimostrarlo. Il kyrghiso Seiitebek Ululuè l’elemento migliore della squadra asiatica e l’azzurro ha mostrato di essergli alla pari per buona parte del match. Poi si è deconcentrato e Seiitebek ha preso quel vantaggio che tre giudici hanno premiato per eccesso, gli altri due con un onesto 29-28.  Uulu ha proseguito la sua corsa arrivando in semifinale, conquistando l’ultimo pass dei 57 kg. a spese dell’indiano Sachin. Nei 63,5 Malanga ci ha provato col cuore e il resto. Ha battuto il tignoso slovacco Tanko e il forte ma prevedibile boliviano Nunez. Contro il giovane kazako Mukhammedsabyr, ha cercato di mascherare la stanchezza con la generosità, ma l’asiatico aveva più riserve e molta abilità. Infatti, pur battuto col dubbio dal cubano Alvarez, l’unico promosso dei quattro caraibici, portato avanti da giudici molto, molto generosi, in particolare contro l’ucraino Khartsyz, ha trovato le energie al quinto incontro in sei giorni, di superare il moldovo Paraschiv e staccare il pass per Parigi. Ciao Bangkok senza gioia, anche se il bilancio azzurro è tra i migliori d’Europa. In Thailandia si sono presentate 112 nazioni, a Busto erano 132, e al termine del torneo hanno staccato i pass solo 33 nazioni (14 europee, 12 asiatiche, 5 delle Americhe e 2 africane) attorno al 30%. Come l’Italia, sono rimaste all’asciutto Algeria, Kenya, Nigeria, Mozambico, Tunisia. Marocco, Uganda e Zambia, Argentina, Brasile, Canada, Colombia, Portorico, Giappone, Croazia, Germania, Grecia, Ungheria, Romania, Serbia. E’ andata bene per l’Asia all’India e al Kazakistan con tre pass, alla Jordania e alle Filippine con due. L’Europa ha premiato l’Irlanda al femminile, tre su tre, ma ha bocciato i quattro maschi. La Polonia, con dieci iscritti, ha rimediato due pass sui sette tentati, bocciando le tre donne. Neppure gli USA sorridono, dei quattro uomini e le tre donne presenti, solo il 51 kg (Hill) e la 57 (Mendoza) si affiancano ai tre maschi e alle tre donne già promosse. Neppure Cuba sorride, abituata a dominare, va a Parigi senza il 71 e il +92. In particolare il gigante Arzola, argento mondiale per caso, si conferma una tigre di carta, battuto dal modesto ecuadoregno Congo! L’Ucraina paga pesantemente il dramma dell’invasione russa, che ha costretto le sue squadre ad allenarsi all’estero. Nessuna donna qualificata e solo tre maschi promossi. Anno zero o quasi per la Germania, un maschio e una donna a Parigi. Inferiore alla tradizione l’Inghilterra, con tre uomini e quattro donne. La Turchia si conferma forte nel settore femminile (5) ma debole con i maschi (3). La Spagna salva il bilancio a Bangkok, unica nazione a promuovere tre atleti sui cinque presenti, mentre le ispane presenti saranno solo due a Parigi. Anche se Bangkok non è stata generosa con l’Italia, andiamo a Parigi con giustificate ambizioni.

Giuliano Orlando