Il Cammino primitivo per Santiago. A piedi da Oviedo a Santiago in 14 tappe

Pubblicato il 18 luglio 2024 alle 14:07
Categoria: Libri di Sport
Autore: Wilma Gagliardi

Il Cammino primitivo per Santiago. A piedi da Oviedo a Santiago in 14 tappe


Il pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo Giacomo sta raggiungendo cifre da capogiro- Le varianti per raggiungere la Galizia – Fabrizio Ardito – Il Cammino primitivo per Santiago. A piedi da Oviedo a Santiago in 14 tappe – Ediciclo editore – Pag. 176 – Euro 16.00.

di Giuliano Orlando

Il pellegrinaggio verso la tomba dell’apostolo Giacomo, fratello di Giovanni Battista, è in crescita costante e da tempo stanno proliferando altri percorsi, in alternativa all’itinerario classico che porta a Santiago di Compostela in Galizia. Entrando nel dettaglio storico, i pochi particolari desunti dai Vangeli, citano che Giacomo fosse un pescatore nato sulle rive del lago di Tiberiade. Divenuto apostolo, dopo la crocifissione di Gesù continuò nell’opera di predicazione e venne ucciso nel 44 d. C. a Gerusalemme su ordine di Erode Agrippa. Qui entra in scena la parte compostellana che iniziò accurate ricerche su questo apostolo che predicò nelle terre spagnole, arricchendo il tacciato storico con parecchie leggende divenute il sale e il pepe del passato cristiano e non solo, rendendo concreto ciò che potrebbe risultare impossibile. Nel caso specifico si parte dalla traslazione del corpo del futuro santo su una barca, dalla Palestina alle sponde del rio Ula a Padròn in Galizia. Un viaggio in mare su un guscio di noce, approdando senza danni. Questo il primo miracolo. Qui i due discepoli Teodoro e Attanasio pongono le spoglie di Giacomo su un carro trainato dai buoi che arrivati all’interno del territorio decidono motu proprio, di fermarsi e i due discepoli in quel luogo ne seppelliscono il corpo. Da quel momento scende il silenzio sul sepolcro, fino ai primi anni del IX secolo, quando l’eremita Pelagio che viveva da quelle parti, fu testimone di fenomeni soprannaturali, quali luci che dalla terra salivano verso il cielo. Interviene il vescovo Teodomiro che decide di far scavare per scoprire la ragione dei fenomeni. Ed ecco che poco alla volta vengono fuori i resti di un’antica tomba ornata di marmo e mosaico e dalle pareti viene identificato si tratti di Giacomo il Maggiore, fratello di Giovanni. Non solo, vengono rinvenuti altri due corpi, i suoi discepoli. La notizia si sparge veloce come il vento. Arriva addirittura il re di Spagna, Alfonso il Casto e l’episcopato viene trasferito a Compostela, il luogo più vicino alla tomba. Da quel momento iniziarono i pellegrinaggi ed oggi la località gode di ottima salute religiosa e non solo.  Anno dopo anno la via francese che attraversa i Pirenei e tocca Roncisvalle, Pamplona, Burgos e Leon (riprendo il tutto dal libro) si attrezza sempre meglio e diventa la più frequentata. Questo per chi arriva dalla Francia e dall’Italia. Non per altre nazioni. Nascono così itinerari alternativi dal Portogallo e dall’Inghilterra. Un movimento dai numeri incredibili, in costante crescita, dopo l’impasse del Covid. Il libro entra nel dettaglio di ogni tappa, dagli accessori per il viaggio al resto. Dove dormire: dagli ostelli alle strutture rurali, dove e cosa mangiare.  Funziona anche il servizio bagagli di ogni tipo. Ci sono viaggi organizzati in grado di rendere la trasferta facile e piacevole. Questo per i tanti che intendono giungere a Santiago lontani dallo spirito del pellegrinaggio. Altro servizio indispensabile lo offrono i siti legati alla trasferta. Partendo da Oviedo l’autore vi accompagna, praticamente passo dopo passo fino a Compostela in 14 tappe, che il libro descrive nel modo più dettagliato. La stessa Oviedo merita una visita accurata, partendo dalla cattedrale dedicata a San Salvador, un gioiello sia architettonico che pittorico con un chiostro non meno importante. Ogni tappa è descritta nei minimi particolari: paesaggistici, logistici, artistici e storici. Il piano altimetrico, la distanza da una tappa all’altra, i tempi di percorrenza, dove alloggiare e mangiare, cosa visitare e dove andare per scoprire realtà poco note dal turismo di massa, ma non meno interessanti. Infine, giunti a Santiago di Compostela la sensazione primaria è quella di aver raggiunto una meta importante e storica. Questo anche se la città è cambiata radicalmente dai tempi che fu scoperta la tomba dell’apostolo Giacomo. L’atmosfera della città galiziana, assicura l’autore, è ancora affascinante, anche se è d’obbligo cancellare dalla mente i ristoranti di pesce, i negozi dei souvenir e dei vari ninnoli. Fatto questo esercizio, Santiago dovrebbe apparirvi assai vicina a quella del passato e l’imponente cattedrale di San Giacomo il Maggiore, vi resterà nella memoria per quanto rappresenta e non quanto appare oggi. Comunque sia, la tomba del Santo è stata dichiarata parte del Patrimonio dell’Umanità dal 1985 e il percorso francese, Itinerario Culturale d’Europa. A Est della Cattedrale trovate la sede della settecentesca Università, poco oltre l’arco de Mazarelos, l’unico rimasto dell’antica cinta muraria. Imperdibile il Mercato de Abastos aperto dal lunedì al sabato al mattino. Se arrivata nella data giusta osserverete la festa in costume della città.

Giuliano Orlando