La carriera di Diego Lenzi, al debutto pro, vince per KO in 22”.
A Milano, successo di pubblico e ottimo spettacolo con i giovani.
di Giuliano Orlando
di Giuliano Orlando
Confesso che recandomi al Centro Pavesi a Milano, per assistere alla riunione allestita da Edoardo Germani titolare della TAF, temevo di trovare sugli spalti quattro gatti. Mi ero sbagliato, l’errata previsione mi ha reso felice. Non avevo fatto i conti che il protagonista della serata, Diego Lenzi, reduce dai Giochi di Parigi, dove ha sfiorato il bronzo, nei supermassimi, era già personaggio prima ancora del debutto. Degli oltre 1000 spettatori, il 90% erano accorsi, nonostante il freddo polare che da giorni avvolge Milano con nebbia annessa, per assistere al passaggio nei pro del giovane (23 anni) emiliano. Lenzi, nasce a Porretta Terme (BO) il 29 maggio 2001. Nel 2018 a 17 anni si presenta nel gym Alto Reno, sulle colline del bolognese, dove insegna il maestro Michele Adducci. Debutta l’anno dopo ai campionati italiani youth a Roseto degli Abruzzi, con soli 5 incontri. Perde al debutto contro il romano Fiaschetti, che ne ha oltre venti match alle spalle. Comunque è l’unico che finisce ai punti (4-1) e il giudice veneto lo vede vincitore 29-28. Fiaschetti vince il titolo battendo prima del limite il toscano Bortone - che agli assoluti 2024 a Seregno ha fatto il bis, dopo aver vinto nel 2022 tra i + 92 kg. - e Humar (FVG), KO al 2° round. A giugno 2022 partecipa ai campionati U22 che si svolgono a Chianciano Terme. Vince il titolo mettendo out il piemontese Cacciatore e il marchigiano Montagnoli, garantendosi il posto agli europei della categoria, che si svolgono nel novembre 2023 a Budva in Montenegro. Nel 2022 vince i regionali emiliani e si presenta agli assoluti a Gallipoli, che festeggia i 100 anni del torneo, come il più giovane della categoria (21 anni). Passa il turno per WO contro il marchigiano Montagnoli e in semifinale incrocia il romano Mirko Garbotti, che di titoli ne ha vinti quattro a fila dal 2015 al 2018. Lo batte 5-0 e in finale trova l’ex ucraino, naturalizzato italiano Tonyshev, campione uscente e titolare azzurro agli europei 2022 a Yerevan in Armenia. Anche per lui un netto 5-0 e Lenzi diventa campione italiano. Nel 2023 entra nel gruppo sportivo dell’Esercito e agli europei U22 a novembre, veste la maglia azzurra per la prima volta. A Budva sono presenti atleti provenienti da 33 nazioni (Russia e Bielorussia escluse). Undici gli iscritti nei +92. Lenzi debutta battendo il greco Roulias (5-0), si ferma nei quarti davanti al russo germanizzato Nikita Putilov (4-1), campione europeo youth 2021. Alla preolimpica europea a Cracovia in Polonia a luglio 2023, dopo aver battuto il bosniaco Soldo (5-0), incrocia il bulgaro-cubano Morejon che i giudici premiano 4-1. A sua volta battuto dall’inglese Orie che vincerà il torneo e il pass per Parigi assieme all’azero Abdullayev. Quest’anno a febbraio, in attesa della preolimpica in Italia a marzo, fa il giusto rodaggio al Boxam Elite a La Nucia in Spagna, che vince, superando prima il polacco Tutak e in finale il francese Aboudou. A Busto Arsizio, dove sono presenti ben 37 atleti nei +92, vengono promossi i primi quattro e Lenzi ne fa parte. Per qualificarsi batte avversari quotati come il kirkyso Tortosun, lo spagnolo Ghadfa dopo una battaglia serrata e nei quarti il russo Latypov ingaggiato dal Bahrain, con un netto 5-0. A Parigi il sorteggio non gli è certo amico. Nel suo girone si trovano il campione d’Europa e l’oro di Tokyo, l’uzbeko Jalolov, professionista dal 2019, residente negli USA dove si allena con sparring di valore assoluto. Forte di questo vantaggio, stacca quando deve disputare le qualificazioni e dopo i Giochi 20021, torna e vince anche a Parigi, togliendo ai dilettanti veri l’opportunità di ottenere il premio più ambito. Da anni discuto con l’amico Franco Falcinelli, sostenitore della normativa, un’anomalia gigantesca. Lenzi fa il suo dovere, batte Edwards (USA) ed è già un’impresa, ma cede contro il tedesco di colore Tiafack, europeo in carica. A sua volta stoppato da Jalolov che affronterà in finale lo spagnolo Ghadfa, quello che Lenzi ha battuto a Busto, favorito da un sorteggio che lo ha portato in finale battendo rivali modesti. Finale trasmessa dalla Rai che conferma l’impreparazione generale delle voci addette alla telecronaca. Prima fanno gli elogi all’uzbeko, destinato secondo loro ad una rapida vittoria. Nel secondo round, cambiano idea e applaudono lo spagnolo che grazie ad un buon colpo, mette in guardia Jalolov a non esporsi troppo. Ignorando che Lenzi aveva battuto lo spagnolo e che avrebbe potuto arrivare a medaglia con un sorteggio meno arcigno. Purtroppo questo passa il convento Rai che riscuote il canone (unici in Europa) e ricambia dando il peggio. Dopo i Giochi, la FPI lascia l’IBA ed entra nella World Boxing. Lenzi partecipa al torneo di Sheffield in Inghilterra lo scorso novembre. Dove si prende la rivincita su Nikita Putilov, vincitore della prima edizione, in modo netto, facendolo anche contare. La sconfitta contro il brasiliano Ramos Da Silva (3-2) è solo la scelta di tre giudici di parte. In effetti l’emiliano aveva vinto, grazie al terzo round in attacco, col brasiliano costretto a legare, per limitare i danni. Il carioca non era certo uno sconosciuto, visto che ha preso parte ai Giochi di Parigi. Se i costi non fossero broibitivi, potrebbe essere avversario in prospettiva per la rivincita.
E’ l’ultimo match in maglietta del bolognese, avendo deciso di passare pro, sotto l’ala di Edoardo Germani titolare della TAF. L’esordio come detto in apertura, la sera del 15 dicembre al Centro Pavesi, la struttura milanese dove si svolgono volley e basket. L’avversario scelto è il serbo Georgija Stanisavljev (0-2), di 19 anni, che ha debuttato lo scorso 25 ottobre a Casalecchio nel bolognese, battuto nettamente da Dmytro Tonyshev (3), 30 anni, ucraino naturalizzato italiano, residente a Bologna, che si allena alla storica Sempre Avanti. Battuto da Lenzi agli assoluti 2022. Nella presentazione ho fatto notare l’inconsistenza di un avversario simile per Lenzi. I fatti mi hanno da ragione. La sfida è durata meno di mezzo minuto. Il serbo è finito al tappeto dopo due colpi neppure troppo pesanti. Per fortuna il pubblico l’ha presa bene e questo conferma quanto sia simpatico Lenzi. In altre circostanze, la disapprovazione sarebbe stata sonora e non poco. Voglio sperare che al secondo impegno l’avversario non sia la copia del primo. Per meglio prepararsi ai prossimi impegni, Diego Lenzi si allena alla Scuola di Pugilato Testudo diretta dal maestro Alessio Taverniti, che si trova a Cernusco sul Naviglio nella città metropolitana di Milano. Taverniti è anche organizzatore di eventi pugilistici.
Edoardo Germani mi faceva notare che appena sentono il nome di Lenzi i possibili avversari alzano il prezzo alle stelle, consapevoli del rischio. Giusto, ma questo era prevedibile in anticipo. Brutalmente, non si può fare il vino con i fichi secchi. Ci vuole l’uva e anche di qualità. Il resto del programma è piaciuto al pubblico e al sottoscritto. Il superleggero Alex Bindar (3), 21 anni, che alterna lo studio (Università di Pavia) con la boxe, allievo del maestro Simone Verdicchio, al Danger Center di Milano (prospicente a Corso Lodi, zona Sud), già lo scorso 16 novembre all’Allianz aveva dato spettacolo contro il debuttante inglese Andrew Walsh, costretto alla resa al primo round. Stavolta il salto di qualità è stato notevole, affrontando il bulgaro Ivaylo Boyanov (4-11-1), residente in Slovacchia, pro dal 2017, molto attivo in Inghilterra, Francia e Irlanda, quindi esperienza da vendere. Match spettacolare, un vero e proprio show di Bindar che ha dominato l’avversario con variazioni sul tema, da campioncino in erba, sul quale puntare a tempi brevi. Tre round piacevolissimi: l’italiano ha deliziato il pubblico con colpi da ogni angolazione, rientri e schivate, mentre il bulgaro tentava in ogni modo di limitare al minimo i danni, tentando qualche replica, raramente a bersaglio, nonostante non fosse certo uno sprovveduto. La differenza stava nella rapidità e precisione, oltre alla varietà tecnica di Bindar. Alternando i pugni sopra e sotto, al terzo round il sinistro trovava il fegato del danubiano ed era la fine. Dopo due conteggi allo stesso bersaglio, al terzo inginocchiamento l’arbitro giustamente fermava l’ormai impari battaglia. Applausi prolungati da parte del pubblico, che ha apprezzato giustamente la prestazione del pugile di casa. Dopo la vittoria, Bindar ha spiegato la tattica vincente. “All’inizio l’ho fatto muovere molto per stancarlo, anche se Boyanov non era da sottovalutare e aveva a sua volta un’ottima scelta di tempo. Al terzo tempo ho trovato il suo fegato e sapevo che si sarebbe arreso. Sono soddisfatto, miglioro ad ogni incontro. Il professionismo era la mia aspirazione e col maestro che mi guida da quando entrai in palestra a 16 anni, portato da papà che ama la boxe. Adesso mi diverto. Le tre riprese erano poche per esprimere al meglio, le mie potenzialità”.
Simone Verdicchio non aveva dubbi su Alex: “La boxe di Alex è adatta al professionismo, inoltre è un atleta già maturo e questo facilità i miglioramenti”. Nel suo gym stanno crescendo diversi campioni o quasi: “Non mi lamento. Nove professionisti e trenta dilettanti attivi. Siamo i primi in Lombardia”. Tra i dilettanti svetta
Fares Al Assi, 22 anni, campione italiano mosca, che si presenterà ai mondiali fissati a Liverpool, in Inghilterra, prima tappa verso i Giochi di Los Angeles 2028. Anche lui frequenta l’università a Milano, facoltà di economia e statistica. Altro allievo della Ranger, il plastico medio Joseph Negroni (3) milanese di 22 anni, longilineo bene impostato, pure lui visto all’Allianz mettere KO al primo round il maturo inglese Nathan Massey. Anche stavolta trova un inglese all’esordio Forrest Ryan Lee, che pur perdendo dà filo da torcere al rivale. Il suo maestro lo fa conoscere meglio: “Joseph è entrato in palestra solo tre anni fa e nel 2023 non ha potuto disputare gli assoluti, avendo subito un intervento alla mano destra. Ha grandi potenzialità, ma tempi più lunghi rispetto a Bindar, ma sono sicuro che arriverà anche lui. L’inglese pur debuttante non era male. Certo deve restare sempre concentrato, al momento uno dei punti deboli”. Per coerenza con gli altri, anche Negroni frequenta l’Università Statale, nella facoltà di marketing e comunicazione.
Il medio lecchese di Calolziocorte nel lecchese, Gianluca Merone (1-1-1), 22 anni, con un buon seguito di tifosi, dopo la sconfitta all’esordio e il pari successivo, sempre con Rocco Berardinelli (5-3-1), comasco di 42 anni, pro dal 2016, fermatosi l’anno dopo, ha ripreso a combattere nel 2023, alternando il ruolo di pugile e insegnante, si presenta a Milano con una mise rosa molto elegante. Avversario scelto il tatuatissimo Ivan Ettor Pari (1-8-1), 32 anni di Milano, pro dal 2021, abituato alle sconfitte. La sfida dura meno di tre minuti. Avvio deciso da entrambe le parti a media distanza. Gli scambi sembrano equilibrati, quando un destro di Merone trova la faccia di Pari che si ferma ed è la sua resa. Merone si scatena, portando colpi senza soluzione di continuità fino allo stop dell’arbitro, visto la non reazione di Pari. Esultanza di Merone che fa salire sul ring la compagna Eleonora in dolce attesa, baciandola ripetutamente. A fine serata mi spiegherà che il figlio lo chiamerà Rocco in ricordo di Rocky Marciano il suo idolo. Non posso che fare gli auguri alla coppia. Visto il seguito, sicuramente la TAF lo riproporrà. Molto attesa la sfida nei piuma tra Nicolò Setaro (6-2), 24 anni, residente a Sesto S. Giovanni, deciso a riscattare la seconda sconfitta contro Jussef Al Mourchid (2), vice campione italiano dilettanti 2023. La prima subita in Spagna lo scorso 23 marzo contro Alvaro Ouaoua, l’ha cancellata un mese dopo battendo l’ispano a Milano sui quattro round. L’avversario scelto è
l’ucraino Andri Burlaka (1-1), 26 anni, residente dal 2015 a Busto Arsizio con la famiglia. Debutto positivo a Cassano Magnago, battendo il quotato il piemontese Leonardo Qela (5-1). Sulla carta leggermente favorito. In effetti la sfida risulta equilibrata, fino al quinto round, quando un richiamo (testa in avanti) a Burlaka, orienta la vittoria verso Setaro. Come accade. Il mancino ucraino tecnicamente è superiore, ma ha troppe pause e cade sul destro del milanese, colpo sul quale il milanese punta tutto. La giuria lo premia, anche se il pari poteva starci. C’era molta attesa per l’esordio a Milano del supermedio Daniel Quiroz (4-1), cubano di 28 anni, da 15 stagioni in Italia. Ha lasciato Bologna per passare con Francis Rizzo che opera con la TAF. Quiroz al terzo match da pro, nel 2021, spedisce KO il toscano Leonardo Balli (10-1-1) che due anni dopo diventa campione italiano supermedi. Giustificata la curiosità del pubblico, in parte delusa. Il debuttante Simone Luigi (0-1), 22 anni, nato a Potenza, combattendo da dilettante in Inghilterra, prendendo residenza a Malta, che sembrava destinato ad una rapida fine ha retto fino al termine del sesto tempo. Per farcela ha sopportato e anche reagito. Facilitato dalla lentezza di Quiroz che non ha mai portato una serie. Francis ammette che Quiroz ha combattuto sotto le attese. Vedremo al prossimo esame se Quiroz è uno tosto, oppure no. Lo statuario massimo leggero Paul Amefiam (3), 27 anni, nato nel Togo, residente a Milano,
allievo del maestro Merafina, ha concesso all’inglese Ausley Hughes (0-1) meno di un round, colpendolo con diretti precisi e veloci, apparso subito in difficoltà. Stavolta Paul è stato bravo a usare colpi lunghi, che prima non sembravano nel suo repertorio. Evidentemente in palestra ha lavorato bene.
Roner Alcantara (5-1), pro dal 2023, 30 anni, nato nella Repubblica Dominicana, vive a Milano da parecchi anni, ora allenato dal maestro Vincenzo Ciotoli, ha incamerato la quinta vittoria battendo prima del limite al terzo tempo il milanese Giacomo Licheri (0-1), 28 anni, che fino al momento dello stop gli era stato alla pari.
Anche Ronald Portugal (2-2), superleggero peruviano di 31 anni, alla corte del maestro Verdicchio, dopo le sconfitte degli ultimi due match, trova la vittoria contro l’ennesimo inglese Jones Jack George (0-2) partito baldanzoso, dopo un richiamo per pugni dietro la nuca nel secondo tempo, spende le restanti riserve in avvio della terza, finite quelle è alla mercè di Portugall, che lo costringe alla resa. Come sempre, la voce dell’annunciatore Valerio Lamanna, numero uno nazionale, in attesa di salire ancora più in alto, ha dato impulso ad ogni match, creando il clima giusto per il tempo dei pugni.
Giuliano Orlando