A Dublino rivincita iridata Cameron-Taylor. Italiani sempre in trasferta

Pubblicato il 25 novembre 2023 alle 21:11
Categoria: Boxe
Autore: Redazione datasport.it

 

A Dublino rivincita iridata Cameron-Taylor. Italiani sempre in trasferta

Oliha mondiale IBO medi in Germania, la Cecchi a Barcellona Mediterraneo WBC supergallo, Martina Righi in Inghilterra internazionale IBO superpiuma.

di Giuliano Orlando

A Dublino in Irlanda e a Las Vegas nel Nevada (USA) i punti esclamativi del prossimo week end. Stasera alla 3 Arena irlandese andrà in scena per la Matchroom, l’attesa rivincita tra l’imbattuta inglese Chantelle Cameron (18), 32 anni che sei mesi fa scalzò dal trono assoluto superleggeri (WBC-WBA-IBF-WBO-IBO) e la star Katie Taylor (22-1), 37 anni, superata per la prima volta in carriera, sullo stesso ring della rivincita, con verdetto a maggioranza, contestato dall’irlandese. Da dilettanti hanno fatto parte delle rispettive nazionali, anche se i risultati non si possono paragonare, considerato che la Taylor risulta la più titolata in assoluto, con 176 vittorie, 12 sconfitte e un pari, cinque mondiali, sei europei e l’oro olimpico 2012 a Londra. Con un intermezzo calcistico nella nazionale irlandese e un confronto con l’Italia alla quale segnò anche il gol della vittoria sulle azzurre. La Cameron, ha fatto parte della nazionale inglese dal 2010 al 2016, con 47 vittorie e 18 sconfitte, compresa una subita dalla nostra Irma Testa il 24 febbraio 2016 alle Universiadi di Sofia. Il pronostico è incerto, con una lieve preferenza per la Taylor, mentre è assicurato lo spettacolo e l’interesse per questa rivincita, col tutto esaurito da mesi. La tattica non sarà una novità, considerati i dieci centimetri e l’allungo maggiore dell’inglese, ottima contrista, contro la quale l’irlandese dovrà chiudere la distanza, come fece la volta precedente, trovando nella Cameron resistenza e reattività superiori all’attesa. In locandina, la svedese Lucy Wildheart (10-2) tenterà di scalzare l'australiana Skye Nicolson (8) titolare del WBC Interim piuma.                                                                                                                                                                                             

   A Las Vegas nel Nevada, l’altro appuntamento di punta, allestito da Tom Brown e Sampson Lewkowicz, molto attivi a livello organizzativo. La cintura in palio è l’Interim WBC supermedi, che detiene David Benavidez (27), nato a Phoenix in Arizona, residente a Las Vegas, pro dal 2013 a soli 16 anni, allenato dal padre Josè, già campione del mondo supermedi WBC, battendo il romeno Ronald Gavril (23-3) nel 2017 per SD, e nella rivincita l’anno dopo sempre a Las Vegas con decisione unanime, diventando il più giovane campione (19 anni) del mondo della categoria. Raccontando la sua storia, David ricorda che quando entra in palestra a 13 anni, il problema è quello di perdere peso, visto che supera i 100 chili. “Mi ci sono voluti tre anni per scendere sotto gli 80 e mio padre mi ha preparato con lo stile del professionista, per cui dopo soli 15 incontri da dilettante, tutti vinti a 16 anni debuttai nei pro”. Lungo la carriera ha avuto qualche inciampo, nell'agosto 2016 gli hanno sparato a Phoenix, mentre portava a spasso il suo gatto. Il 17 settembre 2018 risulta positivo alla cocaina in un test VADA, squalificato per sei mesi. Il 28 settembre 2019 a Los Angeles, torna campione WBC spodestando il connazionale Anthony Dirrell (34-3-2), che l’aveva sostituito superando a sua volta il turco Avni Yildirim. Dirrell viene fermato per ferita al nono round, indietro nel punteggio. Benavidez perde la cintura a tavolino, ma il WBC lo ripropone come cosfidante. La sfida è fissata a Uncansville nel Connecticut il 15 agosto 2020, purtroppo Davide non fa il peso. Il match si disputa ma è valido solo per Roamer Alexis Angulo (27-3) colombiano di stanza a Santo Domingo, che perde e la cintura resta vacante. Il 19 dicembre a San Antonio nel Texas, ci pensa il messicano Saul Alvarez (60-2-2) a farla sua infliggendo al cosfidante, l’inglese Callum Smith (22-1) la prima sconfitta in carriera e aggiunge alle altre cinture che detiene, fra supermedi e mediomassimi, anche quella dei supermedi WBC. Che ancora detiene e ha difeso sei volte. Stanotte Davide difende l’Interim WBC dall’assalto del mancino di Provvidence nel Rhode Island, Demetrius Andrade (32), 35 anni, pro dal 2008, gestito da Bob Arum, che sale di categoria, dopo aver dominato nei superwelter. Nel 2013, dieci anni addietro diventa campione del mondo WBO, sul ring di Corpus Christi nel Texas, battendo dopo un match durissimo l’armeno residente in California Vanes Martirosyan (36-4), che nella prima ripresa lo costringe al conteggio e pur perdendo scambia tremendi colpi.  Difende il titolo contro l’inglese Brian Rose (32-8-1) a New York l’anno dopo e nelle stagioni successive centelina l’attività: un match all’anno fino al 2017, quando torna campione andando a prendere la cintura a Ludwigshafen in Germania, battendo Jack Culcay (33-4) ecuadoriano di nascita, che aveva fatto fortuna sui ring tedeschi, conquistando l’europeo e poi il mondiale. Contro Andrade subisce la prima sconfitta e perde la cintura WBA. Nell’ottobre del 2018 Andrade decide il salto categoria e affronta il namibiano Walter Kautondokwa (18-2) sul quadrato di Boston per il titolo medi WBO vacante. Vittoria nettissima. Prima di lasciarlo vacante nel 2021 e restare inattivo per tutto il 2022, lo difende cinque volte, l’ultima battendo l’irlandese Jason Quigley (20-3) nel novembre 2021, pugile dalla lunga militanza nei dilettanti (101+14-) dal 2003 al 2013, vincendo europei youth ed elite, argento mondiale 2013. Ha fatto parte del team italiano nelle World Series. Contro Andrade si è arreso alla seconda ripresa. A sua volta dopo quella difesa l’americano è stato fermo fino al 7 gennaio scorso, quando ha svolto un test a Washington prima di affrontare Benavidez, disputando dieci round con Demond Nicholson (26-6-1), utili per ritrovare l’atmosfera del ring. Benavidez e Andrade non si giocano solo l’imbattibilità e la cinturina Interim WBC supermedi, ma una credibilità costruita in anni di carriera ai vertici. Torna a combattere Jermall Charlo (32), 33 anni, texano, pro dal 2008, anno in cui era in lizza per rappresentare gli USA ai Giochi di Pechino, fermato per l’infortunio ad un piede. Debutta il 12 settembre 2008, inaugurando un percorso di 32 incontri senza conoscere sconfitte. Gestito da Al Hayman, nel 2015 diventa campione superwelter IBF titolo che mantiene fino al 2017. Sale nei medi, conquista l’interim WBC e nel 2019 la cintura assoluta. L’ultima difesa il 15 giugno 2021 a Houston, battendo il messicano Juan Macias Montiel. Da allora il silenzio. Che interrompe dopo 17 mesi, misurandosi con Josè Benavidez Jr. (28-2-1), 31 anni, il fratello maggiore di David, in una sfida sui dieci round senza alcun titolo in palio. Josè al contrario di Davide, ha svolto una carriera dilettantistica lunghissima, vincendo undici volte il titolo nazionale, dai Silver ai Golden Gloves. Titolare ai Giochi jr. Pro a 18 anni nel 2010, dopo la conquista della cintura Interim WBA superleggeri nel 2014, tenta il mondiale welter WBO contro Terence Crawford (40) nel 2018, ma viene respinto per KO al 12° round. Contro Charlo non sarà facile spuntarla. Nel programma due sfide iridate. Subriel Matias (19-1) difende il titolo IBF superleggeri dall’assalto del picchiatore Shohjahon Ergashev (23) con 20 KO all’attivo, mentre il superpiuma Hector Luis Garcia (16-1) difenderà il primato  WBA contro Lamont Roach (23-1-1).                                                                                                                             

  Sempre stasera in Germania, allo Sparkassentheater di Rieteberg, prima difesa del mondiale IBO medi, dell’italiano Etinosa Oliha (18), 25 anni, genitori nigeriani, nato a Torino, residente ad Asti dove ha svolto la carriera, partendo dai dilettanti. Professionista dal 2018, ha conquistato il titolo italiano nel 2020, passato quest’anno con la Agon Sport di Igon Volckmann, con la quale dopo l’Intercontinentale a febbraio, centra il mondiale IBO lo scorso luglio sempre in Germania a Wipperthal, superando ai punti sui 12 tempi, il cileno Julio Alamos (16-2). L’avversario odierno è lo svizzero Foton Vukshinaj (10-0-2), 32 anni, di Basel, pro dal 2017, una carriera tutta casalinga, sulla carta alla sua portata.                                                                                                 

   Le altre due sfide titolate riguardano il settore femminile, sempre in trasferta a conferma della nostra debolezza organizzativa, nonostante i proclami ottimistici del presidente federale.                                                                                                  

   A Barcellona in palio il vacante trofeo del Mediterraneo WBC supergallo tra la romana Maria Cecchi (9-2), 28 anni, pro dal 2019, tricolore supergallo l’anno dopo battendo Anna Lisa Brozzi, nel 2022 e la coetanea Karla Merida (5-2), reduce dalla sconfitta contro Marian Herreria (4-2). Da sottolineare che la romana di Anzio, sta facendo utile esperienza e dopo il fallito assalto europeo sul ring di Milano nel 2022, contro la spagnola Mary Romero, ha fatto tesoro dell’esperienza negativa. Lo scorso aprile in Polonia a Rzeszow, contro l’imbattuta e protetta dagli organizzatori Jacek Szelagowski e Andrzej Wasilewski, Laura Grzyb (10), avrebbe meritato la vittoria, negata da due giudici su tre. Verdetto scandalosamente casalingo al punto che l’EBU, solitamente indifferente, l’ha proposta come sfidante ufficiale alla stessa polacca. In attesa della rivincita, affronta ancora in trasferta una rivale alla sua portata. L’altra italiana che combatte all’estero, precisamente al Recente Circus di Swidon, cittadina di 200.00 abitanti a 150 km. est di Londra, per l’organizzazione di Mark Neilson, è la toscana Martina Righi (5-1), 32 anni, tricolore leggeri, contro l’imbattuta nigeriana Elizabeth Oshoba (5), 24 anni, in palio l’Internazionale IBO superpiuma vacante. La Righi, che vanta una vittoria su Nadia Flalhi, è atleta generosa votata all’attacco, ma dovrà fare molta attenzione contro l’africana che ha svolto intensa attività da dilettante, sfiorando la vittoria ai Giochi del Commonwealth 2022.                                                                                              

      Slitta dal 25 novembre al 16 dicembre, la sfida tricolore vacante dei pesi gallo, sempre a Lastra a Signa (Firenze), tra il livornese Jonathan Sannino (16- 4-1), 30 anni, pro dal 2015 e Joel Santos (5-0-2), 31 anni, nato a Santo Domingo, naturalizzato italiano, pro dal 2019.                                                                                                   

   A completare il quadro degli italiani impegnati all’estero, la riunione del 2 dicembre al Palazzo dello Sport di Marsiglia, allestita da Y12 Promotion di Yohan Zaoui, imperniata sull’europeo super medi tra il detentore francese Kevin Lele Sadjo e lo sfidante Giovanni De Carolis (33-10-1), conta anche sul leggero francese Sofiane Oumiha (4) argento a Rio (2016), eliminato sia a Londra (2012) che a Tokyo (2021), già qualificato per Parigi 2024, tre volte iridato e vincitore dei più importanti tornei internazionali, compresi quelli allestiti dall’IBA. Scelto come avversario, il panamense Juan Huertas (17-4-1), pro dal 2013, 31 anni, eliminato ai Giochi di Londra 2012, dal portoricano Felix Verdejo, a sua volta stoppato nei quarti dal fuoriclasse ucraino Lomachenko, giunto all’oro. Verdejo, passato pro nel 2012 a 19 anni con un ricco contratto da parte della Top Rank, dal 2015 al 2017 ha detenuto il titolo WBO latino nei leggeri, arrivando ai vertici delle sigle per una sfida mondiale, fallendo nel dicembre 2020 a Las Vegas la sfida per l’Intercontinentale WBO leggeri contro il giapponese Maseyoshi Nakajani (20-3), che lo batte per KO alla nona ripresa, mentre era in netto vantaggio ai punti. Match drammatico, dominato nella prima parte dal portoricano che mette al tappeto l’asiatico nel primo e quarto round, ma pagando nella seconda parte lo sforzo al punto di doversi arrendere nel nono round. E’ stato il suo ultimo incontro. Nel maggio 2021, Verdejo viene arrestato con l’accusa di aver ucciso la sua amante incinta, che non voleva abortire, gettandola da un ponte nella Laguna San Josè, legandola con un blocco di cemento. Nei giorni scorsi il tribunale lo ha condannato al doppio ergastolo per l’efferatezza del crimine. A Marsiglia combatte anche Milan Prat (20-1), 24 anni, pro dal 2019, ex campione europeo dei super welter nel 2022, battendo il belga Amaury Massenaux (11-2) sul ring amico di Massy, e grande speranza francese, verso traguardi mondiali. A fermarlo bruscamente il tedesco Slawa Spomer (19), 31 anni, pro dal 2018, vincitore netto sui10 round, il 14 ottobre Obergausen in Germania per le cinture Intercontinentale WBA e il Global WBO. Rientra da peso medio contro Alfonso Blanco (18-2), venezolano di 37 anni, una vita sul ring, nel 2008 ai Giochi di Pechino, sul podio ai mondiali 2009 a Milano. Pro dal 2010, con stagioni attive alterne, il perfetto test per il rilancio dell’ancor giovane francese. Nella stessa sera a Londra, su ring diversi, due europei. Il primo alla Copper Box Arena, per assegnare il vacante titolo dei leggeri, con l’inglese Gavin Gwynne (16-2-1), 33 anni, pro dal 2016 contro Emiliano Marsili (42-0-1), 47 anni, di Civitavecchia, pro dal 2003, immune da sconfitte.  Il secondo è allestito alla York Hall Bethnal Gren, europeo al femminile dei supermosca, dopo che la romana Stephanie Silva lo ha lasciato vacante, per tentare l’avventura mondiale negli USA. Per la successione l’EBU ha scelto la inglese Lauren Parker (7-1-1), 32 anni pro dal 2019 e la torinese Giuseppina Di Stefano dall’identico record, di 39 anni, al secondo tentativo, dopo quello fallito a Roma nell’aprile 2022 contro la Silva. Il pronostico è largamente a favore della bionda di Stevenage cittadina a Nord di Londra.

Giuliano Orlando