Jannik Sinner. Fenomenologia di un talento straordinario

Pubblicato il 21 novembre 2024 alle 18:11
Categoria: Libri di Sport
Autore: Redazione datasport.it

 Jannik Sinner. Fenomenologia di un talento straordinario

Ascesa inarrestabile di un campione che si è forgiato nella roccia. La formula: educazione, umiltà ed etica del lavoro.  Riccardo Crivelli – Jannik Sinner. Fenomenologia di un talento straordinario - Diarkos editore – Pag. 310 – Euro 19.00


di Giuliano Orlando

Tutto su Jannik Sinner in 304 pagine. O quasi. Il personaggio dell’anno racchiuso in un libro uscito quando il fenomeno della Val Pusteria, nato a San Candido il 16 agosto 2001, residente a Sesto, quattro passi dal confine con l’Austria, stava completando una stagione fantastica confermandosi numero uno al mondo con quasi 4000 punti sul secondo e conquistando a Torino la Nitto ATP Finals, il torneo che definisce il vincitore Maestro, essendo quello che raccoglie i migliori otto della stagione. Oltre che il più ricco, con un monte premi superiore ai 15 milioni di dollari. Sinner ha dominato la manifestazione, non concedendo neppure un set agli avversari, in questa occasione ha aggiunto al conto personale 4.088 milioni. A giudizio degli esperti i guadagni derivati dai tornei sfiorano i 38 milioni di euro, che quasi raddoppiano sommando sponsor e montepremi. Mica male per un giovanotto di 23 anni. Che tutte le famiglie vorrebbero come figlio. Compresa mamma Siglinde e il marito Hanspeter Sinner, che l’autore ben racconta nella prima parte del libro, scritto in stile giornalistico, senza dilungarsi troppo sui numerosi episodi, ma portando il lettore lungo l’avventura di un ragazzino dai capelli rossi, magro come un’acciuga, ma organicamente forte e soprattutto dalle idee chiare, quando alla maggioranza dei coetanei, le idee debbono ancora arrivare. Un fatto è assodato, fin da piccolissimo ama lo sport, il confronto. Non aveva compiuto ancora quattro anni quando impugna la prima racchetta e mette gli sci. Le due specialità convivono con ottimi risultati, tenendo desta anche la passione per il calcio. Ha dieci anni, quando torna a casa piangendo raccontando alla mamma di essere stato sostituito nel corso di una partita. “Mi ha mandato via”, confessa tra le lacrime. Ad averlo sostituito è papà Hanspeter. Il motivo? Aveva preso la palla e scartato mezza squadra avversaria, segnando da solo. Non rispettando la filosofia dei Sinner che l’unione fa la forza. Sempre. Struggente il ricordo di nonno Josef, scomparso nel 2023. Ricorda le passeggiate lungo i sentieri di Sesto Pusteria, godendo la vista della Marmolada. Era lui che alle sette del mattino lo accompagnava a scuola, con lui seguiva le gare di sci di Coppa del Mondo, esaltandosi per le vittorie di Lindsey Vonn, una delle più grandi sciatrici. Mentre nonna Maria preparava la Wiener Schnitzel, la cotoletta alla viennese. Momenti di quella intimità che ancora si ripete ogni volta che Janik torna a casa.  A quattordici anni, nel 2015, si trasferisce a Bordighera in Liguria, alla corte di Riccardo Piatti che gestisce una delle Accademie più importanti in assoluto. Nelle previsioni avrebbe dovuto fermarsi pochi giorni, ma – ricorda l’autore – di fronte ai miglioramenti mostrati decide di tenerlo a tempo pieno. Sotto la guida del maestro comasco, inizia a farsi conoscere nel circuito juniores, vince i primi tornei in Spagna e nel Qatar, salendo al 133° posto di categoria ed entrando per la prima volta nella classifica mondiale Atp al numero 1592. Ha 16 anni. Nessun italiano era salito tanto in alto. Non solo, al contrario di altri non si lamenta mai, sia che debba andare ad allenarsi alle sette del mattino o sottoporsi a trasferte stressanti. Nell’appartamento che condivide con altri due colleghi, cucina, lava e pulisce quando è il suo turno. Incorda da solo le racchette, rendendosi autosufficiente. Trova il tempo di studiare arrivando al diploma di ragioniere da privatista. Parlare delle sue vittorie è esercizio da riservare all’autore, che le racconta in modo brillante, arricchendole di quei diversivi che danno un tocco in più alle imprese. Dire quante prime volte ha raggiunto, diventando il primo a battere record su record è operazione da calcolatrice. Nel libro ci sono due lunghe interviste, nelle quali traspare la semplicità di un ragazzo che ha i piedi ben piantati per terra. Lo è prima di diventare milionario, come dopo aver raggiunto il traguardo finanziario. Non ama andare dal parrucchiere e adora il colore dei suoi capelli, idem la stracciatella. Odia ragni e serpenti che lo impauriscono. Incredibile sia un grande distratto, mette sveglie ovunque per non dimenticare gli appuntamenti. Nel 2020 a 19 anni, la Smemoranda sceglie alcuni dei personnaggi più popolari perché raccontino la loro storia. Tra questi c’è Jannik Sinner, campione baby con la testa di un saggio. Non è uno sciupafemmine, e tantomeno ama mettere in piazza l’argomento. Nel 2019 la prima fiammata per l’influencer Maria Braccini, una storia spentasi definitivamente nel 20213. Recente la liaison – come specifica l’autore – con Anna Kalinskaya, tennista di alto livello, padre russo e mamma ucraina, trasferitasi da Mosca a Miami in Florida. Al momento non si nascondono, anche se il riserbo è assoluto. Caratteri opposti, che si riflettono anche negli interessi quotidiani, oltre il tennis le piacciono le scarpe eleganti, ama cucinare e adora il sushi. “Non sono il tipo che mette in piazza le mie emozioni, ma piango per stanchezza o tensione. In carriera ho rotto trenta racchette”. Trenta in più di Jannik. Quanto vale e dove può arrivare l’alto altoatesino? Avrete la risposta leggendo le pagine 287, 288 e 289. Nei vari capitoli gli argomenti trattati spaziano a tutto campo e non solo su quelli del tennis. Un bel libro che apre le porte ad altri, visto che Jannik giunto al vertice, sta superando ogni più ottimistico pronostico.

Giuliano Orlando.