La notte delle lucciole. Piccoli percorsi selvaggi alla scoperta della meraviglia

Pubblicato il 19 luglio 2024 alle 08:07
Categoria: Libri di Sport
Autore: Wilma Gagliardi

 

La notte delle lucciole. Piccoli percorsi selvaggi alla scoperta della meraviglia


La metamorfosi di questo piccolo insetto è l’ennesimo miracolo della natura, tra amore e morte – Alessandra Vella -La notte delle lucciole. Piccoli percorsi selvaggi alla scoperta della meraviglia – Ediciclo Editore – Pag. 96 – Euro 9,50.

di Giuliano Orlando

C’e’ un passaggio nel libro, piccolo di formato, grande come interesse, nel quale l’autrice rammenta che l’industrializzazione e l’inquinamento hanno decimato il popolo delle lucciole. Riprendendo l’idea di pensatori politici, in particolare Pasolini e Sciascia, che rimpiangono quella civiltà contadina perduta a vantaggio di un mondo di consumi artificiali e famelici. Ciò che era umano nella nostra società e che ora è scomparso. Entra nel merito di quanto sia importante proporre al lettore l’argomento delle lucciole, per esplorare questo mondo e ripensare a valori nuovi e renderli luminosi come utopie. Essi ci insegnano la bellezza dell’immaginazione, che ci fa avanzare alla ricerca di ciò che non c’è ma che ci potrà essere. La storia di questo coleottero che diventa insetto luminoso, si perde nella notte dei tempi e si dipana lungo leggende che hanno il potere e l’incanto di rendere la lucciola il simbolo di noi stessi. Ma sono realmente scomparse o siamo scomparsi noi dai luoghi che loro abitano? Una risposta concreta, arriva dalla sua esperienza diretta in occasione della riqualifica della Cascina Sant’Ambrogio con Cascinet a Milano. La prima volta che entrò nella cascina, trovò solo gli orti in condizione produttiva, tutto il resto era in stato di degrado. Rovi e piante infestanti impedivano ogni passaggio. Nel campo retrostante la casa, abbondavano rifiuti di ogni genere, gettati negli anni da chi trovava comodo questo esercizio. Inizia ad estirpare gli arbusti e trova collaborazione con giovani e meno giovani, in un clima bello, rendendo la pulizia degli spazi una missione festosa, culminata con pranzi in comune all’aria aperta. Con l’arrivo del gruppo di Alessandro ed Enrico, la pulizia diventa sistematica e l’intero spazio si tramuta in una “food forest”, un vero bosco sviluppato seguendo i principi della permacoltura, costituito per la maggior parte da colture commestibili in equilibrio naturale fra loro. In sintonia con la trasformazione del luogo, da ricettacolo di immondizie a sistema di alberi, arbusti da piccoli frutti, erbe officinali, acqua, api e altre strutture realizzate con materiali naturali, sono comparse anche le lucciole, sempre più numerose anno dopo anno. Le lucciole, come molti altri insetti, tra cui gli impollinatori, sono indicatori della biodiversità e della salute di un ecosistema. La loro permanenza è relativa anche al clima e il sempre maggior riscaldamento del pianeta ne ha allungato i tempi. Lo spiega l’entomologo Roberto Fabbri, che da oltre vent’anni studia le sei specie presenti nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Tesi confermata anche dall’autrice, nel corso di un censimento degli insetti acquatici tra Sondrio e Como, la loro permanenza si protraeva da inizio giugno a settembre. Ma quante sono le specie di lucciole? Si calcola non meno di duemila, presenti in tutti i continenti. Ci sono nazioni che le proteggono, in particolare in Giappone e nell’Asia in generale. Ma pure in alcune nazioni del centro e Sud America. Molte le leggende legate a questo incredibile insetto. La più diffusa è che rappresentano le anime dei morti. Il ciclo vitale della Lampyris noctiluca, molto diffusa in Europa, dura da uno a tre anni. La metamorfosi inizia con la deposizione delle uova, che avviene due giorni dopo l’ultimo accoppiamento: nell’ambito europeo fra metà giugno fino ad agosto. Le stesse larve emanano una leggera fosforescenza grazie alla sostanza luminosa, che possiede la lucciola adulta. Il tempo dello stato larvale avviene tra il pieno dell’estate e l’autunno. L’autrice descrive in ogni dettaglio sia il periodo invernale quando va in letargo, sotto radici o pietre e anche foglie secche e oltre. Quando in primavera va a caccia e più avanti inizia la muta, da larva a pupa e si individua il sesso. In quel periodo emette una luce verde fissa. I genitori moriranno dopo l’accoppiamento sia pure in tempi diversi. Il maschio subito dopo l’atto e la femmina qualche giorno dopo la deposizione. In ogni cultura e tradizione la lucciola è diventata il simbolo forte di amore e desiderio, incarnando i diversi aspetti del percorso amoroso.  Incredibile quante informazioni siano state raccolte dall’autrice, dagli studi nei vari stati, alle sue esperienze dirette nei tanti viaggi in diversi continenti. In ognuno di questi momenti e passaggi, si evidenzia l’amore per la natura nella sua integrità assoluta. Lo studio di un insetto meraviglioso e misterioso non solo col rigore del ricercatore ma soprattutto col cuore e quindi con tanto amore.

Giuliano Orlando