La Noutcho dopo il trionfo europeo pensa al mondiale.

Pubblicato il 31 ottobre 2024 alle 14:10
Categoria: Boxe
Autore: Redazione datasport.it

 

La Noutcho dopo il trionfo europeo pensa al mondiale.

Chiancone conquista il Mediterraneo WBC. Casamonica e Di Loreto restano tricolori. Magnesi rientro ok.

di Giuliano Orlando

Bologna chiama Londra. Il messaggio è rivolto a Terri Harper (15-2), 27 anni, l’inglese di Doncaster, iridata IBO, titolo conquistato il 29 settembre scorso ai danni della connazionale Rhiannon Dixon (10-1), alla prima difesa. La Harper pro dal 2017, ha un fisico a fisarmonica, avendo detenuto per la stessa sigla anche le cinture piuma, superpiuma e addirittura superwelter, tentando pure quella dei welter. Con un divario dai   piuma ai superwelter di oltre 12 kg! Dopo la vittoria di Pamela Noutcho (8), sulla serba Nina Pavlovic (9-5-1), riportando un europeo a Bologna, assente dal 1983 col leggero Lucio Cusma, il terzo per la città felsinea. Il primo lo conquistò Francesco Cavicchi (70-14-4), il campione nato a Pieve di Cento, capace di portare il 26 giugno 1955 ben 60.000 spettatori allo stadio bolognese, battendo il “birraio di Dortmund” il biondo Heinz Neuhaus (42-9-7) ai punti sui 15 round. Pamela, guidata magistralmente all’angolo dal maestro Alessandro Danè che l’ha fatta crescere, match dopo match. Contro la Pavlovic, ha compiuto un altro passo avanti, imponendole un ritmo offensivo asfissiante, vincendo nove delle dieci riprese, se vogliamo concedere la prima all’ospite. Non va dimenticato che Pamela ha disputato solo otto incontri da pro, con margini di miglioramento notevolissimi.  Oltretutto, per il maltempo che ha falcidiato la zona, con danni notevoli, la riunione è stata spostata dal PalaDozza di Bologna all’Unipol Arena di Casalecchio sul Reno, una struttura che ospita basket, tennis e volley, capace di oltre 17.000 spettatori. Venerdì sera tristemente vuota, su ordinanza del prefetto, che ha dato l’ok alla riunione solo a porte chiuse, come ai tempi del covid. Faceva davvero impressione osservare i pugili sul ring, scambiarsi colpi, mentre l’enorme struttura era avvolta da un silenzio spettrale. Speravo che la maledizione del covid non avesse eredi, purtroppo Giove Pluvio in questi tempi era di pessimo umore sfogando la sua ira soprattutto nel bolognese. Ammirevole il comportamento della Promo Boxe di Mario Loreni, che ha fatto svolgere la riunione pur consapevole del danno finanziario a cui andava incontro. Da parte loro i protagonisti della serata hanno dato il meglio per onorare l’impegno. Il massimo Dmytro Tonyschev (3), 29 anni, nato in Ucraina, laureato a Padova, italiano di passaporto, campione italiano dilettanti e azzurro agli europei di Jerevan in Armenia, pro dallo scorso aprile, ha regolato sui sei round il serbo Georgija Stanisavljev (0-1) senza troppo insistere nella ricerca del pugno decisivo, piuttosto a fare esperienza e fiato. La sua compagna Biancamaria Tessari (2) europea youth e tricolore assoluta, ha confermato con la sua boxe precisa e piacevole di poter puntare al tricolore leggeri. La serba Dragana Golic (0-19) 35 anni, pro dal 2021, ha svolto il ruolo di collaudatrice, come suo compito abituale. Il superwelter Francesco Aiello (9), 25 anni, pro dal 2022 non ha lasciato scampo all’ennesimo serbo, Sladjan Dragisic (5-47-3), 38 anni, pro dal 2016, abituato alla sconfitta, meno alla resa, avvenuta al secondo round, sotto i colpi precisi e pesanti del casertano, ormai pronto per puntare al tricolore. Sbrigativo anche il medio Cezar Iesena (6) 23 anni, pro dal 2023, nato in Moldovia, residente a Crema con licenza romena. A Nikola Vlajkov (13-17-1) non ha concesso di sentire il gong della fine del round iniziale. Due conteggi e stop dell’arbitro. Kevin Mustafaj (7) il welter fatto crescere dal maestro Pesce, una storia emblematica per capire quanto la boxe sia maestra di vita, tiene sotto controllo Jovan Stojiljkovic (4-17-1), pro dal 2018, serbo di 31 anni, che regge ai punti. Il sardo Luigi Francesco Zito (3-4-4), 29 anni è il classico pugile che impegna ogni avversario con la sua boxe generosa e mai doma. Il giovane ferrarese Antonio Licata (11), 25 anni, ha mantenuto l’imbattibilità grazie all’indubbia abilità difensiva e precisione in attacco. Ampliando il divario a suo favore, round dopo round, impegnandosi parecchio per spuntarla. L’incontro più spettacolare della serata.                                                                  

           La neo campionessa adottata da Bologna, non ha riposato neppure un giorno. In quello successivo era già operativa al Pronto Soccorso dell’ospedale Maggiore, con una promozione molto impegnativa. Pamela ora ha il compito e la responsabilità di assegnare il codice di gravità per ogni paziente in arrivo. A conferma che anche nel lavoro quotidiano sta crescendo bene. Mi conferma che i suoi ammiratori sono in costante aumento. “Ricevo moltissime emali e alla vigilia della sfida, una lettera dei giovani giunti a Bologna per aiutare a togliere il fango dalle case. Mi hanno scritto parole bellissime di incoraggiamento e ho voluto combattere anche e soprattutto per loro”. Aggiunge a proposito della sua avversaria: “In apparenza poteva sembrare semplice tenerla a bada, invece ero costretta a non darle respiro perché ogni volta che rallentavo provava a colpirmi forte. Inizialmente ho faticato a scaldarmi, poi ho preso il ritmo dei colpi e senza rischiare ha vinto bene”.                                                                                                                                                                                   

 E adesso? Interviene Mario Loreni: “Penso ad una difesa volontaria in primavera al Palazzo dello Sport di Ferrara, abbinando all’europeo anche il tentativo del ferrarese Antonio Licata (11) di conquistare il titolo italiano welter, vacante dopo che Akrem  Aouita (9-1) l’ha lasciato, per battersi il prossimo 16 novembre a Milano contro Nicholas Esposito (19) per il silver internazionale WBC. La FPI ha scelto quali cosfidanti Michele De Filippo (11) e Andrea Fontana (12-1) che si batteranno a San Severo di Foggia il 21 dicembre. Noi sfideremo il vincitore

Al PalaFerroli di San Bonifacio (Verona), per la Italian Ringside promotion, l’ex campione italiano Luca Chiancone (10-1-2) ha concesso allo spagnolo Fernando Jaquero (9-2-1) meno di due round. L’ospite, investito dalla furia del triestino - che intendeva cancellare la delusione della prima sconfitta in carriera, sofferta a Milano il contro Dario Morello (23-1) lo scorso aprile - contato nel round iniziale, quindi una seconda volta al suono del gong. L’ammonizione a Chiancone è stata piuttosto sorprendente. Sentenza rinvita di un minuto: la successiva serie sopra e sotto, consigliava l’arbitro a chiudere lo sfida, con l’ospite in piedi ma senza difesa. Fallito l’attacco al Mediterraneo WBC a Milano, conquistava quello IBF davanti ai suoi tifosi. Saltato il tricolore femminile welter tra due venete: Andrea Hilary Gomiero (6), tricolore dilettanti 2022 e Silvia Bortot (12-4-1), 39 anni, pro dal 2016, ex europea (2019) impossibilitata a combattere per un attacco di febbre.  Il massimo cubano Angel Morejon (6) 28 anni, pro dal 2023, gran fisico e ottimo repertorio, ha costretto alla resa, lo spagnolo Miguel Galvan (5-1) 44 anni, accompagnato in Italia da Giorgio Campanella, che vive alla Canarie da alcuni anni. Troppa la differenza nei centimetri in altezza, una trentina, per sperare di arrivare ai punti. Morejon che nei dilettanti ha affrontato perdendo, il bi-campione olimpico Julio Cesar La Cruz, Erislandy Savon, bronzo a Rio e Lenar Perez, ha martellato sopra e sotto l’ispano al quale il coraggio è servito a prolungare fino al terzo round la sfida. Dopo due conteggi, al terzo Galvan ha detto basta. Rientro anche per il marocchino Mohammed Graich (10-3), 29 anni, residente in Veneto, pro dal 2019, dopo il fallito tentativo tricolore dello scorso giugno ad Arenzano (Genova) con Federico Schininà. L’avversario kosovaro Venhar Haziri (6-8-3) si è dimostrato più tignoso del previsto e la vittoria di Graich è arrivata ai punti col minimo scarto. Il cruiser napoletano Stefano Capone (5-5), 34 anni, pro dal 2019, battendo netto il bosniaco Armin Kozuca (0-5), ha riportato in pareggio il record tra vittorie e sconfitte, dichiarando di puntare al titolo italiano. Debutto positivo per il medio di colore Gianni Doria Yao (1) di 24 anni, atleticamente ben strutturato, contro lo stagionatissimo piemontese Marco Delmestro (1-45) il cui record dice tutto. Mi chiedo cosa aspetta la commissione preposta a fermarlo. Debutto italiano per la veneta Sara Bellotti (8) 31 anni di Riva del Garda, combatte pro dal 2018, attiva principalmente in Austria, con due comode trasferte (S. Domingo e USA) contro facili rivali. Come previsto la lombarda Sara Sale (0-5) ha svolto il ruolo di collaudatrice. La vincitrice che ha preso residenza a Verona, ha dichiarato che nel 2025 intende conquistare il tricolore leggeri.                                                                                                                                                                                             Sul ring del Palasport di Udine, la sfida tricolore supermedi, tra il campione Luca Di Loreto (7-4-1), marchigiano di 26 anni e il beniamino di casa Simone Tralo (9-1-1), 29 anni di Monfalcone, pro dal 2019 è finita in parità, lasciando la situazione immutata, ovvero il pugile di San Benedetto del Tronto mantiene la     cintura e sarebbe stato ingiusto fosse avvenuto il contrario. Tralo ha attaccato di più, ma i colpi migliori li ha portati Di Loreto, tanto che un giudice lo ha visto vincere, gli altri due si sono pronunciati per il pareggio. Per l’allievo della Ruffini Team Monteprandone del maestro Roberto Ruffini è l’ennesimo match in trasferta. Era la prima difesa, dopo aver conquistato la cintura a spese di Ervis Lala (9-1-1), albanese di stanza a Genova. Tra l’altro si trattava di una rivincita, data 2022, sempre a Genova, con Lala vincitore. Lo scorso maggio si prendeva il titolo e cancellava l’unica sconfitta in Italia. Le altre due le ha subite in Svizzera e Danimarca. Particolare non da poco, tra un match è l’altro ha trovato pure il tempo di laurearsi con 110 e lode in Scienze motorie all’Università Statale di Milano.                                                         

       A Tolfa, cittadina metropolitana di Roma, la A6B Events-Team Magnesi di Alessandra Branco, ha dato appuntamento agli appassionati della noble art, al Palasport, in occasione del rientro dell’ex-iridato Michael Magnesi (24-2), sette mesi dopo l’amara sconfitta (KOT 11°) contro il giapponese Masanori Rikishi, eliminatoria WBC superpiuma, quando era in netto vantaggio. Kevin Trana (15-21-3), del Nicaragua, visto in Italia sconfitto da Alessio Lorusso e Cristian Zara, si è dimostrato collaudatore di tutto rispetto, tenendo botta negli scambi e cedendo solo nella parte conclusiva delle otto riprese. Per Magnesi si trattava di riprendere confidenza col ring e non poteva essere certo in grande condizione. Brutta sconfitta per il mosca Manuel Rizzieri (9-2) campione italiano, 23 anni, pro dal 2021, finito KO al primo round contro il più alto venezolano Jeanfrau Medina (12-3), abile a trovare il tempo e il diretto destro preciso al mento del romanino, gettatosi all’attacco, senza badare alla difesa. Come aveva dichiarato al peso, si è portato a casa una buona borsa e l’Intercontinentale WBC. Il medio Fabrizio Carbotti (7), 28 anni, pro dal 2021, batte alla distanza il milanese Ivan Ettore Pari (1-7-1), 32 anni, pro 2021, che pur perdendo ha fatto bella figura. Atteso il debutto di Simone Spada (1) 24 anni, dopo una carriera di vertice nei dilettanti. Non ancora ventenne nel 2019 a Roma, vinse il tricolore assoluto, nel 2022 titolare agli europei U22 a Porec in Croazia. Avversario l’inglese di Birmingham, Jordan Ward (0-2), dominato in lungo e largo, costretto alla resa, mettendo in mostra qualità notevoli in chiave futura. Un debutto molto positivo per il leggero romano.                                                                                                  

   Al Teatro Massimo di Palermo, la OPI 82, col supporto della DAZAN, (possibile acquistare l’abbonamento mensile tramite la Leone Sport con uno sconto fortissimo), si sono svolte due sfide titolate molto interessanti. La prima tra il supergallo campano Vincenzo La Femina (14-2) e lo spagnolo Jordan Camacho (10), nato in Peru, 26 anni, pro dal 2021, alla prima trasferta fuori dalla Spagna, in palio la cintura vacante Silver EBU sui 12 round. Il risultato ha premiato l’ospite, apparso superiore tatticamente, sapendo anticipare gli attacchi di La Mattina, la cui generosità si spegneva contro l’attenta difesa-offesa dell’ospite. Che nella parte conclusiva prendeva il comando delle operazioni, costringendo l’arbitro nel 12° e ultimo round a decretare il KOT, col campano di Scafati privo di difesa. La vittoria premia l’ispano che diventa sfidante all’europeo, cintura in possesso dell’imbattuto inglese Dennis McCann (16) 23 anni, pro dal 2019, un predestinato, fin dall’attività giovanile. Il biondo mancino del Kent ha mire mondiali, quindi potrebbe lasciare vacante la cintura. Armando Casamonica (14), pro dal 2020, 24 anni ha difeso con successo la cintura superleggeri battendo Alessandro Fersula (10-7), 32 anni, alla prima opportunità tricolore. Il campione ha comandato la sfida, confermandosi di un altro livello. Per Fersula l’onore delle armi, portando il match ai punti. Nei gallo, Gloria Peritore (5-0-1), 35 anni, un ottimo passato nella kick, nativa di Licata, ci teneva a fare bella figura davanti al pubblico di casa. E ci è riuscita appieno, costringendo alla resa la coetanea spagnola Cristina Garrobo (6-2-1) nel decimo e ultimo round, con la Peritore in largo vantaggio. Tra i superleggeri Alex Inusa (3), pugile di casa e Christian Danilo Gureb (9-43-1), pro dal 2014, residente in Argentina, italiano di nascita, ci correvano “solo” 21 anni. 24 contro 45. Inusa ha vinto comodamente, Gureb ha finito ai punti, per lui il massimo. Debutto per Giuseppe Rubino (1), 27 anni, campione regionale superwelter, poco fortunato agli assoluti 2022 e 2023, si è imposto sul tarantino Giuseppe Fico (0-3) decisamente modesto.                                                                                                                                                        Giuliano Orlando