La Prisciandaro, Vescovini e Giannotti trionfano a Les Ceintures di Parigi.
Numerosi podi per altri italiani. 17 azzurrini al torneo jr. di Vrbas in Serbia.
di Giuliano Orlando
Si chiama Torneo Internazionale Les Ceintures, in quel di Argenteuil, nella periferia di Parigi, con la particolarità di accogliere sia le squadre nazionali che le società pugilistiche. L’organizzatore è Tony Salvatore, operativo nella polizia della capitale, nato a Candela nel foggiano. In questa edizione hanno preso parte al torneo 200 atleti provenienti da Italia, Armenia, Germania, Romania, Slovacchia, Portogallo, Svizzera, Togo, Algeria, Belgio, Svezia, Canada, Irlanda e varie squadre francesi per oltre 20 atleti. L’Italia si è presentata con una squadra ufficiale guidata dal maestro Eugenio Agnuzzi e dal collega Alberto Arcesi, oltre all’arbitro Giuseppe De Palma. Agnuzzi mi ha gentilmente informato sull’andamento del torneo: “Il forte numero degli iscritti ha costretto gli organizzatori ad allestire due ring e i verdetti emessi da tre giudici. Noi abbiamo ottenuto una medaglia d’oro, quattro d’argento e un bronzo. Il primo posto nei 48, con Erika Prisciandaro, che vince per wo sulla francese D'Almeida, titolare agli europei di Belgrado, mentre in finale, domina la tedesca Ceylan”.
A loro volta i maschi raccolgono un bronzo e quattro argenti. Nei 67 il romano Manuel Lombardi si ferma in semifinale di fronte al belga Muyayi, con una prestazione sotto il suo standard. Nei medi il campano Ciro Delli Curti, nei quarti supera lo slovacco Rigo per wo, vince bene contro il francese Ameline, guadagnandosi la finale, dove incrocia il nazionale transalpino Makan Traore, reduce dagli europei di Belgrado, che fa valere esperienza e potenza. L’altro medio Mario Manfredi, parte bene superando il quotato locale Angui, in semifinale la spunta sull’elvetico Gent, ma non trova la giusta contraria contro l’algerino Nemouch, sfuggente e furbo. Il campano Paolo Caruso (86) batte lo svedese Sowe nei quarti, stessa sorte riserva al belga Mrabet in semifinale, ma la potenza e la decisione del francese di colore Leclerc, in finale fanno la differenza. Il massimo toscano Vincenzo Bortone, campione italiano 2022, batte nei quarti il portoghese Rodrigues e in semifinale il francese Ondze, ma trova disco rosso finale contro il potente Kouadjovi del Togo, poco tecnico ma terribilmente efficace. Tra le squadra di club, ottimi i secondi posti del leggero Davide Calculli, della Boxe Modugno e di Vettore (71) della Boxe Abano.
La Reggiana Boxe Olmedo, guidata da Michael Galli, mentre l’altro tecnico Valentino Manca è rimasto ad allenare gli altri atleti, ha raccolto l’invito degli organizzatori, portando al torneo due delle punte del gym, del quale fa parte anche Alfred Commey. Tra le donne, Michel Nicol Vescovini, 22 anni, bronzo nel 2022 a Gallipolli, superata da Sirine Charaabi, argento mondiale. Agli ultimi assoluti di Chianciano 2023, ha conquistato il primo titolo assoluto, dopo aver vinto il Torneo WBL di Pompei. Un record di 22 vittorie e 7 sconfitte, ottima fighter con buone basi tecniche. In Francia ha vinto il torneo internazionale dei 52 kg. e non era facile, vista la presenza di atlete quotate, alcune reduci dagli europei in Serbia. Con lei, Giacomo Giannotti, 63,5 kg., 23 anni (40 vittorie, 8 sconfitte e 3 pari). Campione italiano 2022 e 2023, reduce dagli europei élite a Belgrado, dove si è ottimamente comportato, battendo all’esordio il bielorusso Vadzim, cedendo di stretta misura al russo Gabil Mamedov, 30 anni, vincitore del titolo, dopo due tentativi falliti. Giannotti è stato l’unico a ottenere da parte di un giudice il verdetto finale favorevole, vincendo all’unanimità il terzo round. Il percorso del torneo parigino me lo racconta lo stesso protagonista: “Un torneo molto particolare, potendosi iscrivere sia la nazione che i club. Mercoledì primo maggio, siamo arrivati a Parigi, il 2 non abbiamo combattuto perché eravamo teste di serie. Il 3 io ho combattuto col campione del torneo nel 2023 Biba Isuf, un francese alto che ho dovuto pressare per tutto il match, l’ho fatto contare nella seconda ripresa a forza di incrociarlo col diretto destro. Il giorno dopo ho vinto la finale contro il sei volte campione irlandese Jordan Moore, presente a tornei importanti, un pugile impostato alla “pro” che utilizzava potenti ganci e diretti alla media distanza, ma completamente nullo alla corta. Ho impostato il match in questo modo utilizzando molti montanti e facendo tanto ritmo. L’arbitro lo ha richiamato due volte per trattenute e mi ha proclamato vincitore ai punti. Sono molto contento del risultato in questo torneo, perché eravamo tantissimi nella categoria dei 63.5 kg. costretti a fare più gironi, per arrivare alle finali nei soli 3 giorni di combattimenti. Io ho vinto il più importante, quello degli esperti”.
Il torneo di Nicol, lo illustra il suo maestro: “Il problema per Nicol è la difficoltà di trovare avversarie. L’invito è arrivato nel momento giusto. Sapevamo che le iscritte non scherzavano, ma lei è una guerriera che ama la battaglia e si è trovata bene anche se ha incrociato due rivali toste. Per prima la romena Izabela Covaciu, attaccante non stop, che la nostra ha eluso rientrando con precisione e rendendo vani gli attacchi dell’avversaria, vincendo all’unanimità. In finale incrocia una francese giunta dalla Cina, Zhang Yifan, altissima e furbissima. Per evitare le bordate della Vescovini legava e faceva ostruzionismo. Nonostante ciò la reggiana ha tenuto l’iniziativa, l’ha fatta contare e finire al limite della resistenza. Una bella vittoria, perché vincere fuori casa non è mai facile “.
Oltre al pugilato cosa fa? “Frequenta l’università e intende laurearsi in Scienze motorie, cosa che non dubito, visto il carattere forte e volitivo”.
Il doppio nome Michel e Nicol, dove porta?
“In Colombia, la terra natale, adottata giovanissima da una famiglia di medici. Che non l’hanno mai ostacolata, rispettando il suo carattere solare e il temperamento battagliero. Sono i suoi primi sostenitori e lei li ripaga al meglio. La boxe è questa, a dispetto di chi lo nega”.
Al Torneo Nations' Cup 2024, che avrà luogo a Vrbas (Serbia) dall’8 al 13 maggio, riservato ai pugili junior, l’Italia guidata dal maestro responsabile Franco Federici e dai tecnici Ottavio Barone e Nazzareno Mattei, ha portato 16 azzurrini. 46: Tommaso Orlando (Em); 48: Riccardo Papa (Lz); 50: Daniele Fabi (Lz); 52: Anthony El Moety (Lz); 54: Gabriele Bellandi (Pm); 57: Mattia Turrin (Lz); 60 Alessandro Facioni (Lz); 60 Matteo De Micco (FFOO jr); 63: Damir Caselli (Em); 63: Giuseppe Cavallo (Sc); 63: Mirko Varamo (Lz); 66: Ilyas Souda (Ts); 70: Tiberio Nocadello (FFOO jr.) 75kg Luca Casarsa (Em); 80: Francesco Foglia (FFOO jr); +80 Andrea Zago (Ve). Arbitro Scali Roberto.