Sciacca avanza nei 54, Commey e Guidi sconfitte amare e discutibili.
Europei a Belgrado. Oggi sul ring Giannotti, Canonico e Lizzi
di Giuliano Orlando
BELGRADO. La terza giornata agli europei di Belgrado si chiude con un bilancio di una vittoria e due sconfitte che hanno lasciato l’amaro in bocca e anche la rabbia di non essere certo fortunati, almeno in questa prima fase. Il palermitano Tommasi Sciacca si è imposto con sicurezza nei confronti del maltese Dyson Schembri che ha fatto da comparsa di fronte alla netta superiorità tecnica e tattica dell’azzurro. Il 5-0 e quattro 30-27 specchiano la differenza dei valori. Al termine del match Sciacca confessava di aver sentito l’emozione del debutto al punto di non riuscire a boxare in scioltezza: “Ero molto contratto, le braccia non scattavano come avrei voluto, per fortuna l’avversario era nettamente inferiore e questo è bastato per vincere. Sono consapevole che devo fare un altro match col bulgaro Radev, tra i favoriti alla vittoria finale. Di certo ho rotto il ghiaccio e questo era importante”.
E veniamo alle due sconfitte. La prima l’ha subita Alfred Cromwell (80), una delle nostre punte, argento ai precedenti europei, sfortunato non poco, impossibilitato per un problema fisico a partecipare alla preolimpica di Cracovia, dove Salvatore Cavallaro che lo sostituì venne promosso ai Giochi di Parigi. Gli europei rappresentavano il riscatto a tanta sfortuna. Che purtroppo si è fermato alla seconda tappa, contro l’ostico francese Yojerlin Cesar, furbone di tre cotte, abilissimo a legare e passarla sempre liscia. I giudici, in una giornata non certo brillante, con alcuni verdetti sballati, ci hanno messo del loro. Già alla fine del primo round, il 4-1 per il transalpino era incredibile, visto che Cesar è scappato per tre minuti e molte delle sue repliche andavano sanzionate, in quanto colpiva a schiaffo, la seconda ripresa identica alla prima nel punteggio segnava un destino già scritto. L’arbitro irlandese si limitava a richiami bonari, ignorando quello ufficiale che avrebbe deciso il match per l’italiano. L’azzurro gettando il cuore oltre l’ostacolo convinceva tre giudici a concedergli il terzo round, che aveva vinto nettamente, portando il risultato al Bout Review, ovvero alla lettura del verdetto da parte di giudici esterni. Solitamente chi finisce meglio dovrebbe essere favorito. Purtroppo alla fine un beffardo 4-3 per il francese eliminava il nostro. Un vero peccato perché il girone si presentava abbastanza agevole. La seconda sconfitta brucia ancora di più, perché sulla carta, il turco Erdemir si presentava con un curriculum da far paura. Nel suo palmares figurano i titoli mondiali jr. e youth, due volte argento agli europei U22, oro ai Giochi del Mediterraneo e già qualificato a Parigi, pass ottenuto a Cracovia. L’azzurro, classe 2004, debuttante assoluto ad una rassegna europea, ha costretto il turco ad arrivare alla vittoria solo grazie al Bout Review e anche in questo caso ci sarebbe da discutere. Comunque questo fiorentino ventenne è elemento sul quale ci si può contare eccome. Nel primo round si è tolto la soddisfazione col diretto destro, la specialità della casa, di mettere il turco al tappeto e vincere il round 5-0. A quel punto un pizzico di esperienza in più e nessuno gli avrebbe portato via la vittoria. Non che abbia tirato i remi in barca, ma il turco usando l’indubbio talento ma anche tanto mestiere, ha convinto quattro giudici a premiarlo. Il terzo tempo è risultato molto equilibrato, stranamente a favore del turco 3-2 e qui siamo alle solite. Ricorso alla valutazione dei giudici supplenti e altro 4-3 per l’avversario. Dite voi se non fa rabbia. I nostri tecnici, in particolare Kalambay e Giulio Coletta che erano all’angolo degli azzurri, oltre a Laura Tosti e Patrizio Oliva, sono rimasti molto amareggiati per la severità dei giudici nei confronti dell’Italia. Laura Tosti, responsabile della squadra femminile, con un pizzico di ironia, per nascondere la delusione, ha detto. “Se c’è la legge della compensazione, speriamo che quando tocca alle azzurre – che iniziano domani, con la Canfora e la Nicoli - ci diano quello che ci spetta. Visto che ai maschi ci hanno tolto qualcosa che meritavamo”. In questa terza giornata l’unico a sorridere è stato Sciacca, che inizia il percorso pugilistico a 13 anni, dopo aver provato una marea di altri sport dal minibasket al volley, karate e ballo americano. “Sotto la spinta dei miei genitori che sono sempre stati degli angeli custodi nei miei riguardi, vigili ma mai ossessivi. D’altronde tutti e due provengono dallo sport. Mamma Monica ha giocato a pallavolo e papà Piero ha frequentato sempre la palestra. Quando ho detto in casa che avevo scelto la boxe come sport esclusivo, papà mi ha detto, ‘ok ma lo devi fare al 100%’, un consiglio giusto che ho cercato di rispettare”. A quel punto il bravo Tommaso ha percorso la strada classica, dagli schoolboy agli assoluti. Con che risultati? “Ho iniziato nella palestra Boxing Club a Palermo, col maestro Salvatore Affaticato, che debbo ringraziare per la dedizione con la quale mi ha fatto crescere. Anche se nelle categorie giovanili non ebbi troppa fortuna. Solo da youth sono salito sul podio agli assoluti, anche se quello più basso. Poi nel 2021, all’esordio tra gli elitè ho iniziato a raccogliere i frutti del lavoro svolto. Ho vinto il primo tricolore a Massa nei 52 battendo Cordella, l’anno dopo mi sono concesso il bis superando in finale l’esperto piemontese Cuomo. Nel 2023 vado agli europei U 22 a Budva in Montenegro, stoppato da un azero che boxava come un esperto professionista. Lo scorso dicembre a Chianciano Terme, ho centrato il tris. E adesso sono a Belgrado e mi sembra un sogno”. Che al gong dell’esordio gli ha sorriso.
Oggi sono tre i ragazzi italiani chiamati a combattere. L’emiliano Giacomo Giannotti, che dopo superato il primo ostacolo a spese del bielorusso Vauchok, trova il russo Mamedov. Visto che al momento hanno sempre vinto è auspicabile che arrivi anche il primo stop. Fosse contro l’azzurro, ne saremmo orgogliosi e felici. Per Giuseppe Canonico, siciliano di Avola nei 57 l’avversario degli ottavi è il croato Vide campione nazionale come l’azzurro che è carico al punto giusto e speriamo possa arrivare nei quarti. Stesso augurio anche per il calabrese Vincenzo Lizzi (86), che incrocia il romeno Aradoae, una vecchia conoscenza del ring, fin dai tempi in cui era youth. Non è un fenomeno ma ha mille vite e una resistenza incredibile. In particolare se gli concedi la media distanza. Meno abile contro chi boxa di rimessa e ha gioco di gambe. Vedremo se l’azzurro saprà centrare il bersaglio. Ho parlato della giornata poco felice dei giudici e mi riferisco in particolare al verdetto, sempre per BR, che ha assegnato la vittoria all’azero di Cuba, Alfonso Berto nei 92 kg., inguardabile, tirava un pugno e legava con una continuità da mandarlo a casa venti volte. L’arbitro lituano si è limitato ad un richiamo, lasciando sempre correre, ci hanno pensato i giudici supplenti a mettere la ciliegina sulla torta, premiandolo con la vittoria 4-3 sul belga Scheistrasse, che senza essere un fenomeno cercava almeno di tirare pugni e non avvinghiarsi al rivale. Molto opinabile anche la vittoria del magiaro Feher sempre nei 92 kg. sullo svizzero-kosovaro Smau che ha mitragliato un rivale capace di incassare cannonate per cercare la replica. Alla fine lo svizzero si era esaurito nel colpire un blocco di marmo. Infatti nella parte finale ha subito la carica di Feher in trance agonistica. E i 5 giudici lo hanno premiato in toto!
Giuliano Orlando