A Vrbas in Serbia gli jr. azzurri, ottengono 3 ori, 5 argenti e 4 bronzi

Pubblicato il 16 maggio 2024 alle 09:05
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

A Vrbas in Serbia gli jr. azzurri, ottengono 3 ori, 5 argenti e 4 bronzi,

nonostante giudici faziosi. Uno scandalo che deve finire.

di Giuliano Orlando

I 16 azzurrini che hanno preso parte al Torneo Nations Cup 2024 a Vrbas in Serbia, sono tornati a casa con la consapevolezza di aver fatto il proprio dovere, anche se il loro rendimento sul ring spesso non è stato premiato come avrebbero meritato. Nonostante questo handicap di partenza, solo il Kazakistan, una delle nazioni più forti in assoluto, ha vinto più medaglie, ma dove l’Italia è stata l’unica a batterli in diverse occasioni mentre in altre, i giudici hanno fatto cartello per favorire gli asiatici. Al torneo maschile il Kazakistan ha portato il meglio assoluto dei pugili di 15 e 16 anni, per un totale di 18 atleti, i padroni di casa sono partiti con 20, la Bosnia 5, la Bulgaria 6, Grecia e Montenegro 3 ciascuna e 1 la Macedonia del Nord. Premettendo che tutti erano i campioni nazionali o vice. Alla fine del torneo, il Kazakistan ha chiuso con 7 ori, 4 argenti e 7 bronzi, seguita dall’Italia 3-5-4; Serbia 1-3-8; Bulgaria 1-0-2, Montenegro 1-0-0; Grecia 0-1-0; Bosnia 0-0-2. Stando ai numeri, il Kazakistan ha dominato e le altre nazioni hanno fatto da spettatrici. L’Italia avrebbe meritato almeno due ori in più e lo dico avendo seguito il torneo sull’emittente locale, dove il livello dei giudici era mediocre in partenza, ma questo non ha vietato di fare cartello a favore dei pugili di casa e dei kazaki. Uno scambio di favori, quasi sempre a danno dell’Italia, in quanto rappresentava la nazione che dava fastidio, avendo portato jr. di buona qualità. Nonostante l’evidente inesperienza nei confronti del Kazakistan, li ha impegnati e anche battuti. Cinque italiani: Riccardo Papa (48); Daniele Fabi (50), Gabriele Bellandi (54), Giuseppe Cavallo (63) e Luca Casarsa (75) hanno perduto con verdetto a maggioranza sempre a favore dei kazaki. Solo casualità? Difficile da crederlo. Mentre i due verdetti per gli azzurri Noccadello e Turrin erano più che meritati. A proposito del romano Mattia Turrin, argento nei 57, battendo in semifinale il serbo Bogatinoski, ha dovuto rinunciare alla finale, accusando mal di testa, per i reiterati colpi alla nuca che gli portava il serbo, ignorati dall’arbitro, il serbo Nikola Jakovljevic. L’azzurro è stato sottoposto agli esami del caso e ci auguriamo non ci siano conseguenze. Quello dei colpi alla nuca, oltre alle sventole che arrivano a bersaglio con l’interno del guantone, sono due facce della stessa medaglia di scorrettezze, ignorate dalla maggioranza degli arbitri. Agli europei di Belgrado, l’arbitro del Montenegro, fece lo stesso, nella semifinale degli 86 kg. tra Vincenzo Lizzi e il bielorusso Aliaksey Alfiorau, con l’italiano che dopo l’incontro accusava un forte mal di testa, proprio per i molti colpi alla nuca del bielorusso. Il maestro Franco Federici, responsabile della squadra, non poteva restare indifferente alle reiterate scorrettezze subite dai nostri e ad un certo punto è esploso in una reazione spettacolare, stigmatizzata dal responsabile tecnico, ligio ai regolamenti, dimenticandosi che ci sono anche quelli che dovrebbero punire chi ignora gli stessi in tema di scorrettezze. Il nostro responsabile non ha timore di dire quanto è successo: “A Vrbas se ne sono viste di tutte i colori, dagli arbitri che proteggevano i pugili di casa in modo vergognoso ai giudici che facevano cartello. Nella finale tra Noccadello e il kazako Taibekov, due giudici assegnano la vittoria al nostro 29-28 che aveva dominato il match, il terzo giudice, il serbo Milutinovic dava al kazako 30-27 senza pudore. Non era uno scandalo? Questa situazione si è ripetuta molte volte e sempre contro gli italiani. Milutinovic era una certezza a nostro sfavore, ma non l’unico. A Vrbas dovevo fare il tecnico e il responsabile, quindi proteggere atleti di 15 e 16 anni. Non mi sento affatto in colpa per aver detto quello che pensavo. Infatti ho ricevuto consensi da tutto il settore dei colleghi. Non solo, il capo della squadra kazaka è venuto a congratularsi per il livello degli azzurri”.                                                                                                                                                                                                  

Tenendo conto della situazione, un bilancio positivo. Nel dettaglio, il comportamento della squadra?                     

  “Se solo avessimo la metà dell’attività del Kazakistan, l’Italia jr. avrebbe stravinto la classifica generale. Ho portato alcuni giovani con meno di 15 incontri, contro la media di 80-100 match degli asiatici, che iniziano a combattere a 10 anni. Nonostante questo abbiamo vinto tre ori e meritato altre due finali. Nei 46 l’emiliano Tomaso Orlando, esordiente nella categoria ha lottato alla pari col kazako Maratov, premiato dai tre giudici serbi, dopo che alla fine avessero tutti 28-28. Lo stesso trattamento per il laziale Riccardo Papa nei 48, in costante crescita, dato sconfitto (2-1) contro l’ennesimo kazako Abdykarimov, da due giudici serbi. L’altro laziale Daniele Fabi nei 50, dopo gli europei schoolboy 2023 ha pagato lo scotto del passaggio negli jr. Sperando che la stagione prossima compia il salto di qualità. Anthony El Moety nei 52, argento europ2023, a Vrbas ha vinto l’oro, battendo netto il locale Berklovic in finale, anche se deve perfezionare l’impostazione, per sfruttare al meglio la boxe da longilineo, Purtroppo spesso se lo dimentica e perde quella naturalezza che è la sua arma naturale, facendo prevalere l’istinto battagliero sulla pazienza. Il piemontese Gabriele Bellandi (54) si è confermato ottimo elemento e avrebbe meritato il podio, non avendo perso dal kazako Mereke col solito 2-1 bugiardo. Lo rivedremo presto e penso ancor più migliorato. Di Turrin ho già parlato. Nei leggeri Matteo De Micco ed Alex Facioni sono saliti sui podi più alti, il primo più esperto, presente agli europei 2023 a Ploiesti in Romania, ha fatto centro contro il bulgaro Davidov e poi a spese del serbo Sandic sempre 3-0, confermando personalità e la giusta tattica. Facioni si metteva in luce nei confronti del bosniaco Huric. La finale era inutile. Un furto scandaloso ha privato il siciliano Giuseppe Cavallo nei 63 dell’oro che meritava, contro il kazako Khuanshuly, ottimo elemento, vincitore di Mirko Varamo, esordiente da seguire perché ha ampi margini di miglioramento. Cavallo aveva iniziato costringendo alla resa il locale Ivaskovic in poche battute, confermando di avere pugni pesanti. Il terzo azzurro in gara Damir Caselli, pur cedendo alla maggiore esperienza del kazako Marzhikpaev, si era difeso più che bene. Mentre ha dimostrato immaturità il toscano Ilyas Souda nei 66”.                                                                                                                                    

  La terza medaglia d’oro l’ha conquistata Tiberio Noccadello, (70), che lo scorso anno agli europei, subì uno scippo contro il polacco Urbanski, per colpa di un arbitro incapace, stavolta sembra sulla strada giusta per fare molto meglio nell’edizione 2024.                                                                                                                                                            

“Tiberio è un ragazzo intelligente e riflessivo, che ascolta i consigli del maestro. Unico a battere due azeri di qualità. In semifinale colpito duro da Lesbay, ha chiuso subito la distanza, ponendo spalla e braccio attaccati al rivale, evitando potesse ripetere il colpo. Passato il momento critico, si è rifatto con gli interessi e ha vinto. Meglio ancora in finale con Taibekov, campione nazionale, favorito del torneo, che ha dovuto inchinarsi al nostro, nonostante che il giudice serbo Milutinovic, come ho già detto in precedenza, assegnasse 30-27 all’asiatico. Per lui nessuna sanzione, mentre io rischio conseguenze pesanti per aver difeso un mio pugile. Il medio emiliano Luca Casarza, pur senza esperienza ha battuto il bulgaro Valchev e in finale soffrendo non poco ha retto fino alla fine di fronte all’ennesimo kazako, in questo caso Kladyhan. Il campano Francesco Foglia negli 80, proveniente dalla FFOO giovanili, ha ceduto all’esordio contro Korpebay, che in finale non aveva perduto contro il connazionale Turlyday, facendo balenare sprazzi interessanti. Al momento nei +80, il veneto Andrea Zago è tutto da plasmare e non sarà impresa facile”.                                                                                                           

  Al seguito della squadra, erano operativi i tecnici Ottavio Barone e Nazzareno Mattei oltre all’arbitro Roberto Scali.”.                                                                                                                                                                                 I prossimi impegni della squadra, in attesa degli europei di settore fissati a Sarajevo in Bosnia Herzegovina dal 22 giugno al 2 luglio?                                                                                                                                          

  “Abbiamo ricevuto l’invito della federazione ungherese per uno stage dal 21 al 31 maggio, con eventuale dual match nella parte finale. Penso di portare Tommaso Orlando (46), Riccardo Papa (48), Anthony El Moety (52), Gabriele Bellandi (54); Salvatore Lo Piccolo (57), Alessandro Facioni e Matteo De Micco (60), Giuseppe Cavallo e Mirko Varamo (63), Liyas Souda (66), Tiberio Nocadello (70), Luca Casarsa (75) e Francesco Foglia (80). Debbo forzatamente rinunciare a Mattia Turrin (57) che deve concludere gli esami medici in seguito ai colpi alla nuca e mi spiace molto."

                                                                                                                                                                     

  Giuliano Orlando