Il 13 ottobre ottima boxe a Carugate. L’attività degli italiani in patria e all’estero.
di Giuliano Orlando
Dopo lunga assenza, torna la boxe di qualità il 13 ottobre a Carugate, località a Nord Est di Milano. Organizzano la OPI dei Cherchi e l’infaticabile Alessio Taverniti che gestisce la Scuola di Pugilato Testudo a Cernusco sul Naviglio, su DAZN Italia. Programma robusto con otto incontri e la presenza di pugili residenti in Lombardia. Il main event è affidato all’abruzzese Edoardo D’Addazio (11), 28 anni, pro dal 2021 e la dichiarata ambizione di arrivare al vertice dei superleggeri. Da dilettante due presenze agli assoluti. Nel 2019, superato dal romano Armando Casamonica che vinse il titolo. Nel gennaio del 2021 ad Avellino, in semifinale cede alla maggiore esperienza del campano Paolo Di Lernia, ottenendo un bel bronzo. Debutta vincendo nella sua Giulianova e prosegue con altri otto successi. La nona vittoria la ottiene il 3 settembre 2023 a Santo Domingo. A maggio, l’ultimo confronto a Pescara, battendo il colombiano residente in Spagna, Fernando Mosquera (6-22) ottimo collaudatore. L’avversario scelto per Carugate è l’argentino Miguel Antin (20-16-1), 31 anni sul ring dal 2015. Avvio promettente con 16 vittorie fino al 2018, poi la scelta del ruolo di collaudatore. Apparso diverse volte in Italia, lo scorso anno a Torino ha tenuto ai punti contro Maxim Prodan. Rivale su misura per il debutto di D’Addario in Lombardia. Assai più rischioso l’avversario del supermedio marocchino Othmane Dioual (6-1-1), 28 anni, pro dal 2019, residente a Milano. Attivo fino al 2021, poi si ferma e riprende solo quest’anno, ottenendo 4 vittorie, l’ultima il 23 giugno scorso a Milano, mettendo KO il campano Raffaele Munno (3-2), 34 anni, ottimo dilettante a lungo azzurro e campione italiano, l’ultimo titolo nel 2019. Il marocchino affronterà il francese Agop Margaryan (8-1), 23 anni, boxe tecnica, non certo un collaudatore, ma avversario che punta alla vittoria. Il medio Daniele Reggi (8-0-1), 26 anni, pro dal 2022, gioca in casa (nato a Segrate, risiede a Cernusco sul Naviglio) e avrà un buon seguito di tifosi. Boxe d’attacco molto generosa. Per lui è stato scelto il serbo Zeljko Kovacevic (13-14-1), 35 anni, pro dal 2015. Combatte in prevalenza in Francia, Spagna e Italia, dove ha sempre perduto. L’ultima apparizione contro il fiorentino Yassin Hermi (15-1-1) nel 2023, che lo ha giustiziato in fretta. Tra i superpiuma Leonardo Faretina (6-5-1) e Yuri Zanoli (3-16-1) è lotta di campanile, oltre i loro record. Faretina è di S, Giuliano, Zanoli di Rho. Il primo ha 32 anni, attivo dal 2017, con risultati alterni sotto le attese e a fine 2019 si ferma. Riprende quest’anno, con due facili vittorie. Sulla carta anche il terzo confronto sembra superabile, ma fidarsi di Zanoli sarebbe un errore. Ha la sconfitta facile, ben 16 e solo tre vittorie, ma attenzione, perché le ha ottenute tutte per KO. Capita l’antifona? In attesa di conoscere gli avversari restano il superpiuma calabrese di stanza a Milano, Giuseppe Osnato (10-1), 25 anni, pro dal 2021, reduce dall’importante successo su Francesco Paparo (8-1-1), che torna sul ring il 16 novembre a Milano, affrontando il picchiatore Mohamed Diallo (9-1) della Guiana, residente a Lastra a Signa (Fi), con 7 KO all’attivo, l’incontro assegna il tricolore dei superpiuma vacante. Il medio milanese Marco Bressani è passato pro a 33 anni e ha debuttato il 3 settembre a Istanbul, battendo a sorpresa il locale Emre Tiunk che ha 10 anni meno. La seconda fatica, davanti al pubblico di casa. Sul ring anche il gallo salvadoregno Douglas Leone (4-2) e la peso leggero Martina Caruso (1), 32 anni di Giussano, presente agli ultimi assoluti a Chianciano, superata dalla mancina milanese Rebecca Nicoli, vincitrice del torneo.
In attesa di affrontare Roberto Lizzi (6-1) il 16 novembre all’Allianz di Milano nella serata allestita da Edoardo Germani (TAF), per il tricolore cruiser vacante, Jonathan Kogasso (13), 29 anni, pro dal 2021, salito al n. 39 WBC, venerdì scorso ha battuto sui sei round al Palaoltrepò di Voghera, l’ucraino Serhii Ksendzov (4-29), pro dal 2015, residente in Germania, collaudatore ideale per completare la preparazione in vista della sfida titolata. Il suo maestro Vincenzo Gigliotti, mi assicura che la nazionalità italiana è ormai prossima. Pur risiedendo da oltre dieci anni a Voghera, è ancora congolese, la patria dove è nato e che ha rappresentato ai mondiali 2019 disputati a Ekaterinburg in Russia, con poca fortuna, subito eliminato dallo svedese Alex Bwambale. Ha preso parte a quattro edizioni degli assoluti (2016 Bergamo, 2017 Gorizia, 2018 Pescara e 2021 Avellino). Nelle prime tre a sbarrargli la strada è stato sempre il romano Simone Fiori, due volte in finale e una in semifinale. Nella quarta, disputata a gennaio 2021 ad Avellino, valida come edizione 2020, a batterlo in semifinale fu Aziz Mouhiidine. Il bilancio dice due volte vice campione e due volte bronzo. Nel 2019 ha tentato di rappresentare il Congo ai Giochi di Tokyo senza fortuna. Out pure alla preolimpica africana. Il limite dei tre round non gli permetteva di esprimersi al meglio. Da professionista le cose stanno andando molto bene. Quest’anno ha disputato tre incontri e conquistato il Mediterraneo WBC la sera del 13 aprile scorso, sul ring dell’Allianz di Milano, spedendo KO al primo round lo svedese Goran Babic (8-2-2) tra gli applausi del pubblico. L’avversario per la cintura tricolore Roberto Lizzi, ha 22 anni e arriva da Fuscaldo in Calabria. Lo allena il maestro Ercole Morello il papà del pugile Dario, residente a Bergamo a sua volta grande protagonista a Milano. Roberto da dilettante ha conquistato l’argento agli europei U 22, campione italiano nel 2021. Ha perso l’ultimo incontro a Sequals lo scorso luglio contro Mourike Oulare (7), della Guinea, 26 anni, residente a Bologna, pugile muscolare dalla potenza impressionante. Proprio in quell’occasione Lizzi ha dimostrato carattere e resistenza nel momento di maggiore difficoltà. Facendo esperienza utile per il futuro. A cominciare dalla sfida tricolore.
Prosegue la striscia positiva di Roberta Bonatti, 27 anni, da professionista. Nella sua Piacenza col maestro Roberto Alberti all’angolo, la portacolori della Salus e Virtus, ha conquistato la terza vittoria, battendo nettamente la tanzaniana Egine Kayanga (10-8) 29 anni, pro dal 2019, vista all’opera in Polonia, Uganda, G.B. e Sud Africa oltre che in patria. Match piacevole condotto dalla mancina italiana, confermando scelta dii tempo e mobilità nel corso delle sei riprese. Roberta è la bandiera della gloriosa società emiliana, una carriera dilettantistica fantastica, con 117 incontri nell’arco della carriera iniziata nel 2010 e a soli 15 anni nel 2012, faceva già parte della nazionale jr. Attività proseguita sempre ai vertici fino al 2023. Elencarne l’attività in maglietta è impossibile, considerato che è stata titolare fin dalle jr. prendendo parte a europei e mondiali. Nel 2012 presente agli europei jr., l’anno dopo ai mondiali in Russia dove conquista il bronzo. Una trottolina sempre sorridente e giudiziosa. Nel 2014 prende parte agli europei youth ad Assisi e nel 2015 conquista il primo tricolore sempre da youth. Vince un torneo in Germania assieme a Irma Testa e Angela Carini. Titolare ai mondiali di categoria a Taipei e agli europei in Ungheria. Primo stop agli assoluti a Roseto degli Abruzzi, ad opera della romana Silva, che bissa il successo al Guanto d’Oro a Sanremo nel 2016. Una doppietta che Roberta capovolge negli anni successivi battendo più volte Silva agli assoluti successivi. Il totale dei tricolori conquistati risultano sette. Nel 2017 oltre ai tricolori e gli universitari, vince un torneo importante in Francia (Les Ceintures). Nel 2018 azzurra ai mondiali in India e agli europei in Russia. Ormai è titolare fissa in nazionale. Bronzo europeo nel 2019 a Madrid e argento nel 2022, meriterebbe l’oro ai Giochi del Mediterraneo ad Orano, ma una giuria di parte favorisce la turca Ayse Cagir, vecchia conoscenza. Nel 2023 prende parte ai mondiali a Nuova Delhi (India) e lo scorso dicembre a Chianciano, conquista il settimo tricolore a spese di Giovanna Marchese in finale. E’ l’ultimo match da dilettante. Due mesi prima, il 29 ottobre a Fiumicino, debuttava da pro. Il nuovo cammino è giunto alla terza tappa a Piacenza. Il traguardo immediato è la sfida per il titolo dei mosca, attualmente detenuto dalla ventenne romana Aurora De Persio, titolo conquistato il 7 giugno a Roma a spese di Giacoma Cordio (4-1-1), 43 anni, la siciliana che dopo lunga milizia dilettantistica dal 2007 al 20112, disputando assoluti ed europei, incrociando i guantoni anche con Katie Taylor, la star irlandese che furoreggia ancora, lo scorso anno decide di passare pro. Il 24 aprile sul ring casalingo di Marsala combatte per la vacante cintura affrontando proprio la romana Aurora De Persio, battendola sulle dieci riprese. Titolo mantenuto per soli sei mesi. Come già detto, a Roma veniva messa KO dalla più giovane rivale. Al momento la De Persio deve incontrare Chiara Gregoris (3-1) 37 anni, friulana di S. Vito al Tagliamento, residente a Bologna. Attività svolta tra il 2018 e 2019 in Inghilterra, due presenze agli assoluti. Bronzo nel 2019 a Roma, eliminata da Roberta Bonatti ad Avellino a gennaio 2021. Ultimo match da dilettante in Inghilterra. Sulla carta avversaria alla sua portata. Dopo questa difesa potrebbe essere la volta di Roberta Bonatti e la sfida salirebbe di tono e qualità.
Trasferta impegnativa per l’ex campione italiano medi Khalil El Harraz (16-5-1), 31 anni, pro dal 2016, nato a Rimini, romano adottivo, ingaggiato dalla Top Rank (Frank Warren) per combattere il 27 settembre al Madison Square Garden Theather (l’ex Felt Forum) di New York. L’avversario proposto è Vito Mielnicki Jr (19-1), 22 anni, pro dal 2019 a soli 17 anni, padre polacco e madre italiana. La WBA lo pone 4° nei super welter. L’ultimo match il 10 agosto, contro l’esperto ungherese Lazslo Toth (32-9-2), attivo dal 2010, liquidato in due round, dopo averlo messo kd nel primo. El Harraz non è alla prima trasferta, tra gli altri ha affrontato Jack Culcay e Vincenzo Gualtieri ex campioni del mondo- Spiega perché ha accettato il match: “In Italia si combatte pochissimo e le borse sono irrisorie. So benissimo di affrontare un pugile giovane e molto bravo. Sono esperto e darò il massimo. Quello che prendo a New York è superiore a quattro incontri da noi”. Il clou è affidato al mondiale femminile welter WBO tra l’inglese Sandy Ryan (7-1-1) 31 anni, pro dal 2021 e la sfidante Mikaela Mayer (19-2), californiana di 34 anni, pro dal 2017. Inizia da superpiuma e nel 2020 conquista i mondiali WBO e IBF. Che perde il 15 ottobre 2022 sul ring di Londra, battuta dalla connazionale Alyeva Baumgardner (15-1) con un verdetto opinabile. L’Inghilterra non le porta fortuna e lo scorso gennaio a Liverpool fallisce l’assalto all’IBF welter contro la locale Natasha Jonas (15-2-1), 40 anni, pro dal 2017 anche stavolta per SD. In questa occasione gioca in casa, ma non sarà facile spuntarla. La Ryan un anno addietro a Orlando in Florida ha imposto il pari a Jessica McCaskill (12-4-1) in palio IBO, WBO e WBC welter. Viste le caratteristiche delle due saranno 10 round di fuoco. Il corposo programma comprende Il welter Xander Zayas (19), 21 anni, portoricano di stanza in Florida, lanciatissimo, contro il messicano Damian Sosa (25-2), per arrivare a quota 20 e bussare al mondiale WBO. Bruce Carrington (12), 27 anni pro dal 2021, ai vertici dei piuma trova l’ungandese Sulaiman Segawa (17-4-1), 33 anni, pro dal 2013, residente nel Maryland, reduce dal successo a luglio sul quotato californiano Ruben Villa (22-2), sfidante al mondiale WBO nel 2020. Altro welter da seguire: Delante Johnson (13), 26 anni, pro dal 2021, dopo i Giochi dii Tokyo, affronta il non certo rassegnato Yomar Alamo (22-2-1), portoricano di 29 anni, pro dal 2013, le due sconfitte per ferita e SD. Il più impegnativo dei pugili affrontati in precedenza.
Due italiani designati cosfidanti al Silver EBU. Il campione nazionale massimi Gianmarco Cardillo (12-0-2), 35 anni, di Cassino, pro dal 2015, campione nel 2017 la prima volta, si ripete nel 2023 battendo Alfonso Damiani (7-8) 38 anni, pro dal 2021, di Subiaco, tra il 2023 e 2024 ha raccolto una vittoria e sei sconfitte. Prossimo sfidante il fiorentino Eduardo Giustini (16-3), 35 anni, pro dal 2019, già tricolore nel 2022, ci dovrebbe riprovare contro Cardillo, che potrebbe lasciare la cintura per puntare al Silver EBU. L’avversario è lo svedese Pezhman Seifkhani (16-1), 33 anni, pro dal 2015, ha combattuto in Spagna dove si allena spesso, Ungheria, Malta, Croazia e Albania. L’unica sconfitta a marzo 2023, battuto in tre riprese da Awadh Tamin (16-11) 40 anni, nato in Tanzania, per il titolo svedese open. Tre mesi dopo sullo stesso ring di Orepbo, riscattava la sconfitta e conquistava la cintura svedese, vincendo ai punti sugli 8 round. Nel suo record figurano gli italiani Paolo Iannucci (2017) e Gioacchino Mocerino (2015), quest’ultimo venne sconfitto ad Adeje nelle Canarie, ormai quarantenne, passato pro nel 2014, dopo una lontananza dal ring di 15 anni. Mocerino, nato a Brusciano (Na) l’8 febbraio 1975, tra il 1993 e il 1999 è stato un dilettante di primo piano nei mediomassimi. Molte presenze in nazionale, quattro volte campione italiano, battendo fa gli altri Cammarelle e Fragomeni, la sua bestia nera è stato Pietro Aurino, conterraneo di grande talento, spesso sprecato. In carriera ha affrontato il mitico cubano Felix Savon. L’avventura da pro è durata tre incontri, tutti perduti, poi è tornato al suo ruolo di ottimo insegnante nella palestra locale. L’altro italiano è Fabio Turchi (23-3), 31 anni, pro dal 2015, già campione nel 2021 superando il francese Dylan Bregeon a Milano. Non combatte dallo scorso dicembre. Diretto dalla OPI, al momento allena nel gym milanese diretto da Giacobbe Fragomeni ex cruiser WBC. Suo antagonista, il francese di colore Seydi Coupe (11), che ha conquistato il titolo nazionale lo scorso luglio, battendo sul ring di Marsiglia, Frank Mendy (8-4) idolo di casa. Avversario di tutto rispetto, dal pugno pesante.
Giuliano Orlando