Si chiude un 2021 indimenticabile, ricco di emozioni e di storie ricche di significato per lo sport italiano con una finestra già aperta per il 2022 che promette altrettanto bene.
Dal calcio al tennis, dall'atletica alla pallavolo, dal ciclismo alla ginnastica, dal nuoto ai motori fino agli ultimi exploit, in ordine temporale, dallo sci. L'Italia ha preso lo scettro con prepotenza quasi in ogni campo, diventando un punto di riferimento per il mondo intero. Tutti gli italiani hanno ancora negli occhi quei 20' di domenica 1 agosto in quel di Tokyo, dove Marcell Jacobs ha vinto l'oro dei 100 metri, la gara regina di tutta l'atletica dei Giochi Olimpici. Sensazioni magiche, anche perché qualche minuto prima era arrivato un altro oro, dal sapore di rivincita, di Gianmarco Tamberi, che si è rifatto con gli interessi dopo aver saltato Rio 2016 causa infortunio. Emblematico l'abbraccio tra Jacobs e Tamberi dopo che il velocista di Desenzano Del Garda ha tagliato il traguardo, un saluto affettuoso, simbolo con un tocco di magia, come a dare continuità ad un movimento, quello dell'atletica italiana, in netta crescita, come testimoniato dalle altre medaglie conquistate a Tokyo.
Magia che ha accompagnato la rassegna continentale dell'Italia di Roberto Mancini. Partiti con poche speranze di vittoria finale e con l'obiettivo di ben figurare, gli azzurri hanno dimostrato al mondo intero di cosa sia capace di fare una squadra unita, coesa, organizzata ma libera di sfoderare il proprio talento con giocate di qualità. Non più il catenaccio all'italiana di 40/50 anni fa, il gioco dell'Italia di Mancini è una dichiarazione d'intenti, un manifesto di un movimento legato ad un calcio del futuro. Idee giovani, ragazzi talentuosi ma guidati da gente esperta - rilevante il ruolo di De Rossi e Vialli, tra gli altri, nello staff del Mancio - sono tre ingredienti che hanno reso il sogno azzurro un'indimenticabile epopea da raccontare.
Tra le tante cartoline azzurre da Tokyo, non si può non emozionarsi nel ricordo di ciò che ha fatto Filippo Ganna assieme a Consonni, Lamon e Milan. L'inseguimento a squadre contro la Danimarca ha regalato un oro clamoroso, 3'42''032 di pura adrenalina in uno sport sottovalutato e sottostimato in Italia, dove resiste l'unica pista a Montichiari, nel bresciano. La 'tirata' di Ganna ha permesso all'Italia di rimontare lo svantaggio ma è stato il gioco di squadra a fare la differenza, con gli altri tre che hanno tenuto il ritmo e scritto una pagina di storia che resterà per l'eternità.
Settembre, invece, è stato il mese della pallavolo: il 4 a Belgrado è arrivato il successo delle ragazze, il 19 a Katowice quello dei ragazzi. Un doppio trionfo, una doppia impresa riuscita in passato alle due Nazionali di pallanuoto nel lontano 1995. Eppure i Giochi Olimpici avevano evidenziato lacune per le ragazze di Mazzanti, partite bene ma finite con sciogliersi come neve al sole. I maschi si erano fermati ai quarti di finale a Tokyo e, nel giro di un mese, si presentava all'Europeo con un nuovo CT (Fefè De Giorgi) e senza i senatori Juantorena e Zaytsev. Una squadra stravolta ma con la ventata d'aria fresca che stravolge un caldo afoso. E il risultato è stato clamoroso, con la vittoria in finale sulla Slovenia.
Anche il tennis ha regalato emozioni incredibili, la prima finale di un italiano a Wimbledon (Berrettini), la crescita esponenziale di un talento destinato a rimanere al vertice per un decennio abbondante (Sinner), l'impresa sfiorata da Musetti contro Novak Djokovic al Roland Garros, i tornei vinti da Camila Giorgi (Montreal) e Jasmine Paolini (Portorose) dopo tre anni di astinenza. Ma, per concludere, non si può non celebrare il ritiro di due leggende del proprio sport: Valentino Rossi e Federica Pellegrini. Prima di loro c'erano due sport diversi, grazie a loro la musica è cambiata. Gran parte dell'Italia motorofila si fermava nel primo pomeriggio domenicale per "vedere Valentino" e non la MotoGP. Discorso diverso per il nuoto, sport "televisivo" per i grandi eventi ma seguito, dagli appassionati, con calore e vicinanza. Per loro due il 2021 è stato l'ultimo anno da professionisti. Un anno ricco di emozioni che resterà negli annali ma che si chiude con la speranza, non così remota, che il 2022 sia ancor più entusiasmante e prospero di vittorie.