Si chiama Nicola Cristofori (9-1-1) il nuovo campione italiano welter, che prende il posto di Dario Morello, costretto al forfait per l’infortunio in allenamento alla vigilia della terza difesa. Il neo tricolore ha battuto il non certo arrendevole Michele Esposito (11-4-1) dopo una battaglia entusiasmante, lungo dieci round speculari: Cristofori, più alto, ha saputo usare i colpi lunghi, le schivate sul tronco, il gioco di gambe e quel pizzico di tenute nei momenti in cui Esposito riusciva a chiudere la distanza e cercava di colpire un bersaglio non facile. Il varesino ha espresso la solita generosità, non suffragata da quella lucidità tattica necessaria per capovolgere l’andamento del match. Non sono bastati i tanti tifosi, gli striscioni e i tricolori a suo supporto. Cristofori preparato al meglio, ha messo in atto la giusta contraria alla vocazione offensiva di Esposito, tenendo botta fino all’ultimo round. Esposito si è dovuto accontentare degli applausi, più che meritati, mentre il ferrarese, 23 anni contro i 32 del rivale, ha raccolto il premio del titolo al primo tentativo. Diamo atto al maestro Roberto Croce, non nuovo a imprese del genere, di averlo preparato nel modo giusto.
“Lavoro in un’impresa per il trasporto dei mobili – spiega il campione – sono abituato a salire e scendere le scale e questo mi aiuta a muovermi in continuazione. Sapevo che contro un ariete come Michele avrei dovuto usare le gambe e il cervello, evitando la battaglia a corta distanza. Stavo bene e questo mi ha consentito di reggere il ritmo fino alla fine. Onore al mio avversario, ma la vittoria mi sembra chiara, come hanno espresso i punteggi dei giudici”. Verdetto unanime di 97-93 che tutto sommato ci può stare. Vincenzo Ciotoli, prima del match, mi confidava: “Per vincere, Michele lo deve rompere al corpo. Diversamente è dura”. Così è stato. Cristofori, nome nuovo dei welter, fino ad allora non si era fatto notare, oltre la cerchia regionale emiliana. “Da dilettante non ho combinato molto, solo quando sono passato professionista ho preso la boxe seriamente. La sconfitta contro il colombiano Vargas è stata una beffa, perché l’avversario andava squalificato. La sua è una boxe sporca, tenute e testate e colpi larghi scorretti. Era impossibile boxare con un tipo simile. Ma ero anche molto inesperto al quaro match da pro. Poi sono andato avanti meglio. Debbo ringraziare i miei datori di lavoro che mi aiutano per farmi allenare e questo titolo lo dedico anche a loro. So che debbo migliorare molto e da questo momento sarà il mio primo pensiero”. Il suo maestro è soddisfatto del ragazzo: “Per essere al primo esame che conta ha dimostrato carattere e intelligenza tattica. Questo nonostante l’inesperienza e la lunga distanza dei dieci round. Nicola è un giovane di grande serietà, senza grilli in testa. Adesso iniziamo a farlo crescere e mettergli anche potenza nei colpi. Ha 23 anni, diciamo che per due stagioni farà esperienza e poi penseremo a varcare i confini nazionali. Importante farlo combattere e su Loreni ho piena fiducia”.
Nel resto della serata, il fresco e giovane campione italiano dei piuma Francesco Grandelli (10-1-1), 23 anni, ha disputato una bella prova contro il serbo Milan Delic (6-13) un collaudatore da non sottovalutare, anche se dominato dal torinese che sta migliorando ad ogni match. La simpatica milanese Ilaria Scopece (7) classe 1984, professionista dal 2015, laureata con la passione per la noble art, aspettando l’opportunità europea, visto che in Italia non ci pesi mosca al femminile, ha dominato sulle otto riprese la slovacca Claudia Ferenczi (16-62-7), professionista dal lontano 2007 a 14 anni, stakanovista del ring, la cui peculiarità è la grande generosità, non suffragata dal talento. Per la Scopece un ottimo test, in attesa che Mario Loreni le trovi l’opportunità continentale. Mohammed Obbadi(15-1) è ormai sulla rampa di lancio per riprendersi la cintura UE dei mosca già detenuta e poi lasciata. L’ultimo test arrivava dalla Georgia, Gagi Edisherashvili (15-8) di 22 anni, con record emblematico, 6 sconfitte su sette prima del limite, ma anche 15 vittorie di cui 11 per KO. Quindi da non fidarsi. Obbadi, presentatosi con la barbetta, ha risolto il problema nel migliore dei modi. A meno di un minuto dalla fine del round iniziale, ha messo un sinistro al fegato di rara precisione al georgiano e la storia finiva a quel punto. Dalla prossima puntata inizia il nuovo percorso per il fiorentino del maestro Boncinelli.
Articolo di Giuliano Orlando