Bilancio di fine stagione. All'indomani della finale di Coppa Italia che ha chiuso l'annata del calcio italiano, è il presidente della Figc Giancarlo Abete a parlare a tutto campo sulle frequenze di Radio Anch'io Lo Sport su Radio 1. Intanto si parte dai problemi del calcio nostrano con un modello da seguire che Abete sembra aver ben presente: "E' quello del calcio tedesco, ma è un modello unico - le sue parole -, rispetto alla Germania anche Inghilterra, Francia e Spagna sono indietro. La Germania non ha grandi investitori, ma ha l'equilibrio dei bilanci, ottimi stadi e anche una cultura diversa. La Spagna è messa peggio dell'Italia dal punto di vista economico, la Germania invece abbina alla qualità degli stadi e alla grande affluenza di spettatori un competitività tecnica che si basa sullo sviluppo dei vivai".
E proprio sui vivai Abete vuole impostare il rinnovamento del calcio italiano: "Ci vogliono incentivi alle società, che siano però finalizzati allo sviluppo dei settori giovanili. E' una scelta strategica che deve essere fatta dai club di Serie A, è necessaria dal punto di vista economico ma anche tecnico".
Il tiro si sposta poi su un'analisi del clima in cui si è svolto il derby tra Roma e Lazio in finale di Coppa Italia: "C'era troppa pressione: si è partiti dalle polemiche sull'orario di inizio, poi le due squadre sono anche arrivate affaticate all'appuntamento e con la necessità di vincere: è stata una sfida più intensa che bella". Chiusura sulla Nazionale, con Platini che ha detto addirittura di vederci favoriti per i prossimi Mondiali in Brasile: "L'Italia è sempre in grado di fare risultato ma non può essere considerata favorita. Ci sono squadre più forti, lo dice anche il ranking. Ora abbiamo due grandi occasioni con gli Europei Under 21 e la Confederations Cup, ma la partita fondamentale è quella di Praga il 7 giugno per le qualificazioni ai Mondiali".