Il nome di Cesare Maldini è indissolubilmente legato ai Mondiali di Francia '98. L'allenatore triestino era commissario tecnico di una Nazionale dotata di immenso talento: un'Italia che dominò il suo girone comprendente Cile, Camerun e Austria, che sconfisse senza troppi patemi la Norvegia agli ottavi ma dovette poi arrendersi nei quarti di finale alla Francia padrona di casa. Una partita stregata, in cui gli azzurri avrebbero forse meritato il passaggio del turno.
Il tormentone di quel Mondiale fu senza dubbio la staffetta, in puro stile italiano, tra Alessandro Del Piero e Roberto Baggio. La bandiera della Juventus subì la pressione mediatica e disputò un Mondiale in chiaroscuro, ma Maldini scelse quasi sempre lui come titolare lasciando in panchina un Baggio nettamente più in forma. Una decisione che non pagò per pochi, crudeli centimetri: il destro al volo su assist illuminante di Albertini, nei supplementari della sfida coi Galletti, terminò a lato di un soffio. La sfida si concluse ai calci di rigore e i sogni italiani s'infransero sulla traversa colpita da Gigi Di Biagio.
L'avventura di Cesare Maldini alla guida della Nazionale si concluse così, al suo posto arrivò Dino Zoff che condusse gli azzurri alla finale di Euro 2000, persa ancora una volta (e forse in modo ancora più crudele) contro la Francia. Ma i numeri di Maldini parlano chiaro: assistente di Enzo Bearzot a Spagna '82, tre volte campione d'Europa alla guida dell'Under 21, un cammino impeccabile con la Nazionale maggiore fino alla sfortunata eliminazione per mano della Francia. Numeri da leggenda, addio 'Cesarone'.