Albertini contro Tavecchio: "In Italia sono gaffe, all'estero è razzismo"

Pubblicato il 4 novembre 2015 alle 11:45:23
Categoria: Nazionali
Autore: Redazione Datasport.it

Contro si erano già trovati l'estate passata, nella corsa alla carica di presidente federale. Un duello vinto da Carlo Tavecchio, che tra mille schermaglie diventò il numero uno della Figc superando l'altro candidato forte Demetrio Albertini. Adesso, dopo le nuove polemiche che hanno coinvolto l'attuale presidente, l'ex centrocampista del Milan e della Nazionale torna all'attacco per esprimere il proprio parere in merito alle frasi incriminate su omosessuali ed ebrei che hanno riportato Tavecchio nell'occhio del ciclone.

"Come ha già detto il presidente del CONI Malagò - ha spiegato Alebrtini -, da un lato non si può commissariare la Federazione, dall'altro è una scelta che spetterebbe a Tavecchio: ormai è sotto gli occhi di tutti che la situazione sia diventata imbarazzante. Ho letto che si vuole ricandidare: tutti siamo liberi, ma bisogna ricordare anche che il suo è un ruolo di rappresentanza, e quindi anche cruciale per quanto riguarda la comunicazione. In quel campo non si può sbagliare e lui l'ha fatto più di una volta".

"Il problema - ha aggiunto infine Alebrtini - è che in Italia queste frasi di Tavecchio sono considerate delle semplici gaffe, mentre all'estero le vedono puramente come razzismo. Anch'io a volte faccio delle battute ma la posizione che Tavecchio ricopre è di importanza cruciale".