"Calciopoli? Ho pensato seriamente al suicidio". Alessandro Moggi, procuratore a capo della Gea e figlio di Luciano, racconta così la sua verità sugli anni più bui nel libro 'Figlio di: la mia vita nel mondo del calcio nonostante tutto'. "Tanti cari saluti, tutto sommato è stato bello. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto ammazzarmi, ma per farlo ci vogliono le palle: per fortuna, non ne ho mai avute così tante. Se sono vivo devo ringraziare i miei figli, la medicina di tutto, le mie due enormi lacrime di felicità".
Secondo Alessandro, l'essere figlio dell'uomo più discusso nel mondo del calcio ha portato solo problemi: "Stesso cognome, due mondi diversi. C'era chi era arrabbiato con lui e se la prendeva con me". C'è spazio anche per parlare della sua vita privata e della storia con Ilaria D'Amico, venuta a galla dalle intercettazioni: "Andammo insieme a Parigi a bordo di un aereo privato, ma alla fine andai in bianco. Fu il cazzeggio di un trentenne. Ilaria ha esagerato, si è montata la testa. Adesso con Raffaella Fico sono davvero io".
Moggi Jr. aveva come sogno nel cassetto quello di organizzare l'addio al calcio di Maradona ma qualcosa è andato storto: "Diego chiese 5 milioni attraverso Bagni, che ne curava allora gli interessi: una cifra da fuori di testa". Ed ecco un retroscena di mercato che rivela anche il suo rapporto burrascoso con il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis: "Durante la trattativa Lavezzi-Psg, De Laurentiis affermò: 'se c'è Moggi jr. di mezzo io non ve lo do più'. Inoltre, il presidente del Napoli disse a Leonardo: 'fammi regalare dall'emiro del Qatar un appartamento allo One Hyde Park di Londra. So che è suo pure quello'. Niente regalo, però. Anche su Ghoulam ci furono screzi col numero uno del club partenopeo: 'mollate subito Moggi, io con quello non voglio avere niente a che fare'. Ma alla fine è rimasto con me".