Almanacco del ciclismo 2024
Sempre più importante la pubblicazione annuale che racchiude nei numeri e nei nomi la storia di uno sport senza età - Pier Augusto Stagi - Almanacco del ciclismo 2024 - 33° edizione – Gianni Marchesini edizioni – Pag. 430 – Euro 39.00.
di Giuliano Orlando
La bella cover dell’Almanacco 2024 è di un giallo brillante, per ricordare che il Tour 2024 come scrive l’editore Gianni Marchesini, un carissimo amico, per la prima volta nella sua storia parte dall’Italia, facendo memoria che un secolo addietro (1924) il mitico Ottavio Bottecchia vinceva la corsa francese e mezzo secolo addietro, un certo Eddy Merckx, detto il “cannibale” centrava il pieno: Giro, Tour e la corsa iridata. Aggiungendo, con un velo di tristezza, perdevamo Marco Pantani, l’ultimo campione in grado di trionfare al Giro e al Tour nella stessa stagione (1998). Conclude, riprendendo una frase dell’indimenticabile Alfredo Martini: “La voglia di sapere è in grado di fare cultura”, rendendomi triste al pensiero che è stata chiusa la rivista Boxe Ring, voce ultracentenaria del pugilato, uno sport che ha molte similitudini col ciclismo, nel segno della fatica, della sublimazione del sacrificio e un tempo anche della rivincita sociale. Ho riscontrato tra i saluti, una firma in più, quella del presidente FCI, Cordiano Dagnoni. Un ritorno beneaugurante, il segnale per trovare la Federciclismo tra gli inserzionisti. Anche se al momento, l’Italia del pedale non ha un nome da porre tra i pretendenti ai grandi Giri, la tabella di pagina 8, che specifica le specialità, la classifica e l’identità dei protagonisti, conferma che il nostro ciclismo possiede una base generale in grado raccogliere riconoscimenti a tutto campo, con 12 campioni del mondo, 37 europei, 35 argenti e 37 bronzi. Per un totale di 121 podi. Di poco sotto i 129 del 2022, l’anno record. Scopro che il belga Jasper Philipsen, 26 anni, che si è imposto lo scorso marzo alla Milano-Sanremo, risulta il plurivincitore delle corse su strada della stagione 2023, con 19 successi, precedendo lo sloveno Tadej Pogacar a quota 17, raddoppiando il bilancio del 2022 (9 vittorie), dove sulla vetta figuravano il belga Remco Evenepoel e Tadej Pogacar alla pari con 16 centri. Nella recensione del 2023 scrissi che l’Almanacco è uno scrigno prezioso, che protegge non solo il percorso della stagione precedente, ma attualizza un passato che diversamente andrebbe perduto nella polvere tecnologica dei mille siti, che solo in apparenza restano attivi a tempo indeterminato. Bugia, sistematicamente cancellano gli eventi e quindi le testimonianze meno recenti, se non hai l’accortezza di attualizzarli. Quanti lo fanno? Una percentuale minima, per cui il danno è reale. La pubblicazione 2024 è ancora più completa del passato, non solo perché ha aumentato le pagine, arrivando a quota 432, mantenendo il prezzo inalterato. Il 2023 è stata la stagione della legione belga, in particolare di Mathieu Van der Poel, un fenomeno incredibile, che coniuga al meglio asfalto e fango, insensibile anche ai ruzzoloni. Ma non solo Belgio, la piccola Slovenia, poco sopra i due milioni di abitanti, sembra un riproduttore di campioni del pedale incredibile. Se Roglic, si accontenta del Giro, ci pensa l’emergente Pogacar a dare continuità di vertice al piccolo stato confinante con noi. E’ stato anche l’anno del minuscolo danese Vingegaard, l’uomo del Tour e non solo. Questo per spiegare che l’Almanacco vola a tutto campo. Ma l’aspetto più importante è il resto, quello che solitamente ha la luce di un giorno, e qui lo trovi a imperitura memoria. Le schede degli italiani aggiornate e precise, i campionati nazionali di tutti i continenti, con nomi, date e luogo. I vincitori su strada del 2023, quelli del World Tour, i Continentals, come la composizione dei team. I mondiali nelle sue molteplici specialità, i campionati dei vari continenti, dall’Europa all’Oceania. Quelli nazionali di tutti gli stati, dall’Albania allo Zimbabwe, lungo una striscia di 118 nazioni. Per curiosità vi invito a leggere nome e cognome del vincitore thailandese a cronometro. I particolari dei grandi Giri, tappa per tappa, L’attività degli U23, Juniores, allievi ed esordienti. Lo stesso criterio per il mondo femminile, dalla strada alla pista. Il calendario fuoristrada, ovvero il ciclocross e anche in questo settore la ricerca del particolare è quasi ossessiva. Una delizia per gli appassionati delle statistiche e non solo. A pagina 423, trovi che anche i nostri colleghi pedalano e hanno un’Associazione (World Press Cycling Championship Committee), e il presidente è Roberto Ronchi e tra i membri figura Ilenia Lazzaro, la collega che dopo aver vinto l’oro mondiale nel 2011, ‘12 e ‘13, rispunta a sorpresa e nell’edizione disputata a Treviso nel 2019, ritrova le energie per centrare un tris favoloso (sprint, crono e strada). L’Associazione italiana si chiama ACGI e ha sede a Pianoro nel bolognese. Peccato che lo scorso anno il mondiale non sia disputato. Risultati e programmi della BMX, dalla Coppa del Mondo agli europei. Il Paraciclismo della stagione scorsa. Dal 21 al 29 settembre sarà il tempo dei mondiali 2024 fissati a Zurigo per tutte le specialità. Il grafico specifica ogni specialità, categoria e località esatta. Ci sono anche gli europei, allestiti in Belgio a Limburgo nelle Fiandre, per le corse su strada e a cronometro, gran fondo compresa e le gare in pista. Poteva mancare il programma ai Giochi di Parigi nel dettaglio? Neppure a pensarci. Una pagina illustra la rassegna specifica. Con gli orari e le sedi. Per concludere i calendari 2024 in tutte le salse. Il Tour (29 giugno-21 luglio) che per la prima volta parte dall’Italia e che sul nostro territorio percorre le prima quattro tappe, iniziando da Firenze fino a Rimini, poi a Bologna, Piacenza e Torino. Il via da Pinerolo per raggiungere Valloire rientrando in Francia. Per non disturbare le Olimpiadi, ha escluso Parigi e si concluderà a Nizza sulla Costa Azzurra. Interessante l’intervento di Gian Luca Giardini, sull’evoluzione (?) del ciclismo in relazione all’età. Sempre più verde. Ne spiega sia la causa che l’effetto. Anche se poi trova l’eccezione alla regola, che tutto è relativo. Di sicuro è che ogni appassionato di ciclismo non può esimersi dall’acquisto dell’Almanacco, se vuole essere al passo con l’oggi di questa disciplina, ormai senza confini. Ricordo gli inserzionisti che hanno dato un aiuto tangibile per la continuità dell’opera. Moa Nalin, Sgarzi, Mapei Sport, Tuttobiciweb, Fotoreporter Sirotti, Ro.Fra, G.S. Maltinti Lampadari, Team Delio Gallina. Per informazioni chiamare lo 051.6259817, per l’acquisto inviare e-mail a: info@almanaccodelciclismo.it.
Giuliano Orlando