Quando il confine diventa un abbraccio tra Ponente Ligure e la Francia. Corrado Ramella, Diego Rossi – Alpi Azzurre. Dal Colle di Tenda all’entroterra di Bordighera – Fusta editore – Pag. 160 – Euro 16.90.
Si chiamano Alpi Azzurre e mai definizione fu più azzeccata. Terra di confine tra Italia e Francia, senza l’odiosa demarcazione del recente passato, ma un abbraccio territoriale, dove si alternano borghi antichi, ponti, prodotti locali, una vegetazione di grande interesse e una fauna di eccezionale ricchezza, dall’aquila reale ai cervi, stambecchi e marmotte. Per non parlare della flora, di una varietà e bellezza da incanto. Non manca certo il patrimonio artistico, oltre alla conoscenza dell’economia locale e, altro tesoro inestimabile, la cucina di una tipicità eccezionale. Tutto questo dall’estremo Ponente ligure alla terra provenzale. Il percorso parte dalla Val Bevera che, come dice il testo è condivisa e non divisa, tra Italia e Francia. Pur essendo frazione di Ventimiglia, Bevera copre un ampio territorio alla confluenza dell’omonimo terrente e il fiume Roia, Sulle alture della Costa Azzurra scopriamo Piène Haute e Sospel di grande interesse sia per le fortificazioni che le circondano che alla produzione olivicola. Raggiungibile col treno che collega Nizza con Breil-sur-Roya, altro borgo bellissimo, nella parte italiana della valle Roia, chiamata anticamente la via del sale. Airole è un grazioso villaggio di pietra, 400 residenti, sorto attorno all’anno Mille, con un primato: gli abitanti di origine straniera provengono da venti nazioni. Nella stessa valle, troviamo Libre, Breil, Saorge, appollaiato su uno sperone di roccia che si affaccia sul fiume Roia, sorto in epoca romana e poi Fontan, La Brigue e Tende. Itinerari percorribili a piedi e in mountain bike. Non solo, si trovano indirizzi utili, dalle farmacie all’ufficio del turismo, dagli istituti di credito alle poste. Stesse informazioni in Val Nervia, definita dagli autori di natura poliedrica e una personalità ingegnosa e ribelle. La sua origine marina è accertata e la sua ampiezza superiore alle altre. Camporosso, Dolceacqua con oltre 2000 abitanti, imperdibile, Isolabona, Apricale, Pigna, Castel Vittorio per poi inoltrarsi in Val Verbone e Bajardo dove si trovano santuari a Soldano, Suseneo e Perinaldo il paese che dato i natali a figure importanti tra gli studiosi di astronomia e cartografia. Il più noto dei quali fu Gian Domenico Cassini, talento precoce, a soli 25 anni, divenne professore, di astronomia all’Università di Bologna. Infine Valle del rio Borghetto e Vallone del Sasso, nella parte occidentale di Bordighera. Da Borghetto San Nicolò a Vallebona il borgo principale con un bel campanile e l’antica torre, nato in epoca medioevale. Altre piccole frazioni quali Sasso e Seborga, gioielli in miniatura che fanno parte di itinerari sulle dorsali, percorribili a piedi e in mountain bike. Un libro di piccole dimensioni, con belle foto e tutto quanto serve al lettore che intende conoscere questi tesori di natura aspra ma invitante. Capolavori senza tempo che si scoprono strada facendo.
Di Giuliano Orlando