Il calcio riparte a Wembley, dove
Uno stadio militarizzato. La marsigliese cantata da 80mila persone. Il silenzio, prima del fischio d'inizio, nel ricordo delle 129 vittime dell’attentato di venerdì scorso a Parigi. La corona di fiori portata dal principe William. E poi le lacrime: quelle contenute dei g iocatori, stretti quasi per farsi forza, e quelle versate dalla gente comune che mostra con orgoglio il tricolore indipendentemente dal paese di provenienza.
Si gioca per non cedere alla paura, al terrore, mentre ad Hannover ci si ferma di nuovo in preda al panico di un allarme bomba che fa saltare il match tra Germania e Olanda. In campo, con la testa a Parigi, servono alcuni minuti prima che si riesca a pensare solo al calcio: ci riesce meglio la formazione di Hodgson, che va subito vicina al gol con Rooney, servito da Kane dopo un malinteso tra Digne e Lloris. I ritmi sono comunque bass i, si vive di spunti come quello di Kane che al 19’ serve splendidamente Alli il quale non riesce però a controllare.
Al 31' ancora Inghilterra: Rooney fa fuori Koscielny, ma poi sfiora l'incrocio con un missile dal limite. È il preludio al gol dei britannici che arriva al 39' con una magia di Alli: controllo da i 20 metri e palla a scendere sotto l’ incorcio dei pali, imparabile per Lloris. Sterling potrebbe radd oppiare al 44’ (bravo Varane a salvare in angolo), lo fa Rooney al terzo minuto della ripresa: cross di Sterling e destro al volo vincente del Wonder Boy, con la complicità di Lloris, che poi manda baci al cielo. In campo succede davvero poco altro e la partita si trascina stancamente verso la fine: vince l’Inghilterra 2-0, ma l’importante era tornare in campo.