Servono i calci di rigore alla Lazio di Simone Inzaghi per avere la meglio della Spal, formazione neopromossa in Serie B, e conquistare così il trofeo "
Carichi di lavoro o no, la Lazio di Simone Inzaghi compie un passo indietro contro la Spal di Leonardo Semplici rispetto al successo di tre giorni fa con il Padova (2-1). Protagonista, ancora una volta, il serbo Filip Djordjevic , autore di un gol e di tante altre giocate positive in mezzo al niente. Quello che fa arrabbiare il tecnico Simone Inzaghi , furioso dopo un primo tempo gioc ato dai suoi dec isamente al di sotto delle aspettative. L’avvio è promettente, Djordjevic si fa subito notare con un colpo di testa che al 13’ si stampa sulla traversa, ma la reazione ferrarese è immediata e al 17’ una buona chiusura di de Vrij evita guai a Berisha. Ancora Djordjevic offre a Oikonomidis (21’) una palla d’oro che l’australiano non sfrutta, quindi l’attaccante australiano si divora il gol al 24’ dopo aver saltato anche il portiere (bravissimo Figliomeni a respingere sulla riga).
Inzaghi urla “Io non guardo in faccia a nessuno, chi non corre va a casa”. E la Lazio, pur se al piccolo trotto inizia a correre: Onazi , Morrison e Cataldi portano viv acità, Djordjevic finalmente sblocca il match al 58’con cludendo di piatto un contropiede vincente avvi ato da Lombardi. Tre minuti più tardi Lulic perde il tempo per battere a rete, quindi è Patric a divorarsi il raddoppio al 73’ prima che la Spal sorprenda la difesa biancoceleste all’ 85 ’ con un colpo di testa di Grassi che firma l’1-1. Per assegnare il trofeo “ Tre cime” ser vono i rigori: n ella Lazio sbaglia solo Onazi (palo), gli errori di Zigoni (palo) e Posocco (alto) regalano il successo a Morrison e soci.