La Roma è già in forma Champions. A due settimane del fondamentale preliminare per accedere alla fase a gironi, i giallorossi battono 2-1 il Liverpool nell'amichevole di lusso di Saint Louis: decidono le reti di Dzeko nel primo tempo e di Salah nella ripresa, con nel mezzo il momentaneo pareggio firmato da Ojo su gentile concessione della difesa capitolina, apparsa in più occasioni un po' troppo ballerina. Spalletti può sorridere per ciò che ha visto in attacco, ma dietro - dopo il grave l'infortunio occorso a Mario Rui - aspetta almeno due rinforzi.
Juan Jesus e Manolas al centro, Emerson Palmieri e Florenzi sulle fasce: la difesa della Roma non può essere questa tra due settimane quando di fronte ci sarà una big e in palio i gironi di Champions. Lo sa Spalletti, che attende Fazio del Tottenham ma anche un altro acquisto. Nel frattempo però si gode l'intesa tra centrocampo e attacco: azioni rapidi e veloci che mettono in seria difficoltà un Liverpool che, appena due giorni fa, aveva steso il Milan senza troppi affanni. Pronti-via e la Roma è subito pericolosa con El Shaarawy, ma la vecchia conoscenza del calcio italiano Manninger - 39 anni suonati - si allunga e respinge. Nulla può però il portiere austriaco al minuto 29 sul diagonale vincente di Dzeko, apparso in netta crescita rispetto alle difficoltà della scorsa stagione.
Dietro però qualcosa non va: ogni volta che il Liverpool attacca son dolori per i capitolini. Così, dopo un salvataggio sulla linea di Manolas, arriva il pareggio nel recupero del primo tempo, favorito da una svista generale: corner da sinistra, Lovren sovrasta Palmieri e Dzeko sul secondo palo tiene in gioco tutti ma non marca nessuno, così il 19enne Ojo da due passi deve solo spingere in rete. Spalletti si arrabbia, chiede ancora intensità, così ad inizio ripresa - seppur i Reds optino per 10 cambi -, lui tiene lo stesso 11 i frutti arrivano quasi subito: minuto 62, colpo di testa ravvicinato di Dzeko sul cross di Florenzi, Mignolet respinge di riflesso ma si deve inchinare al tap-in di Salah. A quel punto anche nella Roma è rivoluzione, con dentro anche Totti e Iturbe, ma il punteggio non cambia più.