Carlo Ancelotti versione francese. L'ex tecnico di Milan e Juventus, attualmente alla guida del Paris Saint Germain, si racconta in esclusiva in un'intervista a Max, in edicola e su iPad da giovedì 1 marzo. Si parte dal passato e dal rapporto con l'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi: "Un dirigente come lui ti tutela alla grande, al di là di quello che può essere successo dopo. Come uomo era molto divertente ma, al momento giusto, sapeva essere molto autorevole - dice Ancelotti -. Io ho parlato con i procuratori e ho detto quello che sapevo, cioè niente. Moggi non mi ha mai anticipato il nome di un arbitro".
Ancelotti parla a ruota libera: "Mourinho? E' un grande, vincerà la Liga. Fa rendere le sue squadre, cosa ancora più importante che farle giocare bene. Inzaghi? L'ho chiamato e gli ho detto: ma dove vai, resta lì fino in fondo. Tu hai fatto la storia del Milan. Farai un addio in grande stile e io quel giorno ci sarò". E a chi lo critica per avere accettato la panchina del Psg esclusivamente per una questione economica, replica così: "Non alleno mica per i soldi. Hanno montato su una storia che non ti dico sui miei presunti guadagni. Hai letto del vescovo di Padova? Monsignor Mattiazzo se l’è presa col mio stipendio. 'Immorale
che questo signore guadagni 500mila euro l’anno', ha detto nell’omelia ai fedeli".
Ancelotti passa in rassegna i suoi modelli, tra passato e presente: "Zeman è uno che fa bene a questo sport. Le sue idee sono sempre valide. Nella gestione della squadra il mio modello è Liedholm, impareggiabile. All’epoca il Barone era uno controcorrente. Balotelli e Cassano? Li allenerei volentieri. Balotelli è un grandissimo giocatore, più di Cassano. Non si sa dove può arrivare. Può fare tutto in campo". Un futuro alla Roma? "Sì, e spero che ora non s’incazzi pure Luis Enrique. Lui ha buone idee, buona filosofia, da adattare al calcio italiano. Ha bisogno di tempo, glielo daranno? Comunque dalla Roma non ho mai avuto contatti. Sarà che guadagno parecchio…". Spazio, infine, anche ai rimpianti: "Sono a Parigi, ma Sarkozy non mi ha mai chiamato. E nemmeno Carla Bruni, sono proprio uno sfigato. Tra i due, avrei preferito lei".