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Se aumenta il fattore x e il fattore y resta uguale, allora aumenterà pure il fattore z. Come un'equazione matematica, l'assessore lombardo allo sport Antonio Rossi analizza con estrema lucidità il grave e ricorrente problema degli incidenti tra cicloamatori e automobili, dove x sono i cicloamatori, y la sicurezza e z - purtroppo - gli incidenti. "La buona notizia per lo sport è che il numero dei cicloamatori sta aumentando e proprio per questo bisogna assolutamente aumentare pure il livello di sicurezza al fine di tutelarli - afferma a Datasport l'ex campione olimpico, già testimonial della campagna della Polizia di Stato 'Io voglio pedalare sicuro' -. Il numero degli incidenti è in crescita, il problema va affrontato con urgenza. Ci sono regole basilari, come tenere la distanza tra le macchine, che vanno rispettate. E poi nel weekend un po' di pazienza in più non guasterebbe".
A Lodi, nel giro di poche ore, due scontri: il primo a Montanaso è costato la vita ad un anziano cicloamatore investito sulle strisce, il secondo a Camairago con protagonista un pirata della strada che è piombato su un gruppo di appassionati delle due ruote, ferendone 7. "Bisogna ricordarci che la strada è di tutti, le regole devono essere rispettate sia dalle macchine che dai ciclisti, che sono però l'anello debole in certe situazioni - afferma ancora l'assessore, che poi tira in ballo il problema delle strade dissestate -. Capita spesso che, dopo i lavori per la fibra ottica lungo strade provinciali e comunali, il manto stradale sia rifatto solo parzialmente. Ossia viene asfaltata solo la parte centrale, costringendo così i ciclisti che passano in quel tratto a spostarsi all'improvviso all'interno della carreggiata per evitare le buche che si formano. I Comuni dovrebbero controllare".
"Oltre a controllare, dovrebbero anche investire maggiormente nella segnaletica, specie quelli attraversati con più frequenza da gruppi di cicloamatori - dichiara Rossi, che ricorda la sue esperienza alla Provincia di Lecco dal 2009 al 2013 -. Avevamo messo nuovi cartelli e le scritte per terra 'attenzione ai ciclisti'. Non azzerano del tutto gli incidenti, ma sicuramente aiutano a prevenirli". Per quanto riguarda infine le tanto richieste piste ciclabili, l'assessore ha un'idea chiara sulla questione: "Ci sono dei fondi europei che saranno investiti per costruirne di nuove, ma andrebbero fatte più larghe - conclude l'ex canoista -. Oggi sulle ciclabili troviamo il bambino dietro al papà, la signora col cane al guinzaglio, la ragazza sui pattini: insomma, non sono adatte per quelli con la bici da corsa. Poi c'è un problema culturale: nel nord Europa, ad esempio, non ci si ferma sulla ciclabile a mangiare il gelato". E per cambiare la mentalità, si sa, serve molto più tempo.
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