Apoteosi Cerignola, buio profondo Fidelis Andria. Con queste sensazioni si può riassumere il 2-0 con cui le cicogne hanno sconfitto i leoni, confermando la quarta piazza in classifica. Come fu tre anni fa, quando il 13 gennaio 2020 i padroni di casa (involati verso la promozione in C) sconfissero con uno storico e pirotecnico 6-3 i biancazzurri (invischiati nella lotta retrocessione), anche questa volta gli ofantini hanno la meglio dei federiciani. Cambia solo la categoria: quella era Serie D, oggi si corre in terza serie. Ma l'Audace, rimanendo alla metafora atletica, lo fa ad una velocità almeno tripla dell'Andria. Agli uomini di mister Pazienza bastano 7 minuti per archiviare la contesa: quelli inaugurali dello scontro, in cui l'uno-due firmato Malcore e Tascone stende la Fidelis. Il Cerignola imprime un dominio tecnico e mentale nella prima mezz'ora, quella in cui tiene il piede schiacciato sull'acceleratore e si trova a meraviglia, disorientando l'Andria grazie ad una coesione di squadra rara. A dettare le danze è uno scatenato D'Ausilio, che - dopo il gol di Giugliano - approfitta al massimo del turno di squalifica del titolare Achik per mettere in crisi mister Pazienza nelle scelte. Il numero 10 è protagonista di entrambi i gol: mette il turbo e si mangia mezzo campo prima di servire Malcore (preciso al millimetro di fronte a Vandelli) per il gol del vantaggio, poi mette un ottimo cross per l'inserimento del caparbio Tascone, che perde il duello aereo col portiere andriese ma arriva primo sul rimbalzo per il tap-in del raddoppio. Da quel momento in poi è accademia Cerignola: Malcore e compagni deliziano i propri tifosi con degli sporadici ma insidiosi attacchi, sfiorando con lo stesso centravanti e con D'Andrea il tris, che non arriva per mancanza di precisione dei due attaccanti dalla lunetta dell'area di rigore. L'Andria ci prova con qualche iniziativa di squadra, ma troppo spuntata: più vicino di tutti al gol ci va il solito Urso, unica anima di questa squadra. A far rumore dal lato biancazzurro non è il campo, ma l'incessante contestazione che arriva dal settore ospiti ai danni di presidente e società, oramai in atto da mesi, ma mantenuta per tutta la durata della partita quest'oggi. Il secondo tempo non ha molto da raccontare; il Cerignola tiene un'andatura jazz per tutti i 45 minuti della seconda parte d'incontro, con alcuni interludi elettrici per tentare di arrotondare ulteriormente il risultato che però non hanno successo. La gara termina sul 2-0, il Cerignola conquista meritatamente i 3 punti e rinsalda con entusiasmo la sua posizione nei play-off; l'Andria è ultima, comincia a temere per la retrocessione diretta e si chiude nel silenzio stampa.
Oltre alle dinamiche di campo, da segnalare l'infortunio patito dai compagni di squadra (e di fascia) Finizio e Pavone, che al quarto d'ora di gioco si scontrano con un frontale e rimangono qualche minuto a terra tra lo spavento generale. Ha la peggio Pavone, che viene portato in ospedale, dove gli vengono applicati alcuni punti di sutura e rimarrà in osservazione fino a stanotte, ma sta bene; Finizio riesce a proseguire, seppur con una fasciatura sulla testa.
a cura di Gianluca Losito