Lo sport italiano chiede aiuto. Una richiesta che ha le basi solide di quelle discipline che tanto prestigio ed altrettante emozioni ha regalato alla nazione. In un comunicato stampa congiunto, dieci federazioni chiedono interventi economici al Governo, onde evitare che la crisi derivata dall’emergenza sanitaria metta in ginocchio un mondo che non se lo merita. A dar voce a questa accorata richiesta ci sono, tanto per far capire lo “spessore” del documento, 363 medaglie olimpiche, 127 delle quali del metallo più prezioso. Nel dettaglio, tra chi ha firmato in calce il documento, ci sono la Federazione Italiana Canoa Kayak (4 medaglie d’oro, 6 di argento e quattro di bronzo), la Federazione Italiana Canottaggio (dieci ori, 28 tra argenti e bronzi equamente divisi), la Federazione Ginnastica d’Italia (14 ori, 5 argenti e 9 bronzi nella artistica cui vanno ad aggiungersi le due medaglie vinte nella ritmica), la Federazione Italiana Pesistica (5 ori più altre 9), la Federazione Italiana Scherma (49 ori, 43 argenti, 33 bronzi), la Federazione Italiana Sport Invernali (14 ori nello sci alpino, 4 nel bob, 2 nel Short Track, 1 nello snow board, 9 nello sci nordico, 1 nello skeleton, 7 nello slittino ed altre 81 comprese le 6 del biathlon e le 2 del pattinaggio artistico), la Federazione Italiana Tiro con l’Arco (2 ori più altre 5 medaglie), la Federazione Italiana Vela (3 ori e 11 tra argento e bronzo). Firmatarie del documento anche altre importanti realtà dello sport italiano: la Federazione Italiana Hockey, la Federazione Italiana Cronometristi e la Federazione Italiana Biliardo Sportivo.
Il documento condiviso, inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sport e ai rappresentanti di tutti gli altri dicasteri, sottolinea la necessità di «Prevedere un intervento finanziario rivolto alle associazioni sportive dilettantistiche». «Le prime bozze del decreto “Cura Italia” - proseguono le dieci federazioni firmatarie - non sembrano tenere in considerazione un movimento, quale quello dello sport italiano che influisce, considerandone anche l’indotto, per il 3,8 % del PIL . Chiediamo al Presidente del Consiglio, al Ministro competente ed all’interno Governo di riconoscere, allo sport di base, che si fonda sul quotidiano impegno di milioni di praticanti, quel ruolo importante non solo sul piano economico ma anche e soprattutto su quello sociale».
«La pandemia – si legge ancora - sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza delle società sportive che rappresentano sia il terreno fertile da cui germogliano i campioni di domani e sia il veicolo di trasmissione più immediato ed efficace dei valori del vivere civile e della convivenza sociale. I primi interventi predisposti dal Governo hanno rappresentato per lo sport azzurro una boccata d’ossigeno che però rischiano di essere insufficienti. E’ necessario adesso intervenire in maniera tempestiva e strutturale».
«E’ per questa ragione che chiediamo di prevedere, all’interno dei 25miliardi che rappresentano il plafond del decreto “Cura Italia”, lo stanziamento di somme che possano rappresentare un’immissione di liquidità che, attraverso le Federazioni sportive, possono giungere immediatamente alle società di base che rappresentano la colonna vertebrale dello sport azzurro. Inoltre, chiediamo di svincolare i fondi già stanziati per il progetto “Sport di Tutti” e che rischiano di rimanere dormienti nei nostri bilanci federali in quanto non potranno essere messe in atto quelle iniziative alle quali erano destinati. Si tratta di somme importanti e che potrebbero essere utili quale ulteriore sostegno alle nostre realtà sportive. Ma, come ogni sportivo sa, i risultati di domani si costruiscono con una corretta programmazione. A tal fine, chiediamo al Governo una dichiarazione che possa garantire la continuità degli stanziamenti destinati allo sport anche per il prossimo anno che ci vedrà porci l’obiettivo di onorare il Paese ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo. In questo percorso, sin da subito, esprimiamo l’esigenza di avvertire la vicinanza del Governo al mondo dello sport con azioni concrete che passino dallo stanziamento di fondi fondamentali per la sopravvivenza dell’intero movimento ed anche da una auspicata concertazione ed attività di ascolto di tutte le componenti dello sport italiano, attraverso il CONI ed il Comitato Italiano Paralimpico».