C’era una volta l’Arsenal che resisteva (abbastanza) alla proposte delle big per i grandi assi e per i talenti di sicura prospettiva. Wenger non cambierebbe l’Arsenal per nessun altro club al mondo: ha autonomia, decide senza che ci siano interferenze, si sente padrone assoluto della situazione. Peccato che manchino risultati di un certo spessore, ma questo è un altro discorso.
La novità assoluta è che stavolta l’Arsenal ha decido di vendere i pezzi da novanta: Clichy e Nasri verso il Manchester City, possibile annuncio tra martedì e mercoledì. E poi il quasi obbligato trasferimento di Fabregas al Barcellona, dopo un’interminabile telenovela.
L’arrivo di un buon giocatore come Gervinho non consente di ritrovare la bussola. Perché è ormai una certezza: l’Arsenal è rimasto quasi senza argenteria.