Sono 38 gli anni compiuti oggi da Asafa Powell, campione mondiale in velocità originario della Giamaica.
Il primo dato da cui partite per mettere ordine nella carriera di Powell è il numero di volte in cui ha fatto registrare tempi inferiori ai 10 secondi sui 100 metri, la soglia cui tutti i velocisti si impegnano quotidianamente per abbattere. Ebbene, Asafa Powell lo ha fatto per 98 volte, più di chiunque altro al mondo. D'altronde è uno abituato a essere in una cerchia ristretta: è anche uno dei 7 atleti al mondo ad essere stato in grado di correre sotto i 9"80, una cifra impensabile da raggiungere quando Asafa è nato, nel 1982. Il ragazzo è l'ultimo di sei fratelli, e la velocità ce l'ha già nel sangue: Donovan, il maggiore, è anch'egli corridore dai discreti risultati sul finire degli anni '90, quando Powell decide di dedicarsi all'atletica. Ha la fortuna di nascere a Saint Catherine, in Giamaica, una terra meravigliosa, ma spesso avara di infrastrutture e opportunità adeguate per puntare in alto, tant'è che la maggior parte degli atleti, e sono tanti quelli che hanno raggiunto risultati eccelsi nati in questa nazione caraibica, decidono di spostarsi dove ci sono più possibilità, come gli Stati Uniti d'America. Powell decide invece di rimanere, allenandosi presso una Società nella capitale Kingston, un gesto che gli porterà grande riconoscenza nella sua terra. L'esordio in una manifestazione di livello avviene ai Mondiali 2003, ma l'emozione dell'esordio lo porta a una squalifica durante i quarti di finale dei 100 metri. Ma l'ascesa di Powell in pochi anni diverrà inarrestabile, a partire dal 2004, anno in cui correrà per ben 9 volte i 100 metri sotto i 10 secondi. Purtroppo la grande aspettativa su di lui non viene esaudita ai Giochi Olimpici di Atene, dove pur arrivando in finale sulla più breve distanza termina la gara al quinto posto, vedendo trionfare lo statunitense Justin Gatlin.
Nel 2005, sempre ad Atene, fa suo il record del mondo sui 100 metri, correndo in appena 9 secondi e 77 centesimi. Il suo dominio si fa sempre più netto tanto che l'anno successivo spazza ogni dubbio su chi sia l'uomo più veloce del pianeta: vince praticamente tutto, dai Giochi del Commonwealth alla Golden League e la World Athletics Final, meeting di atletica di importanza mondiale tenuti dalla IAAF, la federazione che sovrintende questa disciplina. Eguaglia più volte il suo record, tanto da essere nominato atleta mondiale dell'anno solare. Nel 2007 ottiene solo un bronzo ai Mondiali di Osaka, ma a Rieti, il 9 settembre, migliora ulteriormente il suo record, facendo registrare uno straordinario 9"74 in semifinale, oltretutto vincendo subito dopo la finale con un altrettanto impressionante 9"78. Nessuno ha mai fatto un'accoppiata del genere, e tutti rimangono di stucco nel vedere correre il giamaicano a quasi 37 kilometri orari. Il record, che sembra dover durare a lungo, viene in realtà spazzato via dopo pochi mesi. Asafa Powell, così come il mondo, vengono travolti dall'uragano Usain Bolt, che nel 2008 scuote si palesa al mondo alle Olimpiadi di Pechino. Il connazionale stravince i 100 metri con un 9"69 che è immediatamente record mondiale, mentre Powell chiude solo al quinto posto. Nonostante quello stesso anno raggiunga il suo miglior tempo personale, 9"72, inizia la fase calante della sua carriera, a volte avara di successi anche per una mancanza di forza psicologica nei momenti chiave. Dopo un bronzo ai Mondiali di Berlino nel 2009, rinuncerà ai successivi Mondiali per infortunio, e dopo un anonimo settimo posto alle Olimpiadi di Londra 2012 verrà bloccata per una riscontrata positività al doping. Dopo una squalifica di sei mesi comminatagli dalla commissione disciplinare e scontata, Asafa Powell tornerà a correre, portando a casa, a Rio 2016, l'unica medaglia d'oro olimpica della sua carriera, dato che la precedente, ottenuta nel 2008 con la staffetta 4x100 metri, gli è stata revocata per la positività di uno dei suoi compagni Nesta Carter. Quella del 2016, però, vinta sempre nella staffetta 4x100, è l'ultimo grande successo di uno degli uomini che ha cambiato per sempre la storia della velocità.