Cala il sipario sull'Ascoli 1898. Il Tribunale del comune marchigiano ha dichiarato oggi il fallimento della società, che non verrà però esclusa dal campionato di Lega Pro Prima Divisione. La decisione è stata presa dal collegio composto da Raffaele Agostini, Marianglea Fuina e Carlo Calvaresi: è stato altresì assegnato il ruolo di curatore fallimentare a Franco Zazzetta, che si avvarrà della collaborazione dei due ex giocatori bianconeri Walter Gibellieri ed Emidio Verdecchia.
L'udienza fallimentare era stata promossa su richiesta di tre creditori: la società Azzurra Free Time, l'imprenditore Giancarlo Romanucci e l'avvocato Mattia Grassani; a loro si erano accodati sette dipendenti della società. Il Tribunale ha anche disposto il sequestro conservativo del 35 % del capitale della Sopren srl, società amministrata dal patron dell'Ascoli Roberto Benigni. Benigni non era più presidente della squadra marchigiana dal 30 settembre 2013, quando Guido Manocchio era stato nominato nuovo numero uno. Questa la reazione del portavoce della tifoseria bianconera: "Vogliamo incontrare la squadra per esortarla a lottare ancora al nostro fianco - le sue parole -. Faremo tutto il possibile per aiutarla a completare dignitosamente il campionato. Speriamo possa aprirsi un nuovo capitolo di storia con un'altra proprietà". E proprio di futuro ha parlato il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli: "Ora parte la ricostruzione. Il provvedimento del Tribunale ha avvolto la città in un velo di amarezza. Nessuno può esimersi dal considerare l'odierno epilogo come una pagina particolarmente triste per la nostra città. Dopo 115 anni è giunto per tutti il tempo dell'impegno e della responsabilità: il popolo bianconero non si tirerà indietro. Parte oggi la ricostruzione - ha concluso Castelli -: dalle macerie è possibile rialzarsi e tornare ad onorare il blasone della nostra squadra".