Si sono conclusi gli assoluti 2021, 99° edizione per gli uomini e 20° al femminile. Nel settore maschile, assenti tutti gli azzurri che hanno preso parte ai mondiali di Belgrado (Federico Serra, Cappai, Di Serio, Spada, Malanga, Mangiacapre, Faroni, Cavallaro, Fiori e Mouiddine), unico presente Nicola Cordella (49), fermatosi al bronzo. Le finali hanno premiato ben nove pugili al loro primo titolo assoluto e il decimo, il campano Gianluca Russo (60), è tornato campione, dopo aver vinto nel 2018 nei 56 kg. Nei 49 la finale ha visto di fronte il fiorentino Leonardo Esposito (23 anni), al quarto tentativo, spuntarla sul veneto Marco Sollero, che in semifinale aveva battuto il campione uscente Nicola Cordella, ritiratosi al terzo round, per problemi allo stomaco. La sfida per l’oro ha visto Esposito imporsi nettamente, mostrando mobilità e risposte rapide, contro la grande generosità di Sollero, che ha cercato la corta distanza, senza mai trovare bersaglio. Vittoria netta per Esposito. Nei 52 kg. il mancino siciliano Tommaso Sciacca, ventenne dal fisico imponente, ha battuto Damiano Cordella, il gemello di Nicola, per infortunio alla mano destra del pugliese di Coppertino, all’inizio del secondo round. Il riscontro dei cartellini vedeva il leggero vantaggio Sciacca, che si aggiudicava il titolo. Nei 56, il romano Valerio Colantonio, 19 anni, ha conquistato il suo primo alloro assoluto, senza combattere per l’inidoneità del piemontese Simone Cuomo, feritosi contro l’emiliano Marku in semifinale. Colantonio si era meritato il titolo avendo battuto nelle eliminatorie Halit Herylmaz, campione uscente e mettendo KO il ligure Zambardino in meno di un round. Nei leggeri, si è imposto il campano Gianluca Russo superando di stretta misura il più titolato ragusano Giuseppe Canonico, già titolato 2017 e 2018, argento alle ultime tre edizioni. Inutile il ricordo presentato per cambiare il verdetto (3-2). Personalmente non ho condiviso la vittoria del siciliano Angelo Morello nei 64 kg. contro il militare romano Andrea De Santis, nella finale più modesta. Match confuso con richiami a gogo. Fra i due la boxe più lineare di De Santis meritava la vittoria. A loro scusante la giovane età: 19 anni Morello, 20 De Santis. Di ben altra caratura la sfida nei 69 kg. tra i due romani Manuel Lombardi (19 anni) dal fisico statuario e il coetaneo Giacomo Micheli. Agli U22 a Cascia si era imposto Micheli. Stavolta il verdetto si è capovolto, dopo tre round di fuoco. Parte forte Lombardi, ma trova il rivale pronto alle risposte. Dopo due round, la situazione è in perfetta parità. Decide la ripresa conclusiva che premia Lombardi di misura ma giustamente. Il percorso del nuovo campione italiano è indicativo. Ha battuto l’esperto Arecchia che si presentava come uno dei favoriti e l’altro pretendente, il giovane palermitano Salvatore Cavallaro, messo KO al primo round. Vista l’età, il neo campione è un pugile su cui poter contare per la nazionale. Altra sfida tutta romana nei medi, tra Mario Manfredi, argento ad Avellino, che ha compiuto il salto di qualità, imponendosi sull’altro romano, il militare Remo Salvati, dalla grande generosità, in una categoria forse non sua. Dopo due round, con un lieve vantaggio per lo studente universitario di biologia, allievo della Boxe Arcese, la sfida si concludeva in modo drammatico per Salvati, colpito da un preciso montante al fegato, facendo svanire ogni possibilità di rimonta. Classico KO, senza appello. Altra battaglia intensa negli 81 kg. Ha vinto l’emiliano di colore Alfred Commey, ventenne, già vincitore del torneo U22 a Cascia, in grande crescita. Dopo aver eliminato l’abruzzese Luca Iovoli, campione uscente al termine di una sfida intensa e di qualità, si è ripetuto in finale, superando il pugliese Federico Antonacci, in grande condizione, impostosi in semifinale sull’ottimo Tuminello e affrontando la finale deciso a spuntarla. Il sogno è durato una ripresa, vinta bene, poi Commey ha spinto sull’acceleratore e per Antonacci si sono chiuse le speranze, anche se pur perdendo ha disputato una grande prova. Nei 91 kg. si sono sfidati due brevilinei dal temperamento di fuoco. Tre riprese senza un attimo di rallentamento, scambi a corta distanza in continuazione. Ha prevalso di misura il calabrese Roberto Lizzi, grazie ad un finale migliore, mentre l’emiliano Domenico Vinciguerra proprio nella parte conclusiva ha risentito della fatica. L’emiliano (19 anni) potrebbe scendere di categoria per non regalare chili ai rivali. Nei supermassimi, il romano Mirko Carbotti, ha trovato nell’ex ucraino Dmytro Tonyshev, universitario a Venezia, italiano del 2019, già battuto da Carbotti nel 2017, un avversario deciso a interrompere i piazzamenti dietro i vincitori. Il rappresentante delle Fiamme Azzurre, non ha saputo reagire alla spinta offensiva del rivale finendo battuto nettamente.
Il settore femminile si è fermato ai 75 kg. mettendo in palio solo 8 categorie. Nei 48 kg. ennesima conferma della carabiniera Roberta Bonatti, allieva della Salus e Virtus del maestro Alberti, giunta al quinto alloro nazionale, con relativa facilità. Al momento è la più forte in assoluto, anche se Erika Prisciandaro delle FFOO, 19 anni, conferma si avere numeri in prospettiva per poterla avvicinare a tempi brevi. Una bella esibizione sia della campionessa che della sfidante. Nei 51 kg. l’altra allieva di Alberti, Hasnaa Bouyij, altra universitaria alla Cattolica di Milano, pur bene impostata, ha denunciato di essere ancora troppo inesperta per l’ucraina d’Abruzzo, Olena Savchuk, confermatasi per la terza volte la migliore della categoria. Il cambio della guardia è avvenuto nei 54 kg. ad opera dell’allieva del maestro Perugino, la battagliera Sirine Charaabi che ha sostituito con merito la talentuosa biellese Giulia Lamagna, che puntava al tris dopo aver vinto nel 2018 e ad Avellino. Peccato per lei, essersi svegliata solo al terzo round, dopo aver perduto i primi due. Onore alla Charaabi che si conferma anche nei 54 kg. dopo aver vinto lo scorso anno nella categoria superiore. Dove si è imposta la veneta Biancamaria Tessari, oro europeo youth nel 2018 e prima a Roma nel 2019. Ha ottenuto il bis battendo in finale la tenace romana Bianca Voglino, che le ha provate tutte per spuntarla. Altro ritorno nei leggeri quello di Alessia Mesiano, romana di 30 anni, oro mondiale 2016. Centra la terza vittoria dopo il 2014 e 2017. Ha vinto con facilità nei confronti della giovane Daniela Golino (19 anni) che dopo una brillante carriera da youth, ha disputato una dignitosa finale, anche se non è mai stata in lizza per la vittoria. Grande soddisfazione per il maestro piemontese Manno, il successo di Arianna Cornio, 22 anni, sfruttando al meglio la boxe di rimessa, creando la differenza contro l’emiliana Pamela Noutcho, vincitrice ad Avellino. Stavolta Pamela è parsa disordinata negli assalti, offrendo molto fumo e poco arrosto. Netta la vittoria della Cornio. Troppo facile per Angela Carini (69), centrare il quinto scudetto tricolore, con un solo match in semifinale, battendo la veneta Gomiero, 35 anni, tecnicamente limitata anche se coraggiosa. In finale vince per wo, mancando sul ring la genovese Sara Stirpe che vinse ad Avellino negli 81 kg. Costretta a rinunciare per aver frequentato una persona risultata positiva. Nei 75, presenti due sole atlete, la finale l’ha vinta la campana Assunta Canfora, regolando con facilità la moldova Oxana Diulgher, residente nel Veneto, costretta in difesa per ridurre i danni al minimo. Si concludevano così gli assoluti 2021, con un buon livello medio e diversi giovani alla ribalta, anche se manca il campione col tocco in più.
Giuliano Orlando