ASSOLUTI DI PUGILATO A GALLIPOLI - SEMIFINALI FINALI MASCHILI

Pubblicato il 18 dicembre 2022 alle 16:13
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

ASSOLUTI DI PUGILATO A GALLIPOLI - 

SEMIFINALI E FINALI MASCHILI- SECONDA PARTE -

Kg. 48 SEMIFINALI. Esposito (TS) b. Guastella (SC) 5-0. Troppo abile il campione uscente Esposito, di fronte ad un avversario prevedibile e anche più lento. Tre round in fotocopia per Esposito. Sollerio (FVG) b. Chavez (LZ) 5-0. Sfida a corta distanza con Sollerio più deciso e preciso. Chavez sempre in affanno.                            

FINALE.  LEONARDO ESPOSITO (TS) b. Marco Sollerio (FVG) 5-0. Si ripete esattamente l’andamento tattico della finale 2021, tra i due. Esposito evita ogni contatto con l’udinese, la cui offensiva trova spesso il vuoto. Il toscano ha boxe molto personale, braccia basse, gambe veloci e movimento sul tronco per evitare le bordate di Sollerio, inutilmente all’attacco per tagliare la strada ad un avversario imprendibile. Adesso il campione spera di poter partecipare a qualche torneo internazionale. Che meriterebbe ampiamente, considerato che agli europei di Jerevan in Armenia ha colto una preziosa medaglia di bronzo.

Kg. 51 SEMIFINALI. Al Assi (LB) b. La Fratta (PM) 5-0. Il lombardo, salito di categoria rispetto al 2021, dove era uscito all’esordio contro Sollerio, conferma la buona impressione lasciata al debutto battendo il sardo Fais, titolato nelle giovanili, ripetendosi contro il più esperto La Fratta, partito deciso per farsi poi anticipare nelle due riprese successive. Al Assi ha boxe ancora scolastica, ma precisa e veloce. Platania (Sc) b. De Montis (Lg) 4-1. Il siciliano sfrutta bene l’allungo e la mobilità delle gambe, rientrando con buona scelta di tempo, sul generoso ligure, che non demorde e si batte fino all’ultimo arrivando vicino al rivale.                                                                            

FINALE. NICOLINO PLATANIA (SC) b. Fares Al Assi (LB) 4-1. Ha deciso la terza ripresa, dopo il primo round al catanese e il secondo al lombardo con radici jordane. Nel rush finale, la maggiore esperienza e consistenza atletica del siciliano la spunta di misura ma giustamente sul ventenne allievo della Danger Boxe di Milano, che ha margini di miglioramento notevoli.

Kg. 54 SEMIFINALI. Sciacca (SC) b. Caratelli (LZ) 5-0. Anche se sconfitto, il laziale ha compiuto un passo avanti rispetto al 2021, dove venne fermato da Cuomo nei quarti. Contro il mancino Sciacca ha provato in tutti i modi di trovare bersaglio, con successo nel secondo round, ma l’allievo del maestro Affaticato nel round conclusivo ha evitato tutti gli attacchi, con rientri precisi, vincendo così il match. Cuomo (PM) b. Bilal (EM) 5-0. Niente da fare per l’allievo del maestro Alberti, che lo allena alla Salus e Virtus a Piacenza. Il torinese Cuomo ha troppa esperienza e anche qualità, per farsi superare. Infatti, conquista le tre riprese, accedendo in finale come l’anno scorso, dove non poté combattere per una ferita riportata in semifinale.                                                                                                                                                                                      

FINALE. TOMMASO SCIACCA (SC) b. Simone Cuomo (PM) 5-0. Il dottor Cuomo, 31 anni, prossimo al dottorato, giunto alla settima presenza agli assoluti, può solo aggiungere il secondo argento ai due bronzi del passato contro un rivale imprendibile. Sciacca sul piano difensivo è quasi al top, migliorando anno dopo anno. Nel 2020 ad Avellino, venne fermato in semifinale dal cagliaritano Patrik Cappai, che gli aveva sbarrato la strada nelle giovanili. Si era rifatto nel 2021 superando prima il campione uscente l’abruzzese D’Alessandro e in finale il favorito Damiano Cordella, tricolore nel 2018, fermato per ferita. Salito di categoria ha fatto il bis abbastanza chiaramente, anche se Cuomo ci ha messo il cuore. Il campione ha sicuramente margini di miglioramento, in particolare deve colpire di più dopo le schivate.  

Kg. 57 SEMIFINALI. Iozia (SC) b. Al Murchid (BZ) 5-0. Il bolzanino adottivo Al Murchid allievo di Nicotera, contro Iozia, il siciliano di Modica, dove si produce il cioccolato italiano di altissima qualità, ha fatto l’impossibile per vincere, ma ha trovato un rivale più abile e determinato, capace di arrivare un attimo prima a colpire ed eludere la risposta. Una vittoria limpida ma non facile, contro un rivale in crescita, che ha destato l’attenzione della nazionale, vestendo anche la maglia azzurra. Russo (CP) b. Cravotta (PM) 5-0.  Per il giovane 19 anni, piemontese di Collegno, Cravotta vincitore nei quarti (ferita) del campione uscente il romano Colantoni, un bronzo oltre le attese. A fermarlo ci ha pensato Gianluca Russo, il casertano di Marcianise, allievo dell’Excelsior dove allena Francesco Brillantino il figlio del grande maestro Domenico. Russo lo scorso anno ha fatto il bis, dopo il precedente scudetto nel 2018 a vent’anni. Per la verità, contro Cravotta ha faticato più del previsto, partendo lento e recuperando nel finale.                                                                         

FINALE. FRANCESCO IOZIA (SC) b. Gianluca Russo (CP) 5-0. La concorrenza tra i due è molto sentita e la si avverte fin dall’inizio. Il primo round esprime pochi colpi, con leggera prevalenza per Iozia, molto concentrato, mentre Russo appare più nervoso. Anche nel secondo tempo, il siciliano trova bersaglio con azioni rapide che lo fanno preferire da tutti i giudici. Alla terza, Russo consapevole dello svantaggio cerca il recupero impossibile, vincendo il round, ma perdendo il match. Per  Iozia il secondo trionfo, dopo aver vinto nel 2020 ad Avellino, sul filo del punto contro il corregionale di Ragusa Giuseppe Canonico. A questo punto i 57 kg. ritrovano un pretendete al posto in azzurro. 

Kg. 60 SEMIFINALI. Salerno (SC) b. Carmagnini (LG) 4-0. Il ligure Carmagnini forse sottovalutato ha reso la vita difficile al favorito e titolato Salerno, che ha vinto con meno margine del previsto, subendo anche un richiamo, con un 4-0 che non può certo soddisfarlo. Choukmane (LB) b. Barile (EM) 5-0. Il debuttante ventenne lombardo Barone, supplisce alla minore esperienza dell’emiliano Barile, dieci anni più anziano, grazie ad un pugilato vario e preciso, che alla lunga fa la differenza.                                                                                              

 FINALE. DANIELE SALERNO (SC) vs Adil Choukhmane (LB) 5-0. Daniele Salerno, nel 2021 sceso dal ring, battuto da Gianluca Russo in semifinale mi disse: “Al momento Russo è troppo esperto, ma ai prossimi assoluti sarò io a dettare legge”. L’allievo della Dresda, dopo aver vinto i tricolori youth nel 2019 e 2020, ha fatto la giusta e sperienza con presenze in azzurro. In finale ha dato dimostrazione di talento, sperando con giudizio un rivale che non ha saputo ripetere la prova della semifinale. Col passare dei minuti, Salerno acquisiva sicurezza e precisione, mentre Choukhmane perdeva mordente.  

Kg. 63.5 SEMIFINALI. Scalcione (LB) b. Jhinaoui (TS) 5-0. Scalcione, il pugile di Saronno (25 anni) ha nella generosità l’arma vincente e lo ha dimostrato nei match disputati, battendo il laziale Pelli, l’abruzzese Liberati e in semifinale il ventenne fiorentino adottivo Jhinaoui che, nonostante l’impegno, ha dovuto subire la migliore impostazione del longilineo lombardo, che nel 2021 si era fermato in semifinale, superato dal giovane soldatino romano De Santis, che poi perse la finale contro il palermitano Morello debuttante agli assoluti. Giannotti (EM) b. Bertin (VE) 5-0. Altro esordiente agli assoluti, l’allievo della Reggiana Boxe ha nel ritmo l’arma vincente, anche se deve migliorare e non poco nei colpi larghi, che raramente gira. Ha temperamento a fiato da vendere e questo ha fatto la differenza.                                                                                         

 FINALE. GIACOMO GIANNOTTI (EM) b. Gerardo Scalcione (LB) 5-0. Il sogno del lombardo è durato un round, il primo che ha vinto anticipando ed evitando gli assalti di un Giannotti scatenato. Dal secondo tempo, persa la mobilità e con le tossine nei muscoli, per Scalcione è stato tutto in salita, mentre Giannotti aumentava il ritmo offensivo e trovava bersaglio con sempre più facilità. Ammirevoli la resistenza e l’orgoglio del milanese, ma non sufficienti per ribattere ad un avversario organicamente decisamente speciale.

Kg. 67 SEMIFINALI. Malanga (GS) b. Angeloni (G.S.) 5-0. La vera finale del torneo, tra due talenti autentici, in particolare Angeloni, classe 2003, papà italiano, mamma cubana, messosi in luce già nel 2019 quando a 16 anni vinse l’europeo jr. Il percorso successivo è stato abbastanza travagliato e lo scorso anno tornò a Cuba, poi negli USA dove firmò un contratto con i Di Bella, debutto nei pro il 5 giugno a Melbourne in Australia, dominando il locale Ken Aitken, con tre vittorie su altrettanti incontri. C’è voluta tutta la buona volontà dei suoi allenatori delle FFOO, per convincerlo a ritornare per gli assoluti. Il match col barese Malanga è stato forse il migliore del torneo. Angeloni ha vinto il primo round, ha tenuto bene nel secondo, poi ha ceduto d’un soffio alla maggiore esperienza di Malanga, una delle punte azzurre, che ha festeggiato i 23 anni, con una prestazione maiuscola. In azzurro dovrebbe tornare nei 63,5 come ai mondiali del 2021 e quindi lasciare ad Angeloni l’opportunità delle preolimpiche nei 67. Reina (SC) b. Sollima (SC) 5-0.  Sfida tra due coetanei siciliani, classe 2001, con Reina che impone un maggior tasso tecnico dii fronte ad un Sollima incapace di reagire ai colpi più precisi del                                                                                                        

 FINALE. GIANLUIGI MALANGA (GS) b. Domenico Reina (SC) 5-0. Assente dal 2020  ad Avellino, dove vinse il secondo titolo, dopo quello  del 2019 ad Avellino,  il mancino barese ha dominato i tre round, senza sprecare troppe energie. Reina ha provato ad attaccare ma raramente trovava bersaglio utile, mentre i rientri di Malanga sembravano teleguidati, confermandosi una delle certezze azzurre. “Mi sono preparato senza affanno e ho vinto per la terza volta la cintura. Adesso l’obiettivo è rivolto ai Giochi di Parigi 2024, un traguardo importante, che vale una carriera.

Kg. 71. SEMIFINALI. Lombardi (LZ) b. Rimanti (TS) 5-0. Lombardi, allievo del maestro Arcesi, campione uscente nei 69, arriva in semifinale con due convincenti vittorie a spese del debuttante Campagnoli di Cisterna, elemento da seguire e dell’emiliano Martelli. Trova il toscano Rimanti, che cerca di ribattere alla boxe di rimessa del romano, ma arriva sempre un attimo dopo. Senza strafare Lombardi ne esce netto vincitore.  Magrì (PL) b. Enofe (SC) 5-0. Il beniamino di casa, che ricordiamo al debutto nel 2016 a 19 anni a Bergamo e poi vinse il tricolore nel 2017 a Gorizia, battendo in finale il favorito romano Natalizi facendolo anche contare, era tornato agli assoluti nel 2020, in forma precaria, facendosi battere dal toscano Brahimaj nei quarti. Non è stato facile per il maestro Cataldo Quero recuperarlo, dopo problemi e infortuni vari. Il tarantino stavolta ha mostrato determinazione e voglia di emergere. Prima di arrivare in semifinale ha superato il toscano Diani e il sardo Argiolas con autorità. Il confronto col siciliano Enofe, della Marsala Boxe non è stata una passeggiata. Il pugile di colore, un brevilineo votato all’attacco, lo ha impegnato nella prima parte, per calare nel round finale, quando la boxe più precisa ed efficace del pugliese ha fatto la differenza netta.                                                                                                                                                                                                       

FINALE. FRANCESCO MAGRÌ (PL) b. Manuel Lombardi (LZ) 5-0. Lombardi parte meglio, cogliendo di precisione Magri, un po’ lento a replicare. Scosso dall’angolo, il tarantino ha cambiato marcia, infittendo l’’azione offensiva, usando bene sia il diretto sinistro che il montante destro, mentre Lombardi è parso a disagio a trovare le giuste contromisure. La terza e decisiva ripresa vedeva i giudici premiare coralmente la voglia di vincere del pugile di casa. Un rientro positivo e importante per il campione che a 25 anni, potrebbe scegliere il professionismo con buone possibilità di emergere in tempi brevi. Per il ventenne Lombardi, già campione youth 2019, solo uno stop, facilmente recuperabile. 

Kg. 75. SEMIFINALI.  Salvati (GS) b. Mantovani (LB) 5-0. Il romano dell’esercito Salvati non aveva digerito la sconfitta nella finale 2021 contro Manfredi, un KO clamoroso al terzo round con la situazione in equilibrio. Questa volta non voleva fallire, anche se la mano destra non era a posto, ha praticamente disputato quattro match usando il sinistro. In semifinale affronta Mantovani di 27 anni, della Little Gym di Milano, gestita da Alessandro Merafina. L’avversario di Salvati ha tecnica approssimativa ma forza e coraggio, che si oppongono alla migliore impostazione del romano, vincitore chiaro, ma con tanta fatica. Tachi (TS) b. Crimi (SC) rsc ferita 2. Il toscano appare subito superiore al siciliano di Marsala, abbastanza impacciato e spesso con la testa in avanti. Il primo round vede Tachi in vantaggio e questo punteggio diventa decisivo, quando Crimi in avvio del secondo round si scontra col fiorentino e si ritrova ferito al sopracciglio. Il medico ferma il match e il fiorentino accede in finale.                                                                                                                          

FINALE. REMO SALVATI (GS) b. Drilon Thaci (TS) 5-0. Match complicato per Salvati, che subisce l’assalto del toscano Thaci, deciso a conquistare il titolo e viene premiato dai giudici. Il romano cerca di recuperare nel round successivo, usando i colpi lunghi ma usa molto il clinch per legare e l’arbitro lo richiama ufficialmente, ritrovandosi ancora indietro nel punteggio. Terzo round dove entrambi spendono ogni energia per vincere, Salvati tira fuori anche il destro e riesce a far suo round e match, con un 5-0 ai vantaggi. Deluso il generoso Thaci, in lacrime Salvati che alza gli occhi al cielo per ringraziare qualcuno da lassù. “Che sofferenza, vincere col solo sinistro non è facile, perché ogni avversario combatte per batterti. Il richiamo non ci voleva. Purtroppo l’ho subito e ho dovuto compiere un miracolo per vincere, tirando fuori ogni energia”. Statisticamente Remo è tornato campione dopo 10 anno, quando nel 2012 a 13 anni vinse il titolo schoolboy e l’anno dopo veste la maglia azzurra agli europei jr. e poi ai mondiali youth nel 2016. Nel 2018 soggiorna a lungo nei Paesi Baschi in Spagna dove combatte con buon successo. Torna in Italia e complice il Covid, quando rientra in Italia e partecipa agli assoluti 2019 a Roma è fuori forma e l’allora giovanissimo bolognese Kobba, lo ferma all’esordio. Salta il 2020 e della scorsa edizione ho già ricordato. Quando hai iniziato la boxe? "Ha 6 anni mio padre mi accompagnò in palestra per dare ordine ad una esuberanza pazzesca. Ho provato basket, motocross e nuoto, pure calcio, karate e judo ma mi stufavo. Solo il pugilato mi appagava e così anche oggi. Quest’anno volevo scendere nei 71 kg. per affrontare Lombardi che conosco bene, ma l’infortunio alla mano destra non mi ha consentito di allenarmi come speravo. Comunque ho vinto e sono strafelice. Ringrazio anche lei, perché è l’unico giornalista che ci segue e scrive con cognizione di causa. Una vera rarità”. Confesso che mi ha sorpreso il suo grazie e a mia volta ringrazio il soldatino romano.

Kg. 80 SEMIFINALI. Tumminello (GS) b. Biagi (TS) 5-0. Assente l’emiliano Commey campione uscente, che agli europei in Armenia ha conquistato un prestigioso argento, il ritorno del siciliano Tumminello, classe 1998, presente agli assoluti 2017 a 19 anni, protagonista nel 2019 a Roma, quando contese il titolo al pugliese-cubano Rossetti, dopo quella sconfitta ebbe un lungo periodo di stasi. Entra nelle Fiamme Azzurre e i suoi tecnici sono bravi e pazienti nel recuperarlo e dopo due anni di silenzio si presenta in buona forma. Dopo aver superato netto il veneto Manfron, riservava lo stesso trattamento al romano Aveni entrando in semifinale, dove trova il toscano Biagi che non andava oltre una dignitosa sconfitta, sempre anticipato dal sinistro a cui seguiva un destro veloce. Ottomano (PL) b. Ansalone 5-0. Il tarantino della Quero e Chiloiro, classe 1999, dopo un inseguimento ai vertici, iniziato nel 2018 a 19 anni, raggiunge la sospirata finale a spese del marchigiano Ansalone del 2003, uno dei più giovani, tricolore youth 2020, che in avvio aveva ripetuto il risultato nella finale giovanile contro il toscano Giuliano, azzurro agli europei a Budva 2021. Il match è stato piacevole, ma Ottomano ha fatto prevalere la maggiore consistenza atletica, anche se stilisticamente ha un repertorio migliore. Purtroppo non sempre chiude i colpi.                                                                                        

FINALE. GERLANDO TUMMINELLO (GS) b. Andrea Ottomano (PL) 5-0.  Il mancino pugliese cerca di anticipare un avversario più mobile che studia l’avversario ed emerge nella seconda ripresa anticipando, con un buon gioco di gambe, anche se Ottomano non si da per vinto e cerca di chiuderlo alle corde per scambiare a corta distanza. L’equilibrio si spezza quando Tumminello trova le combinazioni giuste che non hanno le repliche del tarantino, comunque generoso fino all’ultimo. Per Tuminello un successo importante che dovrebbe riportarlo in zona della nazionale.                                                                                                                  

Kg. 86 SEMIFINALI. Lizzi (GS) b. Siano (CP) 5-0. La maggiore consistenza di Lizzi, il calabrese allievo del maestro Morello, passato con i carabinieri, ha annullato la buona volontà del macino Siano, cresciuto all’ombra del gym nell’avellinese dove allena Agostino Cardamone, persona di grande correttezza, uno dei più forti medi italiani, degli anni ’90, campione nazionale, d’Europa e mondiale WBU, sfiora anche il titolo WBC. Solo tre sconfitte su 33 vittorie, ha battuto tre volte su tre Silvio Branco. Siano ha dovuto lasciare l’opportunità a Lizzi, decisamente più forte e deciso, combattente grintoso e resistente. Acosta Sanabia  (LG) b. Brito (TS) 5-0. Acosta Sanabia John Gesus questo gigante alto 1,89, nato a S. Domingo il 24 dicembre 2001, in Italia a 9 anni e italiano dal 2021, arriva dalla palestra genovese del maestro Rossetto ad Arenzano, che insegna boxe e comportamento, praticamente sconosciuto, anche se nel 2018 prese parte agli assoluti youth, battuto in finale da Millas. A Ugento si è presentato battendo il laziale Di Fiore largamente, il bis contro il giovane campano Albano e per accedere in finale incrocia il toscano Brito, 25 anni, che frequenta gli assoluti dal 2016, e quest’anno ha trovato posto anche in nazionale. Sanabia offre ottima boxe, colpi veloci e schivate precise, oltre ad un buon gioco di gambe, battendo uno dei favoriti nettamente.                                                                                                                                                                            

FINALE. VINCENZO LIZZI (GS) b. Johan Gesus Acosta Sanabia (LG) 3-2. A parere personale verdetto sbagliato, che ha punito Acosta Sanabia, il pugile che ha offerto boxe corretta, azioni costruite con buona tecnica, anche se scarsa esperienza, visto il record di 25 incontri, contro oltre il doppio del calabrese, che ha potenza, ma esagera nei colpi larghi senza girarli. Purtroppo se gli arbitri come è stato nel match in questione, ma non l’unico, si limitano a richiami amichevoli, finisce che i giudici seguono l’onda a assegnano il round al meno meritevole. Sorprende che i responsabili tecnici non si siano accorti di questa pessima consuetudine, mentre hanno raccomandato di non infliggere richiami nell’ultimo round. Se è vero, mi pare una scempiaggine.  Vincenzo Lizzi che nel 2020 giunse secondo, battuto da Abbes, a 26 anni non è più un novellino, ha coronato il sogno tricolore, seguendo il fratello più giovane Roberto passato professionista, vincitore nel 2021. A di fuori del verdetto, il giovane genovese merita l’attenzione dei tecnici della nazionale in una categoria nuova.

Kg. 92. SEMIFINALI. Facchini (LB) b. Lerna (PL) 5-0. Il bresciano Mattia Facchini, 19 anni, allievo di Sipontino Latorre, debuttante agli assoluti, dopo la buona impressione contro il marchigiano Cacchiarellii, dalla boxe molto approssimativa, conferma e convince di fronte a Carmine Lerna, i cui assalti non trovano bersaglio, per le belle schivate e i rientri che vanificano gli attacchi del pugliese di Francavilla. Facchini vince facile e lascia sperare per la finale. Bortone (TS) b. Bouhouch (EM) 5-0. Tra i due ventenni è subito boxe muscolare a corta distanza, dove prevale il toscano del gym Salvemini, molto forte e resistente, mentre il ravennate importato, cede alla distanza, sfiancato dagli assalti continui di Bortone, che non concede respiro all’avversario. FINALE. VINCENZO BORTONE (TS) b. Mattia Facchini (LB) 5-0. Ha prevalso nettamente Bortone, che ha carattere e resistenza, ovvero polmoni a mantice e anche braccia veloci. Peccato che nella foga agonistica dimentichi spesso di girare i colpi. Che l’arbitro ha lasciato correre come ha fatto il collega nella finale precedente. Evidentemente rientrano nei nuovi regolamenti. A fronte di questo guerriero che alla fine l’avrebbe spuntata, il lombardo invece di opporsi impostando il match alla lunga distanza, ha accettato un duello nel quale aveva tutto da perdere, come infatti è stato. Sorprende che l’angolo di Facchini non lo abbia consigliato a tentare una diversa impostazione. Bravo il vincitore, ma il vice campione, vista l’età è da tenere d’occhio dai tecnici nazionali. 

Kg. 92+ SEMIFINALI. Tonyshev (VE) b. Ogliari (LB) 5-0. Dmitro Tonyshev, campione uscente, dopo il successo del 2021, si è guadagnato il posto agli europei dello scorso maggio a Yerevan in Armenia, uscendo all’esordio contro il georgiano Begadze, ma con l’elezione a rappresentante degli atleti presso l’EUBC. Negli ultimi mesi ha rallentato gli allenamenti, ormai prossimo alla laurea a Padova, per questo a Gallipoli, pur battendo il lombardo Ogliari, non è parso al top. Lenzi (EM) b. Carbotti (GS). Finisce sul podio più basso l’ennesima presenza agli assoluti di Mirko Carbotti, veterano della rassegna, esordio nel 2014 a Gallipoli dove si impose il lombardo Alessio Spahiu. Dal 2015 al 2018 centrò un poker importante, raggiunto nei massimi solo da Biagio Chianese, anche se Roberto Cammarelle, dopo i due tricolori nei mediomassimi (2000-2001) ne mette assieme ben sei (2002-2003-2004.2005-2006.2007) nei massimi. Il romano delle Fiamme Azzurre, 30 anni  compiuti, in palestra dal 2004 a 12 anni, dopo la sconfitta nel 2021 in finale contro Tonyshev, sperava di arrivare almeno in finale e giocarsi l’oro. Invece in finale è arrivato l’emiliano Diego Lenzi, 21 anni alla prima presenza agli assoluti, della palestra Alto Reno, pochi incontri ma un potenziale in prospettiva notevole. Carbotti è sempre stato anticipato, incapace di reagire e controbattere. Tre round tutti per Lenzi.                                                                                                                                                                          

FINALE. DIEGO LENZI (EM) b. Dmitro Tonyshev (VE) 5-0. L’ex ucraino era consapevole di avere poche possibilità della riconferma. Così è stato, il romagnolo ha sempre anticipato l’avversario, colpendo con grande rapidità, pur concedendosi pause per ripartire. Come nelle altre due categorie più pesanti, anche nei +92 è spuntato un nome nuovo, che non sarà un fenomeno, ma in una categoria dove gli altri saliti sul podio non sono certi over-green, troviamo un pugile sul quale si può lavorare in prospettiva. Che emerga o meno è sempre una scommessa rischiosa. Vedremo in futuro.

Giuliano Orlando