A Massa domenica di assegnano i tricolori dilettanti assoluti

Pubblicato il 15 dicembre 2021 alle 12:30
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Concluse le semifinali maschili e femminili degli assoluti tricolori sul ring del Palasport di Massa. I campioni maschili del 2021 saranno tutti di nuovo conio. Fermati al bronzo gli ultimi due titolari di Avellino. Nicola Cordella nei 49 kg. ha abbandonato all’inizio del terzo round, contro il veneto Sollero che fino a quel momento aveva condotto la sfida, prendendo l’iniziativa di fronte al campione uscente totalmente rinunciatario. Cordella giustificava la decisione, con un’indisposizione accusata la notte precedente la semifinale. Questo il motivo ufficiale, anche se a quanto pare, la situazione è stata determinata dalla difficoltà a fare il peso senza una adeguata preparazione. Da ricordare che l’ex europeo youth 2016, ha preso parte ai mondiali di Belgrado, denunciando anche nell’occasione la limitata autonomia lungo i tre round. Il toscano Esposito ha giocato al meglio l’opportunità di arrivare in finale, come fece ad Avellino, superando nettamente il piemontese Alessandro Gherra, classe ’93, troppo statico nei confronti di un rivale che fa della mobilità l’arma migliore, sfruttata al meglio lungo l’arco dei tre round, vinti nettamente. Domenica la sfida con Sollero è decisamente equilibrata, aprendosi per entrambi il sogno del primo tricolore. Nei 52 kg. il gemello Damiano Cordella sembra deciso a ripetere la vittoria del 2018, come ha dimostrato di fronte al sardo Lorenz Fais, che pur sconfitto ha dimostrato di essere un ottimo elemento in prospettiva, considerato che ha 19 anni, contro i 23 del foggiano, apparso in splendida condizione. In finale trova il ventenne siciliano Tommaso Sciacca, vincitore degli U22, superando sul filo del punto l’abruzzese Francesco D’Alessandro, ex tricolore nel 2019 a Roma, che ha conteso fino all’ultimo la vittoria. Il merito del più giovane isolano è stato quello di averci creduto, dimostrando una preparazione ottimale. Anche se Damiano parte favorito, non deve certo sottovalutare le potenzialità di Sciacca, dal grande fisico. Nei 56, è proseguita la marcia del romano Valerio Colantonio, ottimo negli jr. fermo per il Covid tra gli youth. Tornato in attività quest’anno, dimostrando una concretezza impressionante, eliminando a Montecatini nella prima fase il campione in carica Halit Herylmaz, che giocava in casa. A Massa ha stoppato in poco più di un minuto, il ligure Zambardino, costretto alla resa dopo due conteggi in avvio di match. L’avversario di domenica per il tricolore sarà il piemontese Simone Cuomo, 30 anni, veterano con cinque presente precedenti, che ha superato l’emiliano Arnaldo Marku, verdetto determinato in meno di un round, per uno scontro di teste, finendo entrambi feriti. Si doveva ricorrere al punteggio, che premiava Cuomo, allievo del maestro Vottero. Da valutare se la ferita del piemontese non ostacoli l’idoneità a combattere. Tra i leggeri saranno di fronte due ex campioni. Giuseppe Canonico, nato nel 1996, già due volte tricolore (2017-2018) in aggiunta a due argenti (2019-2020) che si appresta a tentare il tris, dopo aver battuto il bolzanino con radici marocchine, il promettente Youssef Al Mourchid di 21 anni, italiano di origine marocchina, argento agli U22, che pur perdendo ha mostrato ottime possibilità in prospettiva. Domenica, il ragusano delle FFOO, troverà il campano Gianluca Russo, che centrò il titolo a sorpresa nel 2018 nei 56 kg. In semifinale ha dominato il siciliano Daniele Salerno, 19 anni, dal grande temperamento, ma ancora inesperto, pagando la scelta di tempo di Russo, che sembra aver ritrovato gli stimoli, impalliditi nel recente passato. Nei 64 kg. due finalisti inediti. Il romano in divisa Andrea De Santis, ventenne dell’esercito che ha battuto per i giudici il lombardo Scalcione dopo tre round molto equilibrati, mentre nell’altra semifinale il giovane siciliano Angelo Morello ha fatto solo atto di presenza, avendo rinunciato il piemontese Fabio Reitano, per infortunio.

Nei 69, due finalisti di 19 anni, entrambi romani. Giacomo Micheli - ad Avellino venne fermato dal pugliese Malanga che poi vinse il titolo - si impone sull’abruzzese Guarneri, sempre anticipato e mai in corsa per la vittoria. L’altro laziale Manuel Lombardi è stato la vera sorpresa del torneo, battendo due favoriti: nei quarti l’esperto Vincenzo Arecchia e in semifinale il quotato palermitano Salvatore Cavallaro jr. finito KO dopo soli 51” di lotta, in uno scambio di colpi, col destro di Lombardi che trova il mento del siciliano, finito pesantemente al tappeto. Tra Micheli e Lombardi una finale thrilling. Anche nei medi sfida tutta romana. Per il mancino Mario Manfredi, allievo del maestro Alberto Arcesi, seconda finale consecutiva, ma non troverà l’attuale bronzo mondiale Salvatore Cavallaro, che lo battè ad Avellino, ma il tosto militare Remo Salvati, 23 anni, che ha stoppato l’abruzzese Amedeo Sauli, argento nei 69 kg. ad Avellino, finito KO a pochi secondi dal termine del round iniziale che stava conducendo bene. Anche in questa sfida saranno di fronte due pugili dal grande temperamento. Negli 81 kg. la vera finale si è disputata tra l’abruzzese Luca Iovoli, campione uscente e l’emiliano di colore Alfred Commey, ventenne dai grandi mezzi atletici in costante miglioramento, passando dalla sconfitta nei quarti contro Antonaci ad Avellino, alla vittoria al torneo U22 a Cascia, ora confermata dalla finale, dopo una battaglia equilibrata con Iovoli che ha cercato in tutti i modi di arrivare in finale. Commey conferma di possedere resistenza e reattività eccezionali. In finale incrocerà il pugliese Federico Antonaci, bronzo uscente, vittorioso sul campano in divisa Gerlando Tumminello che ha dato tutto per vincere, finendo allo stesso livello del rivale. Nei massimi altri due giovani in finale, per agganciare il testimone lasciato da Azziz Mouhiidine, l’argento iridato di Belgrado, che ha tutto il profumo dell’oro che avrebbe meritato. La sfida riguarda il calabrese Roberto Lizzi, della premiata palestra del maestro Morello di Crotone, bloccato ad Avellino all’esordio contro il campione di Solofra e l’emiliano Domenico Vinciguerra, classe 2002. Il primo ha sostenuto una battaglia all’ultimo pugno contro il toscano Davide Brito che ha contrastato con grande determinazione un Lizzi, capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo, rappresentato dalla fatica, che ha attanagliato i muscoli del calabrese. Nonostante l’handicap ha sempre lottato. A sua volta Brito dopo un avvio tranquillo, si è svegliato impegnando l’avversario giungendo alla pari. Verdetto al capello come rispecchia il 3-2. Respinto il ricorso della Toscana, per capovolgere il risultato. Nei +91, il romano Mirko Carbotti punta al quinto alloro ed è arrivato in finale dominando il coraggioso palermitano Misseri. Domenica trova l’italo-ucraino Dmytro Tonyshev che ha superato con più fatica del 5-0 dei giudici, l’altro romano Vincenzo Fiaschetti, reduce dalla vittoria del torno U22 a Cascia. Tra i due finalisti un precedente a Gorizia nel 2017, vinto nettamente da Carbotti.

Delle semifinali femminili, ben cinque incontri sono finiti per wo. Nei 51 kg. entra direttamente in finale Olena Savchuk che difenderà i due titoli (2019-2020) contro la mancina emiliana Bouyij Hasnaa, della Salus e Virtus di Piacenza del maestro Alberti, impostasi sulla pugliese Sabrina Russo, contata nel primo round sul sinistro della Bouyij, 22 anni in costante crescita, fermata giudiziosamente nel secondo round. Non sarà facile la sfida con la Savchuk, ma sicuramente l’emiliana saprà impegnarla. Nei 54 kg. entrano in finale le due favorite. Nella parte alta l’allieva di Perugino, ormai titolare fissa in Nazionale, Sirine Charaabi ha dominato la piemontese Alessia Garofalo, che pur cercando di replicare al ritmo più alto della titolare ad Avellino nei 57 kg. non ha potuto andare oltre una dignitosa sconfitta. L’altra finalista è Giulia Lamagna, che punta al terzo alloro, dopo averli centrati nel 2018 e 2020. Anche se il verdetto è stato di 5-0, Sharon Prisco che ad Avellino contese la cintura alla Lamagna, stavolta è andata molto vicino all’impresa, prendendo l’iniziativa per buona parte de confronto. Lamagna va a corrente alternata come spesso accade, premiata dai giudici e domenica troverà una rivale che proverà a scalzarla dal trono, prendendosi la rivincita della sconfitta subita nel 2018. Di sicuro una sfida molto incerta. Nei 57 kg., è tornata la veneta Biancamaria Tessari, che prova il bis, dopo il tricolore nel 2019 a Roma. Giunge in finale senza combattere, essendosi ritirata la ligure Marta Masini, passata in semifinale con un verdetto sorprendente ai danni della lombarda Jessica Bellusci, che aveva tenuto l’iniziativa per tre round. La sfida tra la romana Bianca Voglino e la campana Maddalena Barretta, entrambe del 1998, ha visto prevalere la prima con un certo mergine, grazie alla costante iniziativa. Nei leggeri, il ritorno della non dimenticata iridata 2016 e bronzo nel 2014, Alessia Mesiano, giunta ai 30 anni, ma ancora pimpante, dominando la coetanea veneta Linda Tescaroli, armata di grande coraggio, pagando un conteggio nel secondo round e subendo per tutto il match. In finale affronta Daniela Golino, undici anni più giovane, alla prima esperienza assoluti, medagliata europea nelle youth, che farà utilissima esperienza, tentando sicuramente di capovolgere il pronostico. La titolare uscente Pamela Noutcho, camerunense, in attesa della nazionalità italiana, dopo aver saltato il derby emiliano per la rinuncia di Rosalba Marcone, in finale incrocia i guantoni con piemontese Arianna Cornio, 22 anni, allieva di Manno, che ha imposto la maggiore precisione nei confronti della coetanea veneta Stasha Dal Pozzo, troppo attendista, svegliatasi nel round finale, quando era ormai troppo tardi. La genovese Sara Stirpe, tricolore negli 81 kg. ad Avellino, giunge in finale nei 69, saltando la semifinale, per il forfait della piemontese Laura Passatore e trova per la cintura tricolore la titolate Angela Carini, che punta al quinto titolo italiano assoluto. La plurititolata campana, ha sostenuto un ottimo allenamento in semifinale contro la veneta Gomiero, che dopo esserci presa la rivincita sull’emiliana Altamura che ad Avellino l’aveva battuta in finale, ha impegnato la Carini, che era partita con calma, subendo l’assalto della Gomiero, che a 35 anni, è ancora combattiva e resistente, Anche se ben lontana dalla caratura di Angela. Il titolo dei 75 kg. trova quali finaliste Assunta Canfora che punta terzo titolo e la moldova Oxana Diulgher, argento ad Avellino, decisa a conquistare il titolo a dispetto del pronostico che punta sulla campana. Entrambe giunte al match finale senza essere salite sul ring in precedenza. Da segnalare che la Lombardia non ha nessun rappresentante a questi assoluti, Un primato negativo che sarebbe auspicabile non abbia seguito.

 

Giuliano Orlando