E' tornato protagonista in campo con la sua Atalanta grazie alla tripletta al Chievo, ma Josip Ilicic ha passato un'estate terribile. L'ex Palermo ha sofferto per un'infezione batterica ai linfonodi del collo che ne ha messo in pericolo la carriera, fortunatamente per lui ripartita senza conseguenze. Ma l'esterno, al Corriere dello Sport, ha raccontato le fasi del recupero, durante le quali ha anche avuto paura di morire, prendendo come termine di paragone quanto accaduto a Davide Astori, morto nel sonno prima di Udinese-Fiorentina dello scorso 4 marzo.
"Quello che gli è successo mi è rimasto in testa per giorni - ha rivelato Ilicic - avevo persino paura di andare a letto e addormentarmi, non riuscivo perché ci pensavo sempre ed avevo paura, e ho davvero pensato che potesse capitare anche a me. Mi dicevo: e se domani mattina non mi sveglio? Come faccio senza la mia famiglia? Sono stato fortunato, la mia infezione è rimasta circoscritta al collo, ma ad altri si è estesa". Dopo la guarigione, lo sloveno racconta di aver anche pensato di non giocare più, e l'infezione gli ha cambiato a prescindere la vita. "Ho smesso di guardare calcio, ho pensato solo alla mia famiglia, speravo solo di tornare a camminare, non fare il calciatore. Ora è tutto diverso, quando torno a casa voglio solo stare con i miei, perché la vita è breve. E' cambiato qualcosa, ora vivo meglio, mentre prima mi arrabbiavo per cose di poca importanza".