90' o forse più per decretare chi approderà in semifinale di Europa League. L'Atalanta spera nel fattore Gewiss ma il Lipsia è un'avversaria insidiosa e ricca di talenti
Il pareggio di Lipsia nell'andata dei quarti di finale di Europa League rappresenta l'unico risultato positivo per l'Atalanta da inizio aprile. Dopo le vittorie contro Leverkusen e Bologna, i nerazzurri hanno mostrato un altro calo in campionato, perdendo in casa contro il Napoli e a Sassuolo nel weekend. Nel mezzo, però, c'è stata la partita di Lipsia, che ha tolto energie fisiche e mentali ad una squadra che, da inizio anno, non è stata mai al completo. Il gran gol di Muriel ha sbloccato il match contro il Lipsia, regalando il vantaggio ai bergamaschi fino al 58' quando prima Musso ha parato il rigore di André Silva ma, allo stesso minuto, l'autorete di Zappacosta sul tentativo di Angelino ha rimesso in equilibrio punteggio e discorso qualificazione.
L'1-1 è durato fino al 90' nonostante azioni da una parte e dall'altra con l'Atalanta che ha concluso 20 volte, 4 delle quali in porta. Se l'Atalanta in campionato sta abbassando il ritmo ed è scivolata all'ottavo posto con 51 punti, ormai lontanissima dal quarto posto ma a -6 (con una partita in meno) dal quinto occupato dalla Roma, il Lipsia sta macinando vittorie e prestazioni convincenti: la squadra del gruppo Red Bull è letteralmente rinata grazie alla cura Tedesco: l'ex tecnico dello Schalke 04 ha perso solamente due partite - una contro il Bayern Monaco 3-2, l'altra con l'Arminia Bielefeld 2-0 - ma ha all'attivo una striscia di dodici risultati utili consecutivi, che diventano quattordici considerando le due vittorie per 3-0 a tavolino contro lo Spartak. L'ultima sconfitta risale proprio al 5 febbraio contro il Bayern mentre in Europa il Lipsia non perde dal match con il PSG di metà ottobre, che però ha sancito di fatto la retrocessione in Europa League, alla luce del terzo posto nel Gruppo A, dietro a City e ai parigini.