"Denis? Ha sbagliato e non voglio giustificare nulla, ma è stato provocato. E poi, se vogliamo sdrammatizzare, ha solo obbedito al Papa". Pierpaolo Marino, direttore sportivo dell'Atalanta, liquida con una battuta l'episodio del pugno rifilato dall'attaccante a Tonelli al termine della gara con l'Empoli.
"Non è che si voglia giustificare nulla - ha detto Marino ai microfoni di Radio Anch'io Sport -, il gesto di Denis è deprecabile e assolutamente non costituisce un esempio ma c'è stata una provocazione a monte, cioè le minacce di morte che Tonelli ha fatto al nostro centravanti. La provocazione è avvenuta in campo e al rientro: Denis era in compagnia del figlioletto, che fa il raccattapalle, e dopo le interviste post-partita è stato atteso e minacciato di morte davanti al figlio, lui e tutta la famiglia. Mi meraviglierei se non fosse stato refertato anche questo accadimento".
"Sono un fedelissimo di Papa Francesco - ha aggiunto Marino -. Per sdrammatizzare, vorrei ricordare che disse: 'Se il dottor Gasparri, mio amico, offendesse mia madre, gli darei un cazzotto'. Qua non si parla di provocazioni, non siamo di fronte a banditi, non facciamo giustizialismo. È una reazione e anche la società prenderà provvedimenti. E' giusto che Denis venga punito con una squalifica giusta ma non facciamolo passare per un bandito".