Nella seconda presidenza della propria vita il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi ha creato un modello di business e di gestione sportiva di eccellenza non soltanto nazionale. Potremmo parlare di numeri, di statistiche, di introiti derivanti da talenti individuati e formati, potremmo parlare di scuola di management, ma il modello Atalanta è esattamente tutto ciò, caratterizzato da una parola tanto cara al presidente: sostenibilità.
Un progetto partito da lontano: alla seconda occasione Percassi crea la rivoluzione Non tutti sanno che il presidente Antonio Percassi, oltre a essere stato calciatore della squadra bergamasca per oltre 10 anni giovanili comprese, aveva già ricoperto il ruolo presidenziale negli anni ‘90. Il legame dell’imprenditore con il proprio territorio è forte e radicato, e ha contribuito in maniera decisiva a far crescere il tessuto industriale bergamasco. L’Odissea, holding di cui è a capo Percassi, detiene una serie di centri commerciali, diversi marchi di cui alcuni molto famosi come KIKO e calzature Vergelio, ed è attiva anche nel campo della ristorazione, partecipando attivamente all’economia della città. Il progetto applicato all’Atalanta è dunque frutto di un lungo percorso manageriale e umano che ha portato il presidente a gestire il club come una risorsa a 360 gradi, tanto da essere studiata all’Università e oggetto di diverse tesi di laurea. Il modello dell’Atalanta è basata sul fare del centro sportivo un polo di eccellenza in tutti i settori: basti pensare che i ragazzi stranieri del settore giovanile hanno a disposizione dei tutor per apprendere l’italiano.
Dal 2010 al 2011: due finali di Coppa Italia e due Champions League disputate
Il decennio appena trascorso ha dato al calcio italiano ed europeo una nuova “grande”, e questa porta i colori nerazzurri ed è lombarda, ma non è l’Inter, seppur quest’anno la squadra di Conte sia la grandissima favorita allo scudetto per molti siti scommesse e esperti calcio. Da quando Percassi è nuovamente diventato presidente subentrando a Ivan e Alessandro Ruggeri, il club di Bergamo abita stabilmente le zone alte della classifica di Serie A, sforna talenti dal valore economico e tecnico indiscutibile, e in campo europeo si è presa complimenti un po’ da tutti i tecnici, cominciando da Guardiola. Come in tutte le idee imprenditoriali di successo Percassi ha saputo affidarsi a persone di grande competenza a partire dal settore giovanile, che secondo alcuni dati negli ultimi quattro anni e mezzo ha portato nelle casse della società oltre 70 milioni di euro. I risultati sportivi sono una logica ma non facilmente raggiungibile conseguenza: gli investimenti a lungo termine e la scelta di un tecnico visionario hanno permesso il raggiungimento della qualificazione alla Champions League per due anni consecutivi, e quest’anno l’Atalanta disputerà la finale di Coppa Italia contro la Juventus, la seconda in tre anni.
Lo stadio di proprietà e altre partnership che aumentano il prestigio del brand Atalanta sono soltanto i più recenti investimenti prodotti dalla società che sogna ancora più in grande di quanto non abbia già fatto.