"Non credo che cambierò idea: ho fatto tutto quello che volevo fare, è ora di passare il testimone". Usain Bolt, l'uomo più veloce del mondo (primatista sui 100 e sui 200 metri), conferma che non ci sarà alcun dietrofront, dopo i Mondiali di atletica di agosto a Londra appenderà le scarpette al chiodo e metterà fine ad una carriera leggendaria, con 13 medaglie d'oro individuali - 7 iridate, 6 olimpiche - e 5 record mondiali.
"E' ora di passare il testimone. Tutt'alpiù potrò fare qualche esibizione qua e là. Vivo quest'ultimo periodo con serenità e anche un po' di tristezza. E' inevitabile", ha raccontato Bolt che la prossima settimana, venerdì 21 luglio, sarà alla tappa di Montecarlo della Diamond League dopo aver corso, mostrando una forma tutt'altro che perfetta, al meeting di Ostrava in Repubblica Ceca. L'obiettivo è farsi trovare pronto per il 5 agosto, giorno in cui ci sarà la prova iridata sui 100 metri a Londra.
Riguardo il futuro ha aggiunto: "Il mio coach insiste perché a Tokyo 2020 ci sia in veste di allenatore ma non credo di essere tagliato per questo ruolo. Mi mancheranno i tanti momenti belli ma anche quelli più difficili. Mi mancherà soprattutto l'adrenalina delle grandi sfide". Infine il campionissimo giamaicano si è lasciato andare ai ricordi: "Il traguardo più bello è stato il record di 9"58 sui 100: gli scienziati avevano previsto che non ci si arrivasse prima del 2030, io li ho smentiti. Il momento più bello è stato il rientro in Giamaica dopo l'Olimpiade di Pechino del 2008: esco dall'aereo e sotto la pioggia ci sono migliaia di persone che urlano il mio nome".