Atletica: Campaccio ancora straniero, con riflessi azzurri

Pubblicato il 7 gennaio 2015 alle 11:05:09
Categoria: Atletica
Autore: Redazione Datasport.it

Gli organizzatori dello storico cross lombardo, avevano sperato di poter festeggiare la 58esima edizione del Campaccio con un italiano sul podio più alto. Assenti volutamente Kenya ed Etiopia, solo un americano di 32 anni, Dathan Ritzenhein di origine tedesca, un paio di polacchi discreti Zalewski e Szymkowiak, un canadese di sangue magrebino Mo Ahmed, che sembrava il più accreditato avversario di Andrea Lalli e Daniele Meucci, le due punte italiane ormai orientate sulla maratona.

La gara ha premiato il longilineo americano anche se il molisano Lalli gli è stato alle calcagna fino all’ultimo metro, battuto per un secondo, mentre Meucci, campione europeo sui 42 km. ha pagato una condizione che nel cross, specie quando il terreno è duro e quindi veloce, non concede nulla a chi ha una preparazione non finalizzata alle campestri. Al termine del penultimo giro, Ritzenhein ha dato il primo strattone, correndo sul passo dei 2’45” che solo Lalli, crossista nato, convertitosi alla maratona per una questione di vantaggi economici, ha tenuto fino al termine, purtroppo dietro alla lepre Usa che possedeva uno spunto prolungato migliore. Il 29’09” dell’italiano è un buon crono, mentre Meucci in rapporto allo scorso anno è stato più lento, finendo in 29’23”.

Lalli passato sotto le cure di Renato Canova, conferma la volontà di diventare maratoneta di alto livello, impostando la preparazione invernale sui cross. “Parto per il Kenya in febbraio, poi torno per la mezza Roma-Ostia e i societari di campestre”. Dietro i tre del podio, gli italiani hanno cercato di tenere il passo con i migliori stranieri, stavolta alla loro portata. I migliori sono stati El Mazoury e Nasti colleghi delle Fiamme Gialle di Lalli, quarto e quinto, compagni di nazionale dal alcune stagioni, buone le prestazioni di Quazzola ventenne piemontese, Marzetta 23 anni, promossi anche gli altri ventenni Ponzina, Aquani, Ouhda, Pellizzari e Bello, comunque lontani dai migliori.

Il settore dei cross non ha una programmazione specifica a livello nazionale per creare un movimento. I motivi sono diversi e vertono sul fatto che essendo specialità stagionale, le società e la federazione si limitano a considerarla una tappa di transizione, finalizzata al più corposo programma delle lunghe distanze e della pista. Questo il sunto di un Campaccio comunque spettacolare, sempre bello e nutrito di partecipanti, oltre cento al via, corso nelle condizioni climatiche ideali, freddo asciutto, col sole che manteneva la temperatura a livello accettabile. Presente parecchio pubblico che ha seguito le gare fin dal primo pomeriggio.        

Nel settore femminile, come previsto si è assistito a due gare ben distinte. La prima riguardava le tre keniane Kisa, Jepchirchir e Saina, oltre alla Woldu classe ’96. Quindi il resto delle iscritte tra cui la ventenne Del Buono, preceduta alla fine dalla Spence, unica ad aver contenuto sotto il minuto il distacco dal vertice del podio, seguita dalla belga di colore Belete, mentre la veneta finiva settimo posto, abbastanza stanca.

Scorrendo l’ordine d’arrivo per trovare le prime giovani si arriva al dodicesimo posto con Svetlana Reina, fresca diciassettenne, allieva di Giorgio Rondelli, poi un vuoto assoluto. Sotto i vent’anni la Busatto di Mogliano, la bergamasca Zenoni e la Maraga di Lecco, comunque dietro la Reina staccate da un minuto e mezzo ai due. La pupilla di Rondelli al momento è l’unica realtà in prospettiva sia del cross che sui 3000 e 5000 metri. Al momento non è al top, ma questo ci sta, inoltre da jr. era al debutto con le senior e tutto sommato è andata bene, anche se ha pagato lo scotto di tenere il passo delle migliori in avvio, riuscendo comunque a non cedere anche se le è mancato il tradizionale spunto finale, per entrare nelle top ten.

Nelle allieve, ennesima conferma della Zenoni classe 1999, che ha fatto corsa solitaria, staccando la saluzzese Gemetto seconda di 45” e la bresciana Gazzoli di 48”, di un anno avanti. Nel settore ragazzi, 11 e 12 anni, vince Feragnoli (Atl. Scavo 2000), davanti a Riccardi (Muggiò) e Ponti (Arcisate) corsa troppo lombarda per capire il vivaio, mentre tra i cadetti (13-14 anni) la partecipazione è stata di ampio respiro e i primi quattro tra i nati nel 2000 hanno lottato a lungo insieme. L’ha spuntata Palummieri di Magnago su Salvioni (Rovellasca), Arena (Acireale) e Seghi (Firenze). Nei tredicenni ottimi Cavagna (Valle Brambana), Firetto (Rodengo), Cortesi (Vertovese) e Paolo Zenoni (Brusaporto). Vedremo tra qualche anno se i nomi di questi protagonisti in erba, li ritroveremo nelle categorie superiori e con quali progressi, anche se l’Africa sembra fuori portata per tutti.