Atletica, Coleman non basta: quant’è difficile il dopo Bolt!

Pubblicato il 5 marzo 2018 alle 15:57:09
Categoria: Senators
Autore: Redazione Datasport

L’atletica guarda dentro se stessa. Un’era è finita dopo il ritiro, ai Mondiali di Londra, di Usain Bolt si cerca un nuovo personaggio capace di portare l’intero movimento anche all’attenzione esterna alla ristretta cerchia degli appassionati. Si paga un errore commesso, forse per pigrizia, dieci anni fa quando, dopo l’esplosione del fenomeno giamaicano all’Olimpiade di Pechino, si focalizzò tutta l’attenzione su di lui ignorando il resto. Certo, un Bolt te lo regala il cielo ed è naturale che dopo la sua uscita di scena cali l’interesse generale attorno ad una disciplina. Succederà anche al motociclismo quando Valentino Rossi alzerà le mani dal manubrio e al tennis, quando Roger Federer uscirà definitivamente dal campo.

Ma l’atletica non è una disciplina univoca. E’ la mamma di tutti gli sport perché contempla i gesti motori fondamentali dell’uomo, la corsa, i salti ed i lanci. Specialità diversissime fra loro con le loro logiche ed i loro protagonisti. Ma l’extra-Bolt per dieci stagioni è rimasto in ombra, molte volte ingiustamente. E ora si cerca di rimettere insieme i cocci.


Articolo scritto da Pierangelo Molinaro (SportSenators.it). Per continuare a leggere l'articolo, clicca QUI.