Magnifica prestazione di Yeman Crippa nella decima tappa della IAAF Diamond League. A Londra l’azzurro si migliora ancora nei 5000 metri con il nuovo record personale portato a un eccellente 13:07.84, per un ulteriore progresso dopo il 13:09.52 ottenuto a Roma in giugno al Golden Gala Pietro Mennea. Adesso lo storico primato italiano di Salvatore Antibo (13:05.59 nel 1990) è ad appena un paio di secondi. Gara sempre in posizioni di avanguardia per il 22enne trentino delle Fiamme Oro allenato da Massimo Pegoretti, settimo all’arrivo, che non ha mai perso contatto con i migliori. Al quarto chilometro, dopo un transito di circa 10 secondi superiore al previsto, il bronzo europeo dei 10.000 metri è rimasto nel gruppo di testa formato da otto atleti, risalendo una posizione nel finale. Il crono di oggi consolida il terzo posto di Crippa nelle liste nazionali di sempre. Vittoria nei Müller Anniversary Games all'etiope HagosGebrhiwet in 13:01.86, che si è aggiudicato in rettilineo una sfida thrilling con il 18enne campione europeo Jakob Ingebrigtsen, secondo con il record nazionale di 13:02.03, ottavo crono europeo all-time e primato continentale U20 migliorato di circa quindici secondi, al termine di una prova affrontata dal norvegese con la consueta grande sfrontatezza.
CRIPPA: “STAVOLTA SODDISFATTO” - “Un nuovo passo avanti - commenta Yeman Crippa - e una motivazione in più. L’importante è migliorarsi e se mi avvicino al record italiano, vuol dire che sto andando bene, ma per togliere altri secondi manca ancora qualcosa. Due settimane fa, quando sempre a Londra ho vinto in Coppa Europa dei 10.000 ma senza centrare l’obiettivo del minimo per i Mondiali, ero piuttosto deluso. Stavolta invece prevale la soddisfazione per il personale. Peccato per essere a soli due secondi dal primato italiano, ma so che prima o poi arriverà, se continuo così. Questa gara mi dice che sto crescendo e sono contento. Ho provato a stare davanti finché potevo, sono partito bene per rimanere sempre lì, ma all’ultimo giro i migliori hanno chiuso molto forte, con un parziale di 53 e mezzo. L’unico rammarico è per il rallentamento nella fase centrale, dal secondo al terzo chilometro, tant’è che il passaggio ai 3000 è stato di 7:55, dieci secondi in più dei piani iniziali. Me ne sarebbero bastati un paio in meno, e credo che non mi sarebbero rimasti sulle gambe, ma non posso certo disperarmi. Ora torno per una settimana a Predazzo, poi punto a far bene in maglia azzurra agli Europei a squadre di Bydgoszcz e ovviamente ai Mondiali di Doha”.
(FIDAL)