Per l’Italia e per l’Olanda è la festa delle donne, al bellissimo successo di Libania Grenot nei 400 metri fa eco la straripante vittoria della beniamina locale, la ventiquattrenne di Utrecht, campionessa mondiale lo scorso anno nei 200 metri a Pechino Dafne Schippers che nella finale dei 100 metri letteralmente sospinta dal pubblico domina la gara in 10”90.
Gare femminili
m. 400: Libania Grenot, trentadue anni, cubana di nascita, ma italiana dal 2008 si conferma campionessa d’Europa nei 400 metri in quel di Amsterdam, un successo nella gara definita il “giro della morte” costruito prima con una batteria autoritaria e questa sera con una gara intelligente, partenza decisa per costringere le avversarie ad inseguire e così è stato e quando si presentata sul rettilineo finale, benché la riserva delle energie voltava verso il rosso ha saputo stringere i denti fino all’ultimo metro e precedere con 50” 73 la francese Guei e la britannica Onoura. Voleva la vittoria, ci credeva, lo aveva dichiarato ieri dopo la batteria, l’ha centrata, ora il pensiero, testa, cuore e gambe volano verso Rio….Giochi Olimpici.
Disco finale: dopo la bella prova in qualificazione Stefania Strumillo delude in finale scagliando il disco a m. 55,78.
m. 1500 batterie: soffre nel rettilineo finale Margherita Magnani, ma pur giungendo ottava, con 4’11”78, della sua batteria accede alla finale con l’ultimo tempo di ripescaggio, all’atleta di Cesena va il merito d’aver impresso un ritmo di gara veloce nei primi 500 metri, rivelatosi decisivo per il passaggio del turno.
m. 100 semifinali: niente da fare per Gloria Hooper che non fa meglio di 11”48 e per Irene Siragusa mai in gara che chiude in 11”78. Impressiona la “regina” dei campionati Dafne Schippers che parte prudente, dopo l’eliminazione per falsa partenza della transalpina Akakpo, poi si distende e fa il vuoto correndo in 10”96 con un metro di vento contro.
Gare maschili
m.400 finale: l’avvio di Matteo Galvan è velocissimo , braccato dal belga Kevin Borlèe e la cattiva distribuzione dello sforzo, unito a tracce di acido lattico rimasto dalle batterie lo penalizza negli ultimi 150 dove cede visibilmente per chiudere in ottava posizione in 45”80. La prova dell’atleta vicentino va comunque giudicata positivamente, eguagliare il record italiano, come ha saputo fare in semifinale è sinonimo di grande carattere e conferma della crescita agonistica.
m. 200 : Niente da fare per Davide Manenti nella finale dei 200 metri, gara che vede la vittoria dell’iberico Horteland dopo la squalifica per invasione di corsia dell’olandese Martina, vincitore ieri dei 100 metri. Il nostro portacolori si deve accontentare della sesta piazza in 20”66, meglio aveva saputo fare in semifinale ben interpretando la gara, partendo piuttosto controllato, per poi distendersi nel rettilineo e chiudere a l terzo posto con il crono di 20”46 (-0,1) gli consentiva l’accesso alla finale. Non superano invece il turno Infantino (20”93) e Desalu (20”94), in particolare il risultato di quest’ultimo è deludente considerato che quindici giorni fa a Rieti aveva conquistato il titolo italiano correndo in 20”31.
m. 3000 siepi finale: prova coraggiosa di Jamel Chatbi che non molla il gruppo di testa fino al suono della campana finale quando non riesce a reagire al cambio di ritmo prodotto dai francesi Mekhissi e Kowal, unitamente al turco Kaya; chiude al quinto posto in 8’32”43, mentre gli altri due azzurri in gara Bamoussa (8’35”25) e Floriani (8’35”94) si piazzano rispettivamente all’8° e 9° posto.
m.10.000 finale: inspiegabilmente incolore la gara di Ahmed El Mazoury, marocchino di nascita, ma lecchese dall’età di cinque anni, il tempo di 29’29”36 lo colloca al penultimo posto nella competizione che ha visto ai primi due posti i due keniani, naturalizzati turchi Arikan e Kaya.
m. 800 semifinali: conquista la finale Giordano Benedetti; l’atleta trentino tallona l’olandese Kupers per un passaggio a metà gara veloce in 51”8, poi cede nel finale e conquista la quarta piazza con 1’46”74 che gli vale l’accesso alla finale. Niente da fare invece per Jacopo Lahbi che chiude con un modesto 1’48”47.