Atletica, Europei Amsterdam: Italia, una chiusura da sogno

Pubblicato il 11 luglio 2016 alle 08:00:00
Categoria: Atletica
Autore: Redazione Datasport.it

Giornata con i fuochi d'artificio per l'atletica azzurra: un oro, un argento e due bronzi a cui si aggiungo l'argento ed il bronzo a squadre nella mezza maratona. Gimbo Tamberi è il “testimonial” della regina degli sport olimpici e interpreta il ruolo con grande responsabilità, determinazione e simpatia; sa coinvolgere, trasmette emozioni: un protagonista a tutto tondo. Libania Grenot trascina la staffetta 4x400 sul podio, lei che non ha mai amato la 4x400 ha preso il testimone in quinta posizione per rimontare con saggezza, correndo in progressione per agguantare con le unghie il bronzo negli ultimissimi centimetri di gara. Veronica Inglese è il nome nuovo del mezzofondo prolungato al femminile, Daniele Meucci la conferma in quello maschile. Infine Giacomo Tortu e Ayomide Folorunso due giovani su cui scommettere. Bilancio: una bella Italia, anche se con qualche controprestazione. Un Campionato europeo certamente non esaltante per le troppe assenze, non solo quelle della squadra russa esclusa per le note vicende di doping, e con qualche atleta , in particolare turco, naturalizzato troppo facilmente e velocemente.

Gare maschili

Salto in alto - Solo quattro salti per portare l'azzurro nel cielo d'Europa. Marco Tamberi dopo il titolo mondiale indoor conquista quello europeo open valicando alla prima prova (…saltando in bermuda da basket) m.2,19; m. 2,24; m. 2,29 quindi con la divisa da gara “normale” m.2,32. L'atleta di Civitanova Marche conquista per simpatia il pubblico, barba rasata a metà, chiama il ritmo, sa coinvolgere e quando chiede ai giudici di collocare l'asticella a m. 2,40 i tre tentativi sono tutt'altro che velleitari. Ora deve solo tenere la concentrazione giusta e continuare a lavorare con serenità in vista di Rio dove sarà sicuramente uno dei grandi favoriti.

4x100 - C'era molta tensione nel giovane quartetto azzurro composto da Ferraro-Cattaneo-Manenti-Tortu, in gioco c'era la qualificazione per i Giochi olimpici e purtroppo il cronometro che si è fermato a 38”69 che vale la quinta piazza ha dato esito negativo. Complice anche un paio di cambi il secondo e il terzo tutt'altro che perfetti, ma questo è un team che può crescere su cui puntare per il futuro.

Lancio del martello -  Marco Lingua azzecca solo un lancio, per altro modesto a 70 metri esatti per fermarsi all'undicesima piazza, positiva comunque la qualificazione alla finale.

5000 - Gara anonima di Chatbi (11° in 13'49”93) e Crippa (8° in 13'46”30), ci si aspettava più personalità soprattutto dal giovane etiope adottato da bambino da una famiglia trentina, ma merita fiducia è uno dei pochi giovani del mezzofondo su cui si può puntare per  il futuro.

800 - Giordano Benedetti si spegne a 250 metri dall'arrivo, peccato il finanziere di Trento ha classe, ma da sola non basta servono anche gambe, cuore e coraggio: ottavo con 1'47”64.

Gare femminili

4x400 - Da tanti anni il nostro quartetto del miglio al femminile inseguiva il podio in una manifestazione internazionale, è arrivato oggi grazie a Chigbolu-Spacca-Bazzoni ed una grande Libania Grenot che ha saputo agguantare sul traguardo l'ultima frazionista della Polonia (stesso tempo 3'27”60 al centesimo), portando la squadra sul terzo gradino del podio alle spalle di Gran Bretagna e Francia, bravissima per averci creduto, per non aver mollato, ha onorato alla grande i gradi di capitana conferitoli per la manifestazione continentale.

4x100 - Una scatenata Dafne Schippers in seconda frazione lancia l'Olanda verso la medaglia d'oro a suon di primato nazionale con 42”04. Mai in gara il quartetto azzurro composto da Siragusa-Hooper-Amidei-Alloh che chiude ottavo con 43”57.

1500 - Primi 800 metri corsi a ritmo da gara regionale con passaggio agli 800 in 2'46”2, poi si scatena la bagarre e con un ultimo giro percorso in 57” la polacca Cichocka s'aggiudica il titolo con 4'33”00, staccata e penultima Margherita Magnani con 4'36”51.

400 ostacoli - Ayomide Folorunso, vent'anni, nata in Nigeria, ma dal 2004 residente a Fidenza, è cauta solo in partenza, poi si scatena senza timori riverenziali verso avversarie ben più titolate, per presentarsi seconda all'uscita del rettilineo finale dove cede leggermente e deve accontentarsi della quarta piazza con il tempo di 55”50 primato personale, ma da oggi ha la consapevolezza di poter dire la sua nelle grandi rassegne internazionali. Il titolo va alla danese Petersen con 55”12.

Salto triplo - Non riesce a sfruttare le folate di vento a favore Dariya Derkach e il miglior salto di m. 13,89 lo ottiene con Eolo che soffia contro (-1,0), misura che le vale la decima piazza europea.