Dopo l'attesissima finale dei 100 metri, che ha visto lo statunitense Justin Gatlin trionfare davanti al connazionale Christian Coleman ed al giamaicano Usain Bolt, tante le medaglie assegnate nella seconda giornata dei Mondiali di atletica a Londra. Nel disco è il lituano Andrius Gudzius a conquistare l'oro con un eccellente 69.21 che gli permette di mettersi alle spalle lo svedese Daniel Stahl, dominatore della stagione. Senza storia i 10 mila metri femminili con l'etiope Almaz Ayana che stampa uno straordinario 30'16"32 (miglior tempo dell'anno). Nel lungo il sudafricano Manyonga vince con 8.48 metri.
Niente da fare per il dominatore assoluto della stagione del lancio del disco. Lo svedese Daniel Stahl non riesce a vincere la gara più importante e, nonostante un ottimo 69.19, deve inchinarsi al lituano Andrius Gudzius, autore di un secondo lancio da 69.21 metri. Terzo gradino del podio per lo statunitense Mason Finley che deve accontentarsi di un secondo lancio da 68.03 metri. Deludente, invece, la prova dell'estone Gerd Kanter che deve fermarsi a 60 metri, finendo in ultima posizione. Non c'è storia nella finale femminile dei 10 mila metri. Ad aggiudicarsi la vittoria è la campionessa olimpica e primatista del mondo Almaz Ayana che si dimostra letteralmente di un altro pianeta. La classe 1991 ferma il cronometro sul tempo spaziale di 30'16"32 che vale la miglior prestazione stagionale. Alle sue spalle si piazza la due volte campionessa olimpica Tirunesh Dibaba per una doppietta tutta etiope. La Dibaba supera in volata la keniana Agnes Jebet Tirop, che deve accontentarsi del bronzo. Nel salto in lungo, infine, a trionfare è Luvo Manyonga nella gara più spettacolare e con il più elevato tasso tecnico della serata. Il sudafricano, rivelazione della stagione, si mette al collo l'oro grazie ad un salto da 8.48 metri. Alle sue spalle si piazzano lo statunitense Jarrion Lawson, atterrato all'ultimo salto a quota 8.44, e l’altro sudafricano in gara: Ruswahl Samaai (8.32), bravo ad aggiudicarsi la battaglia per il bronzo con il russo Menkov (8.27).