Sarà un weekend all’insegna del maltempo? Brutta notizia per gli organizzatori della Notturna di Milano che hanno bisogno di aria tersa, non certo di pioggia. Sarebbe un mezzo disastro, che manderebbe all’aria i piani e lo spettacolo che i campioni presenti all’Arena assicurano. Vogliamo essere fiduciosi. L’augurio è che le previsioni vengano smentite, affinché l’appuntamento mantenga le promesse della vigilia. Che puntano in chiave italiana sui salti di Antonietta Di Martino, eroina ai mondiali di Daegu, capace di salire sul podio, scalcando i due metri, dietro alle due vatusse Chicherova e Vlasic, pur con una preparazione non certo ottimale. Sulla pedana milanese ritrova Anna Chicherova, la cui aria angelica, oltre che fresca mamma, non deve trarre in inganno. La russa è agonista totale, dotata di talento, esploso già nel 1999, quando conquistò il mondiale jr. Dopo quel trionfo, in una concorrenza interna dove le saltatrici sono un piccolo esercito, la Chicherova pare tentennare, pur restando tra le migliori. Nel 2010 si ferma per maternità, riprende quest’anno, con una progressione impressionante, fino al personale di 2.07, del 22 luglio.
Dopo il picco dei mondiali, Anna sembra gestire al meglio il dopo Daegu. Visto che è sempre capace di salire sopra i 2 metri, misura che la Di Martino dovrà scavalcare, come fece ai mondiali, per sperare di lottare alla pari. A Zagabria in Croazia - dove Bolt è tornato a vincere i 100, dopo la clamorosa squalifica mondiale - la Chicherova ha messo ancora sotto la Vlasic argento mondiale, che avrebbe fatto carte false per ottenere la rivincita davanti al suo pubblico. Adesso la sfida è con l’azzurra che in fatto di temperamento è una tigre autentica. Riconosciuto anche dai responsabili del premio “Atletica Candido Cannavò”, assegnato alla campionessa campana di Cava dei Tirreni, in passato vinto da Stefano Baldini e Oscar Pistorius. Il sudafricano, che gareggia abitualmente con i normodotati, presente al meeting col miglior crono (45”07) sui 400, opposto ai nostri, guidati dal bergamasco Vistalli e dalle giovani promesse (18 anni), Tricca bronzo agli europei jr. e Lorenzi. L’organizzatore Franco Angelotti presenta 35 italiani, sette al via dei 100 metri, i quattro della staffetta ai mondiali: Di Gregorio, Collio, Cerutti, Tumi oltre a Riparelli e Galvan. Contro due stranieri: Pognon (Fra) e Padgett (Usa) con personali sotto i 10”, favoriti d’obbligo. La triplista Simona La Mantia, oro agli europei indoor, fuori dalla finale mondiale, si trova assediata dalle tre medagliate di Daegu, stimolo altissimo e difficoltà estrema per realizzare una rivincita problematica, bella ma impossibile sulla carta.
ll ricco pomeriggio agonistico ha nella stella David Rudisha il punto di riferimento. Primatista del mondo sugli 800, campione iridato e imbattuto nella stagione in corso, farà il possibile per abbattere sul doppio giro di pista il muro dell’1’41”, al momento superiore di un solo decimo. Rudisha, 22 anni, è un gioiello spuntato sulle alture del Kenya e cresciuto da un sacerdote irlandese, padre Colm O’Connell, partito missionario per insegnare dottrina e calcio, ritrovandosi questo diamante d’ebano, capace di volare meglio di un felino. “David è cresciuto in modo incredibile e ancora non ne conosciamo i limiti. Correre sotto i cento secondi la distanza e impresa alla sua portata, ma anche un tempo incredibile. Sicuramente a Milano farà il possibile per stupire il mondo”. Nell’occasione, il fido Sammy Tangui, compagno di allenamenti gli detterà il passo nel primo giro per poi dare via libera al purosangue africano. Qualora riuscisse nell’impresa, sarebbe il terzo record del mondo sui 400, lungo la pista meneghina. Il primo spetta al tedesco Rudolf Harbig che nel 1939 corse in 1’46”60, l’altro lo si deve al non dimenticato Marcello Fiasconaro, italiano giunto del Sud Africa, capace di 1’43”70 nel giugno 1973.
Sempre in pista, sui 1500 e 3000 piani, si parla solo africano. Come da tempo antico. Altri duelli interni, sugli 800, Marta Milani la leader azzurra contro la cubana di Padova, Caballero Santiusty, prossima alla cittadinanza italiana, capace di correre sotto l’1’59”. A contorno, lo sport offre uno squarcio di grande solidarietà, ospitando gare riservate ai diversamente abili. In questo contesto dove l’aspetto agonistico si sposa con la forza delle protagoniste, i tentativi di Giusy Versace nei 100 e della cantante Annalisa Minetti sui 1500, impegnate ad ottenere il minimo per le Paraolimpiadi di Londra 2012, rappresentano un momento che va al di la della prestazione atletica. Per questo il pubblico sarà la forza in più di queste splendide ragazze.
A questo punto, per il successo dalle “Notturna”, saranno importanti i risultati e i tempi espressi nella serata odierna di Bruxelles, dove un’atletica troppo frenetica, fagocitata da riunioni no stop, assegna la seconda tranche dei premi della Diamond League (la prima è avvenuta la scorsa settimana a Zurigo), con una formula che non piace a nessuno, agli organizzatori e agli atleti, oltre che ai manager. Nella capitale belga, sono in gara Chicherova, Vlasic e Di Martino nell’alto, la Mantia e tutte le migliori nel triplo. Presente anche Rudisha che sugli 800, dovrà essere bravo e saggio nel respingere gli assalti e non finire in tilt per Milano, due giorni dopo. Facile da dire, meno da realizzare, davanti a oltre 50mila spettatori che chiedono il meglio. Vedremo Bolt (100) e Blake (200) in attesa di confrontarsi direttamente. All’Arena domenica si inizia alle 14,30 con la gare riservate ai giovani, mentre il programma ufficiale scatta col giavellotto alle 17,30. Diretta su Raisport2 dalle 17,30 alle 19,45.