"Scenderemo in campo con la volontà di fare male, il nostro atteggiamento non sarà diverso rispetto al passato. Molti dicono che giocare in contropiede non è bello, per me è importante in funzione del risultato". Idee chiarissime quelle di Diego Simeone che, con la sua proverbiale grinta, prepara la finale di Champions a San Siro contro il Real Madrid, rivincita della sfida andata in scena due anni fa a Lisbona e che vide il trionfo delle merengues ai supplementari. Nei giorni scorsi hanno fatto rumore le parole di Bale ("Nessun giocatore dell'Atletico sarebbe titolare nel Real") e dell'ex Fenomeno Ronaldo ("Simeone è un grande allenatore ma non mi piace, spero vinca il Real"). Simeone replica a entrambi senza scomporsi: "Il calcio è come la politica e la religione, ognuno può avere la propria opinione - le parole del Cholo -. Io ho sempre allenato con grande competenza, intensità e volontà di realizzare i sogni. Sono il leader di questa squadra, nulla mi farebbe felice se non vincere".
Simeone fa i complimenti a Zidane ma, nel farlo, lancia una frecciata all'uomo simbolo del Real, Cristiano Ronaldo: "Zidane ha fatto un ottimo lavoro, soprattutto si è preso la responsabilità di affidarsi a Casemiro, un giocatore fondamentale. Più importante anche di Ronaldo per quanto riguarda l'equilibrio della squadra. Chi dominerà a centrocampo potrà prevalere, io mi immagino una partita tesa con il Real che proverà a proporre più gioco di noi".
Impossibile non tornare con la memoria alla finale del 2014, con una vittoria sfumata al 93' per un gol di Sergio Ramos. Ma Simeone ribadisce che non si tratta di una rivincita: "Noi guardiamo sempre avanti, cerchiamo sempre le migliori soluzioni. Il grande valore dell'Atletico è stato quello di reinventarsi sempre negli ultimi 4-5: cerchiamo di andare avanti, di insistere, chi è tenace ce la fa sempre, come nella vita. Giocare una finale è sempre un sogno, un obiettivo supremo".