Rivivi la cronaca di Djokovic-Murray
Novak Djokovic re indiscusso del tennis mondiale. Nella finale di Melbourne il serbo si impone in tre set sullo scozzese Andy Murray e vince per la sesta volta l'Australian Open, undicesimo Slam della carriera al pari di Borg e Laver. E' proprio alla Rod Laver Arena che Nole si conferma numero uno assoluto, travolgendo il numero due del ranking 6-1, 7-5, 7-6(3): adesso occhi sul Roland Garros, unico trofeo dello Slam che manca nel suo palmares.
Ad eccezione di un primo set dominato da Djokovic che, come di consueto, appare in partita sin dal primo scambio, Murray combatte con tutte le armi a sua disposizione, dà l'anima per provare ad arrestare il fenomeno serbo, per tentare di strappargli quantomeno un set. Niente da fare: la differenza tra il numero uno e il suo inseguitore nel ranking è troppo ampia. Nole, appunto, annichilisce subito lo scozzese con un gioco da fondo campo di un'efficacia sconvolgente: non concede nulla, balza subito sul 5-0 e poi chiude il primo parziale in 32 minuti.
La reazione di Murray arriva nel secondo set, la musica cambia: lo scozzese inizia a carburare, allunga gli scambi e, dopo aver perso il servizio al settimo gioco, trova l'immediato controbreak spingendo forte sulla diagonale di rovescio, in assoluto la sua giocata più efficace. Nole però non si spaventa e prende in breve tempo le misure al suo avversario: il britannico, nonostante l'ottima percentuale di prime, fatica a tenere il servizio e paga la stanchezza sul 5-5, quando subisce il break per la quarta volta e consegna al serbo anche il secondo set.
Quando, ad inizio terzo set, Nole balza sul 2-0 con un passante in spaccata da fondo campo che fa scattare la standing-ovation di Melbourne, sembra la fine. Invece Murray reagisce, trova il controbreak al sesto gioco, e trascina l'incontro al tiebreak, sintesi perfetta del gap tre i due giocatori: due doppi falli per lo scozzese, due ace e due vincenti per il serbo. Djokovic è re per la sesta volta in Australia, raggiungendo il record di Emerson: non perde in uno Slam da 21 incontri, l'ultimo ko nella finale del Roland Garros, suo principale obiettivo stagionale.