Tanta voglia, un servizio che inizia a funzionare (12 ace e il 60% di prime) ma una forma fisica ancora lontana da quella dei tempi migliori: si può riassumere così la prova di Roger Federer al secondo turno degli Australian Open. Nella Rod Laver Arena lo svizzero, opposto al 20enne statunitense Noah Rubin, vince bene i primi due set (7-5, 6-3), poi accusa un improvviso blackout, si innervosisce e porta a casa con grande fatica il terzo parziale (7-6). E il prossimo avversario non sarà certo dei più morbidi: Re Roger, infatti, se la vedrà col ceco Tomas Berdych che piega la resistenza di un altro statunitense, Ryan Harrison, soffrendo solo nel secondo set (6-3, 7-6, 6-2). Convincenti i successi di Stan Wawrinka e Kei Nishikori: lo svizzero, campione a Melbourne nel 2014, supera l'americano Steve Johnson in tre set (6-3 6-4 6-4), netto anche il percorso del giapponese contro il francese Jeremy Chardy (6-3 6-4 6-3). Comodo il successo di Tsonga, finalista nell'edizione 2008 dello Slam australiano: il francese supera 6-2, 6-2, 6-3 il serbo Dusan Lajovic. L'impresa della notte è firmata dal tedesco Mischa Zverev che, sotto di due set contro John Isner, rimonta e si qualifica al terzo turno con il punteggio di 6-7, 6-7, 6-4, 7-6, 9-7 dopo quattro ore di gioco.
Nel tabellone femminile avanza Angelique Kerber: la tedesca numero uno al mondo, nel giorno del suo 29esimo compleanno, fa suo il derby con la 21enne connazionale Carina Witthoeft senza incantare: finisce 6-2, 6-7, 6-2. Tutto facile per la canadese Eugenie Bouchard che si libera in due set (7-6, 6-2) della cinese Shuai Peng e per Venus Williams che fa suo il confronto la svizzera Stefanie Voegele, numero 112 al mondo, battuta 6-3, 6-2. Senza storia, infine, il match tra la russa Svetlana Kuznetsova, numero 10 del ranking Wta, e la 16enne australiana Jaimee Fourlis, battuta 6-2, 6-1.