Ayrton Day, a Imola per ricordare un campione senza tempo

Pubblicato il 1 maggio 2019 alle 12:05:08
Categoria: Formula 1
Autore: Gabriele Grizzuti

1 maggio 1994. Ore 14,17. Siamo sul Circuito di San Marino, al 7º giro. Ayrton Senna, al volante della sua Williams, non vorrebbe essere in pista. Lo choc della morte del pilota austriaco Roland Ratzenberger era ancora forte e i presagi non erano di certo positivi.

Il pilota di San Paolo esce di pista ad altissima velocità alla curva del Tamburello, a causa del cedimento del piantone dello sterzo, che era stato modificato per consentire la guida del mezzo in quanto le nocche del pilota toccavano l'abitacolo. Il piantone era stato modificato dopo che Senna aveva chiesto di migliorare la visibilità della strumentazione. La saldatura manuale si mostra però insufficiente a reggere le sollecitazioni della gara, togliendo al pilota il controllo totale della vettura durante la percorrenza della curva. Secondo la perizia dell'Alenia, per conto della Williams, la saldatura non cedette, ma si ruppe il raccordo dello sterzo con i leveraggi delle ruote, ma questo solo dopo la collisione che avvenne per l'instabilità della vettura causata dal cattivo rifacimento del manto stradale.

L'impatto con il muro a bordo pista, nonostante la frenata, fu tremendo. Il puntone della sospensione anteriore destra, spezzandosi, penetrò nella visiera del casco del pilota causando lo sfondamento della regione temporale destra e, conseguntemente, un grave trauma cranico. Alle 18.40, all'età di 34 anni, Senna morì.

Parliamo di un pilota, un campione che segnò, di fatto, una linea di demarcazione temporale tra il prima e il dopo. Ha preso il via in 161 GP (su 162 partecipazioni), cogliendo 41 vittorie (35 McLaren e 6 Lotus), 65 pole position (46 McLaren, 16 Lotus e 3 Williams), 19 giri più veloci (15 McLaren, 3 Lotus e 1 Toleman), 7 Hat Trick (6 McLaren e 1 Lotus) in gara e 610 punti iridati validi (su 614 totali). Ha vinto tre titoli. È partito per 87 volte in prima fila e ha ottenuto 96 piazzamenti a punti, 80 dei quali sul podio, percorrendo 13672 km al comando di una corsa, vale a dire 2931 giri.

"Nessuno ci ha ordinato di correre di correre in Formula 1, ma non siamo pagati per morire". Avevi ragione, Ayrton. Per commemorarlo, ecco l'Ayrton Day che propone sullo storico tracciato romagnolo le monoposto con cui il campione brasiliano ha corso rendendole celebri: la Williams FW08 del 1983, con cui Senna effettuò il primo test di Formula 1 e la Williams FW16 del 1994, l'ultima F1 che guidò e su cui perse la vita. Ma all'esposizione prenderanno parte anche le Lotus 97T/4 John Players e 99T/6 Camel, e le Mc LarenMP4/5B e MP4/7.


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