Balotelli: "Quante fesserie su di me in Italia"

Pubblicato il 11 gennaio 2012 alle 08:10:32
Categoria: Notizie Premier
Autore: Redazione Datasport.it

E' uno dei giocatori più chiacchierati sui tabloid inglesi, e non solo. Mario Balotelli, da un anno e mezzo al Manchester City, riempie le pagine dei quotidiani calcistici e scandalistici per episodi spesso non attinenti al calcio: "Se compro una Fiat Uno, leggo che per un tipo come me era più adatta una Ferrari; se scelgo la Ferrari, scrivete che avrei dovuto stare con i piedi per terra e comprare la Uno - racconta nell'intervista a L'Uomo Vogue, in edicola dall'11 gennaio -. Se rido, non sono serio; se non rido, sono un musone ricco che nemmeno si diverte a fare il mestiere più bello del mondo. Qui in Inghilterra la stampa scandalistica scrive di tutto, ed esagera sempre. La cosa che mi dà più fastidio è che in Italia le fesserie dei tabloid siano riprese e amplificate senza verifiche".

Presunte fidanzate, petardi, auto distrutte e soldi sperperati: il catalogo delle 'balotellate' è sempre più ricco. Ma Super Mario vorrebbe riscattarsi occupandosi di temi più alti: "Certo che si può intervenire in questioni a carattere sociale - spiega -. Quando ho saputo dell'agghiacciante doppio omicidio razzista di Firenze, ho provato anche io un grande dolore. Non gioco in Italia, e non rilascio che rare interviste, così non ho avuto l'occasione di intervenire subito. Fossi stato ancora nel nostro paese avrei preso posizione pubblicamente. Avrei avuto voglia, in qualche modo, di dare una mano".

Il razzismo, secondo Balotelli, è un problema di incultura, risolvibile attraverso l'istruzione: "Non mi pare un tema necessariamente legato al tifo: conosco supporter sfegatati, eppure correttissimi, in Italia, e ancora di più in Inghilterra - precisa -. Il razzismo nasce dall'ignoranza più bassa, è sui bambini che bisogna agire, e soprattutto a scuola. Non ridere, eh... - aggiunge -. L'ho capito tardi che la scuola è essenziale. Ringrazio i miei genitori che hanno insistito perché prendessi il diploma superiore".

Balotelli, che preferisce Roberto Mancini a José Mourinho ("Mancini riesce a tirare fuori da un calciatore il 100%"), non ha dimenticato l'esperienza con l'Inter: "La vittoria più bella è il primo scudetto, un brivido indimenticabile. Il Triplete è stata una conquista ottenuta da un grande gruppo, a cui mi sento affettivamente legato - afferma -. Io in un altro campionato estero? Qui sto bene, ma non ho grandi amici. Se dovessi muovermi ora, sceglierei l'Italia".